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1 h ·
La debbo chiamare signora o signor
SUS AN?
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
Non so se chiamarla signora o se chiamarlo signor SUS AN (che io
credo stia per Susanna); mi ha chiesto l'amicizia e per mio costume fbeistico
subito glielo ho concessa. Subitissimo mi ha secondo lei preso in castagna con
l'insana approvazione del Regolamento monnezzaro dei signori nostri
amministratori (maggioranza e minoranza).
L'ho rimbeccata, e sinora non mi risponde. Sono entrato nel suo
profilo e sono rimasto con un palmo di naso: non c'è nulla che mi possa
permettere di individuarla, manco se è maschio o femmina.
L'unica cosa che ho potuto desumere è che lei soffre di bigottismo magiucoriano
come qualche mia vecchia acerrima nemica.
Credevo chiusa la faccenda, senonché stasera al Circolo Unione
mi sento - oddio con tanta gentilezza e bonomia! - redarguito quasi con le sue
stesse parole da un padre di un giovane consigliere.
Si vede che i ragazzuoli e le ragazzuole del Consiglio Comunale
vanno a piangere sulle spalle dei loro genitori per il maltrattamento da me
subito.
Io non solo non ritiro nulla, ma dopo avere ribadito TUTTI A
CASA sunnu carusi e cu si curca cu li picciliddri agghiorna cacatu, ribadisco
anche con maggiore cattiveria le mie accuse.
Orsù dunque, i COMMISSARI in articulo mortis, il 21 maggio 2014,
stilano un regolamento monnezzaro un UIC, una TARI insomma ove a noi
racalmutesi per salvarsi il loro culo ce lo mettono e con gusto nel nostro.
Un'attenta lettura avrebbe mandato a carte 48 quel groviglio tassaiolo.
Tra un verro volpino e l'altro, mettono in albo pretorio quel
portento tributario e se ne vanno. Nel foglio finale mettono le loro firme e
accanto il segretario generale dott. Calogero Ferlisi convalida.
Quel provvedimento, sarebbe restato per 15 giorni all'Albo per
consentire reclami e opposizioni.
Vi furono, non vi furono, non so; ancora stasera la nota finale
che recita "la presente deliberazione è divenuta esecutiva il .... ai
sensi dell'art. 12 della L.R. 44/91". risulta intonsa. Il segretario
generale non firma nulla. Mostro la fotocopia a dimostrazione di quello che
affermo. Certo se vi sono altre carte a sconfessione di quel che dico, io non
sono in grado di saperlo. Ma io sto all'ALBO PRETORIO e quindi sono portato a
ritenere che quel REGOLAMENTO E' NULLO in radice per gravi vizi di forma.
Un consiglio comunale appena avveduto, quando non so chi ma
credo Lauricella, predispose il testo delle tariffe monnezzare (delibera 25 del
30 lug. 2014) e vi intrufola tra VISTI E CONSIDERATI, questo anomalo
"RICHIAMATO, pertanto, il 'Regolamento comunale per l'applicazione della
tassa sui rifiuti (TARI), approvato con propria deliberazione dalla Commissione
Straordinaria, in funzione di Consiglio Comunale n. 12 del 21.05.2014', doveva
all'unanimità saltare per aria e gridare ma chi vuole turlupinare? chi vuol fa
passare per "perfezionato" un atto amministrativo che invero era
viziato da gravissima irregolarità formale?
Credo che qualcosa ci sia stato, perché dattiloscritto risulta
che 'il proponente era Il Segretario Generale Avv. Calogero Ferlisi' e poi
viene aggiunto a penna, su proposta del Responsabile del Servizio/ e quindi una
parola che non riesco a leggere.
Comunque alla fine il Presidente (che non so chi sia stato)
proclama di dare lettura "della proposta di deliberazione, dando per
integralmente letti e conosciuti gli atti tutti a corredo della stessa".
