Umberto Santino
La strage di Portella della Ginestra
uno svolazzo del tipo;
il .... nome di [Giuliano] viene fatto dall'Ispettore di
Pubblica Sicurezza Ettore Messana, lo stesso che l'8 ottobre 1919 aveva
ordinato il massacro di Riesi (15 morti e 50 feriti) e che ora Li Causi addita
come colui che dirige il "banditismo politico". La banda Giuliano
sarà pure indicata come responsabile degli attentati del 22 giugno in vari
centri della Sicilia occidentale, con morti e feriti .....
allora vien voglia di chiedergli: sulla base di quale prova?
quale è la fonte? ove le carte, le sentenze giudiziarie, le condanne ? la
legittimazione dell'addebito infamante?
Ma avreste la sorpresa che il desso nulla saprebbe
rispondervi. La parola di Li Causi, peraltro datata 15 luglio 1947, non basta.
Il Li Causi è troppo preso dal suo furore contro Scelba e scarica il suo
vociare accusatorio sul declinante questore Messana, cui peraltro doveva la
vita. Senza gli avvisi e le protezioni del Messana il compagno onorevole
comunista finiva crivellato dai colpi del bandito Giuliano o di chi vi stava
dietro; e per noi comincia ad essere molto probabile che possano essere quelli
dell'America, ammesso che allora la CIA non fosse già operante.
Noi siamo andati a rovistare fra le carte dell'archivio di
Stato di Caltanissetta e nulla abbiamo trovato che possa coinvolgere il Messana
per codesti efferati crimini di Riesi del 1919. Ma sorpresa delle sorprese,
veniamo a scoprire che nel 1919 la questura a Caltanissetta non c'era, c'era
solo un distaccamento presso la Prefettura all'epoca sotto il ferrea direzione
del prefetto Guadagnini. Questi fa dei fatti un paio di mesi dopo un rapporto
circostanziato al suo Ministero. L'abbiamo rinvenuto presso l'Archivio Centrale
di Stato di Roma. Anche qui nulla che possa buttare ombre sul Messana.
Semplicemente del tutto ignorato per la semplice ragione che non aveva avuto
alcun ruolo in quel groviglio di tristi vicende.
Eccovi quel rapporto: leggetevelo, scandagliatelo e vediamo
cosa vi potreste trovare per aggredire il Messana. Diciamo subito: NULLA
E pure vi diamo le coordinate per andare a controllare
presso l ACS di Roma
Non so se avete notato la richiedente: è la signora Giovanna
Messana, la solerte nipote del questore Messana appunto. Se voi detrattori non
fate quel passo indietro, quella peraltro doverosa resipiscenza, la signora non
può sottrarsi all'onere di perseguirvi per via legale.
11 agosto 2014
Comincia da qui la mia difesa ad oltranza di Ettore Messana
in ordine alle calunniose insinuazioni dei tempi calamitosi del bandito
Giuliano . Messana ha coraggio da vendere, libertà di pensiero; in una
relazione ufficiale, estremamente delicata, che può segnare la fine di una
carriera - ed infatti ebbe delle spiacevoli conseguenze - ecco che qui denuncia
nientemeno gli americani che foraggiano le espressioni delinquenziali di
Sicilia, l'EVIS anche. Chiedo ai detrattori del Messana: avete avuto mai sotto
mano questo documento genuino, custodito all'ACS di Roma? Cosa ne dite? Non sbriciola
le vostre calunnie? Non è documento valido?
[p.s.: vi sono altre più compnediose relazioni autentiche]
21 agosto 2014
La Cernigoi e a dire il vero anche il professore Casarrubea
si scatenano contro il questore Messana facendolo o volendolo un agente
dell'OVRA, un fascista ante litteram, un amico del Vizzini capomafia di
Sicilia. Compare pertanto del capo della Polizia Gueli. Ecco qui invece un
Gueli che non si fa frastornare da un pretenzioso vescovo notino. Riceve una
indegna segnalazione episcopale e passa l'istanza redentrice al prefetto di
Caltanissetta. Ne avrà picche ma tanto basterò per lasciare il Vizzini dove stava
e vi starà fino all'arrivo degli Americani, liberatori sì ma di mafiosi. Volete
fare storia goriziane titine e discepoli del impalpabile Danilo Dolci? Sì,.
fatela, ma fatela come Dio comanda!
