lunedì 4 gennaio 2016
mercoledì 30 dicembre 2015
Carissimo Alfredo.
Rientro ieri da Racalmuto e trovo questa tua lettera che però mi è giunta solo nella giornata. Rispondo qui pubblicamente solo alla prima pagina. Alle seconda risponderò chissà quando, alla terza mai per tuo divieto (comprensibile).
Un rallegramento da padre selettivo per il tuo TRENTA in Storia GRECA: mi fa un po’ sorridere il tuo puntiglio alquanto fanciullesco sul voto alto che pretendi. Ma come bene dici è l tua ancora di salvezza, il riuscire a vivere (forse solo sopravvivere) in questo accanirsi contro di te di un’antimafia abbarbicata alla sua sopravvivenza, ragion per cui vorrebbe trasforomare un vecchietto ormai derelitto quale Riina in saccente letterato sciasciano e in ordinatore di crudeltà mafiose stando dentro un supercarcere come OPERA.
Passo quindi al tuo ordine di approfondimento mitologico come se a 81 anni io possa ancora avere idoneità ricercatrici da liceo classico. E’ convinzione generale che Crono o Cronos o Kronos siano una unica divinità greca. Non ho letto la Pironti (né penso che mai la leggerò) ma per giustificarla credo che abbia voluto distinguere due tempi dell’essere di codesto terribile dio del tempo- Forse ha voluto estremizzare ciò che in testo più terra terra è così esemplato: Cronos, che più tardi sarà assimilato con Chronos, il Tempo, era nato come mito per spiegare i cicli dell'anno agricolo e gli aspetti connessi alla fecondità e successione del regno; finirà poi, per assumere un nuovo significato: il tempo che divora tutte le cose che egli stesso ha creato.In sintonia cioè con questo spunto che traggo da Internet.
Il regno di Cronos
Sembra che Cronos originariamente fosse un dio dell'agricoltura; questa la ragione per cui i romani lo identificarono con Saturno, il dio italico delle seminagioni. Secondo la mitologia romana, Saturno, quando fu cacciato da Zeus, si rifugiò in una contrada su cui regnava il dio Giano: questo dio divise generosamente il suo regno con Saturno, che in compenso insegnò alla popolazione del luogo, ancora selvaggia, l'arte di lavorare i campi e la civiltà, rendendola così felice e prospera che gli anni del suo regno vennero chiamarti "l'età dell'oro". Dell'età dell'oro si raccontano cose bellissime: gli uomini si consideravano tutti fratelli e avevano tutte le cose in comune, senza invidie e gelosie, vivendo in serena pace e liberi di ogni paura. Da Saturno l'Italia ebbe il nome di Saturnia; i romani, in riconoscenza dei tanti benefici ricevuti da questo dio, celebravano ogni anno, il 17 dicembre e per sette giorni consecutivi, le feste chiamate Saturnalia.
Uno nessuno centomila, storia vecchia dunque. Anche tu non dici che quello che eri a 20 anni è morto e sepolto, ucciso da te stesso, perché ora sei un ALTRO e credi persino nelle metamorfosi del cervello su cui discetta VERONESI?
Già, tu sei un ENIGMA e mi piace trascriverti una pagina di Roberto Calasso, Le Nozze di Cadmo e Armonia..
Vi aggiungo uno stralcio da libro di Maria Cristina Potenza-Silvano Scalabrella, LA MITOLOGIA CLASSICA che mi pare inquadri puntualmente codesto CRONO o CRONOS o KRONOS. 
Affettuosamente tuo Lillo Taverna, giovanile ottuagenario, tuo padre selettivo
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