Nessuno eccepisce alcunché. A questo punto quel rinvio
ricettizio, a sanatoria di ogni regolarità, cementifica l'ordito tassaiolo dei
Commissari. Ne sono responsabili tutti i consiglieri presenti, tutti e 14,
maggioranza e minoranza. Hanno reso operativo un regolamento monnezzaro ammazza
racalmutesi. Lo stiamo vedendo con la tassazione monnezzara del 2014 ove ci
negano persino l'unico beneficio che era previsto per i pensionati
ultrasessantacinquenni.
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
Tutti a casa.
Inizia la discussione. A dire il vero il Pagliaro solleva la questione IUC. Il
DI VITA lo zittisce subìto invitandolo a non rompere, perché si erano riuniti
per approvare e subito e male il tutto "SENZA RINVII"
Il Guagliano si limita a voler la illustrazione dell'Ufficio
Interessato (sarà rimasto contento di quello che dopo farfuglia il Lauricella?
Non lo sappiamo). Il Consigliere Romano va per la tangente. Il sindaco entra a
piedi giunti per parlare di altro. Fuori tema, "il Cons. PAGLIARO chiede
chiarimenti sull'acquisto di software". Trasformatosi in medico Emilio dà
lezioni sulla "schizofrenia". Il Cons. Romano chiede quello che
nessuno vuole: "elaborare una proposta di modifica". Neppure i suoi
lo seguono. Inspiegabilmente il PAGLIARO "alla luce delle illustrazioni e
dei chiarimenti forniti dall'Ufficio [quali?] ritira la proposta di rinvio
dell'argomento ad altra seduta consiliare". GUAGLIANO non si smentisce,
vola alto. "invita i Consiglieri Comunali ad intraprendere una battaglia
politica sul punto anche in sede nazionale e regionale". Campa cavallo che
l'erba cresce.
Finito. Tutto qui. Quali osservazioni significative ci regala la MINORANZA?
NESSUNA. Si guardano in faccia. Il copione è già scritto. Con quella ritirata
strategica di PAGLIARO la maggioranza si ricompatta, non c'è bisogno della
minoranza, può apparire illibata. Ha votato inutilmente e INGIUSTIFICATAMENTE
contro. Che cavolo di opposizione è mai questa? In altra occasione a Settembre,
quando la Maggioranza ebbe gravi mal di pancia in contraddizione a questa
votazione la minoranza votò a favore.
Giocano con il nostro sedere. E dopo manco i 15 giorni di rito si accordano. Maggioranza sì, minoranza no (ma ininfluente) ed ecco questa
altra ignominia delle tariffe vessatorie della monnezza viene varata. Questo
illecito tariffario monnezzaro. (Il relativo regolamento non aveva seguito
l'iter di legge). L'atto vessatorio viene varato con immediata esecutività.
Nessuno della minoranza che eccepisca che così si infrange il più elementare
diritto democratico: avanzare reclami e opposizioni.
RIBADISCO
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA
TUTTI A CASA
(cu si curca cu li picciliddri aggiorna cacatu).
Pubblico i fogli delle
delibere a dimostrazione che parlo a ragion veduta.
Approvo in toto il
documento che per quanto possa occorrere ha il mio entusiastico plauso. Invito
chi dovesse trovare interessante questa nostra iniziativa di associarsi a noi.
Non v'è gerarchia di sorta, né disciplina alcuna. Volontariato puro e
attaccamento anche morboso a questo nostro BORGO NATIO ab immemorabili chiamato
RACALMUTO.
Racalmuto
Esiste un modello di sviluppo cittadino attraverso la cultura.
Può la cultura, realmente, fungere da traino per lo sviluppo di una piccola
città di provincia? È la domanda che da qualche tempo ci si pone e alla quale
da qualche tempo sono date delle risposte “politiche” fortemente inadeguate.
Esempio lampante per la nostra città quanto è avvenuto alla fine del secolo
scorso, precisamente, nel 1996 con la proposta che veniva dalla Fondazione
Nievo per la creazione di Enti, denominati «Parchi letterari» i quali secondo
il progetto iniziale avrebbero dovuto essere degli incubatori d’iniziative e
idee ante litteram e che alla fine fallirono miseramente perché fortemente
condizionati da personaggi che ruotavano intorno alle strutture che in
brevissimo tempo portarono al completo naufragio dell’idea iniziale. Esempio
emblematico, ancora una volta il caso del Parco Letterario “Regalpetra” che
approvato in prima istanza, è messo in naftalina, successivamente ripreso,
sembra per l’ovvio e onnipresente interesse politico che aveva necessità di
elargire denaro pubblico non più alla struttura iniziale prevista, ma a gruppi
specifici. Così alla fine a Racalmuto centro primario dell'iniziativa, furono
destinate somme irrisorie, del già esiguo contributo, finito in
ristrutturazioni di locali mentre l’asse d’interesse fu spostato altrove,
tradendo quello che era la premessa iniziale del progetto, lo sviluppo
attraverso la cultura, tutto grazie all’intervento di forze politiche poco
interessate allo sviluppo cittadino reale.
Questo l’antefatto, tuttavia attorno all’ipotesi di sviluppo attraverso la
cultura si continua a discutere ed è proprio questo che ha visto seduti attorno
ad un tavolo un gruppo di cittadini di Racalmuto, i quali, ovviamente, credono
a questa ipotesi e in virtù di questo convincimento hanno elaborato un piano di
sviluppo territoriale che fa leva su quanto il territorio offre e mette a
disposizione per questa ipotesi. Promotore dell’iniziativa il dottor Calogero
Taverna, che ha riunito attorno ad un tavolo di lavoro, Francesco Marchese,
Alfonso Lo Sardo, Salvatore Picone, Gaetano Scimè, Luigi Falletti.
Ipotesi per un piano di azione di sviluppo territoriale
Le considerazioni iniziali del Dottor Taverna, hanno subito puntato verso
l’interazione e la collaborazione con la Fondazione Sciascia, Ente presente sul
territorio che pur avendo notevolissime possibilità di espansione e di sviluppo
per svariati motivi non è mai entrata “nei cuori” dei racalmutesi, relegando di
fatto ogni sua iniziativa ad un ristretto nucleo di interessati. Sulle cause ed
i motivi di questo “distacco” molte sono le congetture, ma si è preferito
passare al piano di azione operativo che vede in questi punti le principali
direttrici da sottoporre congiuntamente all’amministrazione pubblica e al CdA
della Fondazione:
Il territorio di Racalmuto, antropizzato fin dal periodo neolitico per la
presenza delle miniere di sale, ha conservato pressoché intatte nel suo
territorio le tracce del suo importante passato, fatte salve le zone che nel
corso degli anni sono state sistematicamente depredate da tombaroli come ad
esempio il territorio afferente al sito conosciuto come “Grutti di Fra Decu” o
“Anime Sante”. Questa consapevolezza di straordinaria importanza storica, tale
in certi punti da poter riscrivere la storia del passato dell’intera isola non
è mai stata oggetto di alcuna campagna seria di studio e scavi. Consapevoli
della relativa mancanza di interesse da parte delle amministrazioni politiche
siciliane che per incompetenza o mancanza di fondi, non hanno mai ipotizzato lo
sviluppo di un territorio attraverso la salvaguardia e la gestione delle
vestigia del passato. Pertanto, l’attivazione di una serie di studi e di
ricerche sul territorio potrebbe già fornire una base da cui partire.
Racalmuto, ha avuto nel suo recente passato alcuni protagonisti della storia
della nostra nazione, uno dei quali ha suscitato una lunga serie di studi sul
proprio operato divenendo protagonista di una lunga querelle storica che giusto
in questi mesi ha visto una sua vivace ripresa. L’ispettore di Polizia Messana
e la sua azione operativa durante il periodo del suo lungo servizio di casa
Savoia prima e della Repubblica dopo hanno messo in luce diversi aspetti che
meriterebbero adeguata attenzione e studio.
Il tessuto urbano antico di Racalmuto, ha subito nel corso degli anni un
progressivo abbandono a causa del fenomeno dell’emigrazione, ripreso negli
ultimi anni a causa della gravissima crisi economica che ha di nuovo colpito il
meridione cui ha dato il colpo finale l’elevatissima tassazione cui sono
sottoposti gli immobili che in più di un caso hanno portato alla cessione degli
immobili o alla demolizione degli stessi. A questo va associato il disinteresse
dei proprietari verso talune loro proprietà il cui recupero potrebbe fornire a
Racalmuto altre e nuove ipotesi di sviluppo.
Il comparto dell’agricoltura langue sotto il giogo di leggi inique e orientate
ai prodotti esteri, quasi sempre inferiori in qualità commerciale rispetto ai
nostri i quali tuttavia pagano lo scotto di numerosi passaggi che ne fanno
lievitare i costi e che però non garantiscono alcun guadagno ai produttori. Nel
nostro territorio esistono ancora numerose specie di frutta “minore” che
nell’ottica del mantenimento della biodiversità che è uno dei cardini di expo
2015.
Posti queste premesse è necessario:
Creare un collegamento stabile e duraturo all’interno della Fondazione Sciascia
con il quale sviluppare progetti di interesse culturale. Ognuno per propria
competenza e possibilità potrà così afferire alla Fondazione nuova linfa e
nuovi linguaggi. (Storia, Musica, antropologia).
Utilizzare l’egida della Fondazione per la partecipazione ai bandi per
l’incentivazione e lo sviluppo della Cultura e del potenziamento dell’identità
dei luoghi e del territorio, che tra poco saranno emanati dalla Comunità
Europea.
Utilizzare, ove possibile, la tecnica del crowdfunding per la realizzazione dei
progetti base per lo sviluppo territoriale.
Potenziare e sviluppare la produzione di beni agricoli d’eccellenza usando le più
avanzate tecnologie (cultura idroponica, coltivazione fuori terra) e nel
contempo preservare e catalogare tutte quelle sementi e frutti che
costituiscono vera ricchezza territoriale.
Attingere alla progettazione e programmazione europea attraverso, se necessario,
l’apporto di apposite società di progettazione, per il recupero dei beni
urbanistici territoriali, ricorrendo ove necessario all’acquisizione del bene.
Il nostro augurio è che le idee progettuali espresse ed il desiderio reale di
poter contribuire allo sviluppo territoriale, lontani da ogni logica di
interesse di parte espresso dalla politica negli ultimi anni, possano trovare
accoglimento presso gli enti interessati e maggiormente tra coloro i quali
credono nelle enormi potenzialità del territorio.
Luigi
Falletti
Con un mio
amico FB ho avuto quest’oggi questa conversazione. La pubblico anche se la
suddetta persona non tollera che io renda pubblico il nostro riservato
affabulare. Naturalmente ho tolto il troppo e il vano e ogni riferimento personale.
Pubblico la diatriba solo perché contiene un elogio che mi fa veramente
piacere: li hai sotterrato tutti! Spero sia vero. Qualche mio parente stretto
mi aveva ammonito che in un post che mi sta molto a cuore ci sono troppi
sottintesi perché se ne colga l’efferatezza dei miei strali. Ho l’illusione che
chi doveva capire ha capito e non sono in pochi, nonostante il mio parlare “desueto
e antiquato” o il mio eccessivo dilungarmi che secondo un mio critico induce
alla noia e a troncare la lettura. Ma io non scrivo per gli imbecilli e
sostanzialmente scrivo a futura memoria. Perché? Non posso farne a meno!
Su rai 1 sto seguendo un film sul caso sindona.
E' tutta una sfilza di cazzate. Falsità. Per la miseria, io
c'ero. So come davvero stavano le cose. E' deprimente: ecco come ancora si
resta abbarbicati alla MENZOGNA DI STATO.
Non ci sto capendo niente.Ho chiuso.
Perchè non scrivi un libro su questo caso.
Pensa che stavo mandando quello che ti scrissi in rete.
Bloccato. E prima ancora per un altro post, bloccato. Ovviamente ho aggirato
l'ostacolo e li ho fatti fessi. Va a finire che avevi ragione tu.
Hai comunque tutto documentato e conservato:In che cosa ho avuto
ragione?
Per il fatto che qui a FB censurano
E tu come li hai fatti fessi
Mettevo lunghi titoli. Li ho resi striminziti e innocui e Google
li ha divulgati.
Come posso trovare"il tesoretto?"
mi pare che bisogna parlare in sottointesi
in contra omnia?
Ma è pur possibile che se ne accorgano e procedono in modo ancor
più drastico. Specie ora che sono terrorizzati per quel criminale che
annunciava in FB l'uccisione della maglie avendone pare applausi.
Parlo ovvio del mio blog CONTRA OMNIA RACALMUTO.
scrivi il libro e lo pubblichi.Io ti farò il tifo per le
vendite.
Io solo ho capito come trovare il blog.Infatti è tutto
sparso.Però una volta trovato l'argomento puoi spaziare.
Ho letto qualcosa in contra omnia,
mi devi scusare. Sono stato interrotto dal mio amico prof. Agato
Bruno per una riedizione delle musiche a commento dei suoi quadri tratti dalle
favole della dittatura di Sciascia. Non potevo interrompere
non ti preoccupare.Ho pensato che qualcuno ti chiedesse la verità
sul caso sindona
youtu.be
www.rainews.it
Lillo Taverna Sono ferocemente antifascista ma sono anche romano
e so come vanno le cose nella Capitale. Sappiamo tutti come si atteggiano gli
organi di polizia giudiziaria, dormienti spesso quando ci sarebbe da star
svegli, frementi quando il potente cade. E se Alemanno verrà assolto (io penso
prosciolto persino in istruttoria) chi lo ripagherà da tutto questo mare di
merda che lo sta sommergendo? La Costituzione non dice che ognuno di noi è da
presumere innocente sino a sentenza passata in giudicato? Bah! Resto sempre
vetero comunista tutt'altro che pentito, convinto che la verità è sempre
rivoluzionaria (mi pare lo dicesse il compagno Pajetta).
Questo mio piccolo ironico post lo oggi lanciato in una sorta
di fossa dei serpenti, serpenti velenosissimi di stampo rosso antico, di gente
insomma arrabbiatissima che vuole (come me) la resurrezione del vecchio
grintoso cattivo battagliero PCI- E’ passato indenne, anzi con qualche
applauso. Che il mondo stia davvero cambiando?
La voglia di apparire morali è sempre dirompente negli uomini
di poca morale. Sono quindi moralisti. Protervi e insolenti. Han sempre voglia
di trovare un reo di comodo da giustiziare. Insomma il Cristo
su cui far le loro miserie, i loro latrocini le loro persino
evasioni fiscali. Il cattivo è sempre l'altro, il potente, di questi tempi
dicono il politico, l'uomo dal colletto bianco, l'arricchito, il nemico,
l'antipatico.
Io vorrei dire a certi miei amici di Malgrado Tutto, se ad una
vostra pronipote dovesse capitare quello che sta colpendo una pronipote di
Ettore Messana cosa direste? Contestano alla signora pronipote di Ettore
Messana di essere una reproba perché il suo bisnonno per i pennivendoli
politici di oggidì era stato uno stragista di stato a Riesi, addirittura un
criminale di guerra a Lubiana, il capo del banditismo (prima ‘politico’
timidamente per Li Causi, poi - per i grafomani di Malgrado Tutto “Capo del
Banditismo” tout-court) palermitano.
E’ da un anno che rinvengo domunenti, notizie, collegamenti
storici e cronacistici che ridicolizzano tutte e tre siffatti calunniosi
addebiti. Niente da fare. Ci si mette ora Malgrado Tutto. Contrabbanda per oro
colato un malaccorto rapporto di un ispettore che cercò di scaricare
sull’ultima ruota del carro, un insicuro vicecommissario giovane e forse
addetto al commissariato della lontana Mussomeli, responsabilità (se tali poi
erano) della Benemerita Arma dei carabinieri dello Stato Maggiore dell’esercito
e persino del Prefetto di Caltanissetta, volendo noi escludere quelle del
politico del luogo, l’on. Pasqualino Vassallo.
Figurati quando scopriranno che anche un generale dei
carabinieri scese a Rieti- A loro non importa che anche quello scarica barile
finì in modo miserevole. Che nulla ebbe poi a venire addebitato al Messana che
poté senza raccomandazioni e senza appoggi politici (di grazia non parliamo di
mafia e di fascismo) assurgere ad altissimi gradi ed a gloria nazionale.
Delenda Cartago: il giudice ora è Malgrado Tutto.
Mi si dice: ma guarda che un assistente universitario, avendo
tempo da perdere, si è recato a Roma e ha trovato il fascicolo personale di
Messana- Frottola: il fascicolo personale di Messana è ancora top secret al
Viminale. Quell’assistentucolo si partì da Palermo per Roma ove non poté starci
molto perché Roma è la città più cara d’Italia. Io invece a Roma ci sto e il
primo piano dell’Eur ove si studia l’archivio centrale di stato è come casa
mia: basta che prenda il 31 e vi arrivo in meno di venti minuti.
Se non fosse comico sarebbe tragico che a fare gli accusatori
d’inflessibile morale è gente, racalmutese purtroppo, i cui fascicoli personali
dimorano in certi Giochi di Potere. Vorrò vedere i loro pronipoti quando si
vedranno infilzati perché qualcuno ha trovato una lettera anonima o un eccesso
di zelo di qualche maresciallone dell’antimafia che ne dice peste e corna. Ma
furono assolti, non vi fu luogo a procedere. Per i pennivendoli del futuro sarà
la stessa pacchia dei pennivendoliall del presente: dagli all’untore, dagli al
mostro. Ma quella chi è? È la pronopite di colui che se ne andava a mangiare a
a Racalmuto il verro volpino a Gargilata. Divorzio assicurato, carriera
stroncata.
Ma già anche a Racalmuto, anche in Malgradotutto si pensa che
il reprobo, l’immorale lo stragista di stato, il criminale di guerra, il
capomafia immondo non può che essere l’altro, l’antipatico, il politico di
parte avversa, quello che diventò sindaco, assessore, commissario di pubblica
sicurezza persino commendatore (solo 500 in Italia) di san Maurizio e san
Lazzaro, che è poi ancora una commenda di riferimento di Casa Savoia.
La Cernigoi spara. Il Messana (sostanzialmente in quel tempo
esautorato questore nella strana provincia di Lubiana, dopo avere trucidato
chissà quanti partigiani titini,. per premio nel 1942 fu insignito della
commenda di Casa Savoia (che all’epoca manco esisteva). Una panzana così grossa
dovrebbe passare sotto silenzio non tanto per rispetto della signorina titina
quanto per decenza ed amor patrio; invece Malgrado Tutto pur di impedirmi di
chiedere la titolazione di una strada ad Ettore Messana me la propina con
grosso risalto tipografico a maggior mio scorno.
Sia chiaro io me ne fotto e in fondo me la rido: mi stanno
facendo tanta pubblicità e quindi ringrazio. Ma mi fa senso che si presti ad
una sì indegna diffamazione quel giornaletto che si vanta di essere sempre
quello del moralista Sciascia, che invero in tutta la sua vita amò solo la
ricerca della verità, soprattutto controcorrente.
Meraviglioso!Hai sotterrato tutti!
Grazie. Domani parto da Racalmuto alle ore 14. Da Canicattì alle
ore 14,30. Dall'aeroporto di Catania alle ore 18,50. A Roma alle ore 20,10. A
casa alle ore 21,30 se tutto va bene. Con queste coordinate e con certi potenti
nemici che sono tornato a bersagliare se mi controllano possono davvero
organizzare un complotto ai miei danni.
Sto leggendo le tue ultime invettive.
Però dovevi nominare il "pierino di turno!"
Quelli se vogliono se le prendono senza di te. Io però faccio lo
spavaldo perché so che ormai non mi fanno più niente. Ieri sera tutti a
piangere per la moglie del caramellaio, tutti a intenerirsi per il figlioletto
che ora ha una bella rendita di posizione: figlio di un padre eroico- Calogero
Taverna che parli di Donna del Mossad ed altre diavolerie: nessun più gli
crede. ORMAI LA MENZOGNA DI STATO è canonizzata persi una finction come uno
shere di 10 miloni di italspettatori beoti.
Le ultime cose non le ho capite!
Oggi avrai lottato con tutta Racalmuto a quanto pare!
Dimmi quali ultime cose e te le spiego. Con Racalmuto non
litigo, mi diverto. Li ho tutti in pugno. Sono cattivo io e più permaloso di
te. Ecco perchè ho distrutto il pierino di turno con cui ho un vecchio conto.
L'ho sbeffeggiato e gli ho tolto l'amicizia FB. Non potrà rispondermi anche se
credo che stia friggendo
Lillo Taverna Sono ferocemente antifascista ma sono anche romano e so come vanno le cose nella Capitale. Sappiamo tutti come si atteggiano gli organi di polizia giudiziaria, dormienti spesso quando ci sarebbe da star svegli, frementi quando il potente cade. E se Alemanno verrà assolto (io penso prosciolto persino in istruttoria) chi lo ripagherà da tutto questo mare di merda che lo sta sommergendo? La Costituzione non dice che ognuno di noi è da presumere innocente sino a sentenza passata in giudicato? Bah! Resto sempre vetero comunista tutt'altro che pentito, convinto che la verità è sempre rivoluzionaria (mi pare lo dicesse il compagno Pajetta).
Questo mio piccolo ironico post lo oggi lanciato in una sorta di fossa dei serpenti,
serpenti velenosissimi di stampo rosso antico, di gente insomma arrabbiatissima
che vuole (come me) la resurrezione del vecchio grintoso cattivo battagliero
PCI- E’ passato indenne, anzi con qualche applauso. Che il mondo stia davvero
cambiando?
La voglia di apparire morali è sempre dirompente
negli uomini di poca morale. Sono quindi moralisti. Protervi e insolenti. Han
sempre voglia di trovare un reo di comodo da giustiziare. Insomma il Cristo
su cui far le loro miserie, i loro latrocini le
loro persino evasioni fiscali. Il cattivo è sempre l'altro, il potente, di
questi tempi dicono il politico, l'uomo dal colletto bianco, l'arricchito, il
nemico, l'antipatico.
Io vorrei dire a certi miei amici di Malgrado
Tutto, se ad una vostra pronipote dovesse capitare quello che sta colpendo una
pronipote di Ettore Messana cosa direste? Contestano alla signora pronipote di
Ettore Messana di essere una reproba perché il suo bisnonno per i
pennivendoli politici di oggidì era stato uno stragista di stato a Riesi, addirittura un
criminale di guerra a Lubiana, il capo del banditismo (prima ‘politico’ timidamente
per Li Causi, poi - per i grafomani di Malgrado Tutto “Capo del Banditismo”
tout-court) palermitano.
E’ da un anno che rinvengo domunenti, notizie,
collegamenti storici e cronacistici che ridicolizzano tutte e tre siffatti
calunniosi addebiti. Niente da fare. Ci si mette ora Malgrado Tutto. Contrabbanda
per oro colato un malaccorto rapporto di un ispettore che cercò di
scaricare sull’ultima ruota del carro,
un insicuro vicecommissario giovane e forse addetto al commissariato della
lontana Mussomeli, responsabilità (se tali poi erano) della Benemerita Arma dei
carabinieri dello Stato Maggiore dell’esercito e persino del Prefetto di
Caltanissetta, volendo noi escludere quelle del politico del luogo, l’on.
Pasqualino Vassallo.
Figurati quando scopriranno che anche un
generale dei carabinieri scese a Rieti- A loro non importa che anche quello
scarica barile finì in modo miserevole.
Che nulla ebbe poi a venire addebitato al Messana che poté senza
raccomandazioni e senza appoggi politici (di grazia non parliamo di mafia e di
fascismo) assurgere ad altissimi gradi ed a gloria nazionale. Delenda Cartago: il
giudice ora è Malgrado Tutto.
Mi si dice: ma guarda che un assistente
universitario, avendo tempo da perdere, si è recato a Roma e ha trovato il
fascicolo personale di Messana- Frottola: il fascicolo personale di Messana è
ancora top secret al Viminale. Quell’assistentucolo si partì da Palermo per
Roma ove non poté starci molto perché Roma è la città più cara d’Italia. Io
invece a Roma ci sto e il primo piano dell’Eur ove si studia l’archivio centrale
di stato è come casa mia: basta che prenda il 31 e vi arrivo in meno di venti
minuti.
Se non fosse comico sarebbe tragico che a fare
gli accusatori d’inflessibile morale è gente, racalmutese purtroppo, i cui
fascicoli personali dimorano in certi Giochi di Potere. Vorrò vedere i loro
pronipoti quando si vedranno infilzati perché qualcuno ha trovato una lettera
anonima o un eccesso di zelo di qualche maresciallone dell’antimafia che ne
dice peste e corna. Ma furono assolti, non vi fu luogo a procedere. Per i pennivendoli
del futuro sarà la stessa pacchia dei pennivendoliall del presente: dagli
all’untore, dagli al mostro. Ma quella chi è? È la pronopite di colui che se ne andava a mangiare a a Racalmuto il
verro volpino a Gargilata. Divorzio assicurato, carriera stroncata.
Ma già anche a Racalmuto, anche in Malgradotutto
si pensa che il reprobo, l’immorale lo stragista di stato, il criminale di
guerra, il capomafia immondo non può che essere l’altro, l’antipatico, il
politico di parte avversa, quello che diventò sindaco, assessore, commissario di
pubblica sicurezza persino commendatore (solo 500 in Italia) di san Maurizio e
san Lazzaro, che è poi ancora una
commenda di riferimento di Casa Savoia.
La Cernigoi spara. Il Messana (sostanzialmente in quel tempo esautorato
questore nella strana provincia di Lubiana, dopo avere trucidato chiccà quanti
partigiani titini,. per premio nel 1942 fu insignito della commenda di Casa
Savoia (che all’epoca manco esisteva). Una panzana così grossa dovrebbe passare
sotto silenzio non tanto per rispetto della signorina titina quanto per decenza
ed amor patrio; invece Malgrado Tutto pur di impedirmi di chiedere la
titolazione di una strada ad Ettore Messana me la propina con grosso risalto
tipografico a maggior mio scorno.
Sia chiaro io me ne fotto e in fondo me la rido:
mi stanno facendo tanta pubblicità e quindi ringrazio. Ma mi fa senso che si
presti ad una sì indegna diffamazione quel giornaletto che si vanta di essere
sempre quello del moralista Sciascia, che invero in tutta la sua vita amò solo la
ricerca della verità, soprattutto controcorrente.
ovA conferma della genealogia racalmutese
dell'ispettore generale di PS dottor Ettore Messana adduco i seguenti ulteriori
elementi anagrafici. Dunque l'ispettore generale Messana resta sempre di
origini racalmutesi anche se nacque a Gela. Il padre era don Clemente Messana
che era figlio di don Luigi Messana e Francesca Gueli. Riporto qui sotto l'atto
di matrimonio di costoro. In matrice vi sono solo gli
sponsali dato che Luigi Messana sposa una di Grotte e precisamente donna
Francesca Gueli. Sposano dopo il 28 di aprile del 1844. Luigi Messana era
appunto figlio di don Calogero Messana (già deceduto nel 1844) e di donna donna
Lucia Nalbone (vivente al momento del matrimonio del figlio). Ciò si desume
dalle pubblicazioni matrimoniali di cui all'atto della Matrice di Racalmuto sub
n. 233.
Forse risolto il mistero della non
rintracciabilità dell’atto di battesimo di don Clemente Messana, il padre del
questore. Credo che sia stato battezzato a Grotte il paese della mamma.
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