1 ottobre 2014
Carissimo Totò Petrotto, tu il 6 febbraio scrivevi:
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"Od ancora, ad Ettore Messana, il terribile questore,
fascista della prima ora, già alle prese con le stragi di centinaia di operai e
contadini durante il famoso Biennio Rosso, tra il 1919 e 1920. Lo stesso
Messana che, vent'anni dopo avere represso nel sangue le lotte sindacali di
moltitudini di poveri disgraziati, fece sterminare migliaia di iugoslavi a
Lubiana, in Slovenia, con la scusa che erano comunisti. Un criminale di guerra
che, anziché essere condannato per le torture ed i numerosi eccidi perpetrati,
dopo la caduta del Fascismo, viene, inspiegabilmente, riabilitato e nominato
capo della polizia in Sicilia, dal governo Bonomi, di cui faceva parte anche
Alcide De Gasperi. Una volta in Sicilia il Messana si accorda con la mafia, la
stessa mafia che fece uccidere centinaia di inermi contadini e che perpetrò la
prima strage di Stato in Italia, all'indomani della caduta del fascismo, quella
di Portella delle Ginestre. Mafia che fece uccidere i sindacalisti Accursio
Miraglia e Girolamo Li Causi. Quest'ultimo, Li Causi, tra l'altro, proprio a
proposito del Messana, ebbe modo di dire che era il capo dei banditi, mentre
Giuliano una sorta di capo della polizia. Tutto a ruoli invertiti! Stato ed
Antistato, mafia ed antimafia, sono spesso allora come oggi la stessa cosa! Che
tristi ed amare verità, un pò sciasciane ed un un pò troppo racalmutesi, visto
che tali protagonisti, di queste terribili storie d'Italia, sono di Racalmuto!
Sciascia ed i suoi contrari, potremmo concludere, se ci riferiamo al questore
aguzzino, poi divenuto capo della polizia in Sicilia, Ettore Messana, ..."
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Sono tutte fandonie, diffamazioni, calunnie, dileggi di
meritevolissimi servitori dello Stato. L'ho dimostrato in una sfilza di post
che ho pubblicato nel mio Blog CONTRA OMNIA RACALMUTO. E credo che con la
dovizia di documenti suffragati da controlli e riscontri storici nessuno possa
dubitare che: ETTRE MESSANA, non fu lo stragista di Riesi del 10 ottobre 1919:
Nessuna cronaca lo chiama in causa, nessuna rievocazione ne accenna, nessun
processo o rinvio a giudizio lo coinvolge. Li Causi si inventa questo
precedente il 15 luglio 1947 affidandosi alla improbabile memoria di vecchi
senatori che poi manco hanno dato conferma. Pensa che in quel tempo a
Caltanissetta non c'era manco la Questura. Solo un distaccamento in prefettura
agli ordini del Prefetto. Non so che vuoi dire per biennio rosso. Andato via a
metà 1919 V.E. ORLANDO ecco NITTI.
E' filosocialista. Viene attaccato come uomo di sinistra. Se
Messana si fosse permesso qualche sgarro al mondo operaio e contadino in quel
10 ottobre 1919 finiva disoccupato o in galera. Invece dopo fece una gran
carriera.
Fascista della prima ora? ma andate a scuola. In quel
biennio là di fascismo in Sicilia non c'era manco il sentore. E poi Messana non
fu di fede fascista. Era (forse) massone, ma non fascista vero. Lo dimostrò
nell'autunno del 1943: scappò da Trieste rimettendoci il posto e lo stipendio
pur di non aderire alla REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA.
A Lubiana stessa fu tanto sgradito alle arroganze dei vari
federali fascisti da rimetterci anche là il posto e dopo appena un anno dovette
sgomberare per finire sbolognato a Tieste in subordine ove si distinse per
abulia totale.
Uno della "POLITICA" della questura triestina lo
accusò di inettitudine e a Trieste appunto "non si distinse in
nulla".
La CERNIGOI crede di scoprire l'acqua calda e non approda
alla verità documentale di cui ai carteggi del Viminale ora in Archivio
Centrale di Stato (ma di ciò dopo).
Attenti improvvisati storici a fare storia immaginifica e
preconcetta. Finite col diffamare e procurare gravi danni alle famiglie degli
eredi che ancora oggi vivono e lottano in questa difficile Italia.
Chi li ristora dei danni che la vostra malevola e
disinformata pubblicistica infligge loro?
Ma ecco il coniglio che esce dal cappello di questi facitori
di storia a basso prezzo. Colleghiamo: Commissario Messana da Racalmuto,
Caltanissetta, Villaba, Vizzini e quindi miniera di Gibillini di Racalmuto. Il
cerchio si chiude. Chi può dubitare che essendo ciò verosimile, diventi certo!
Messana da Racalmuto non può che essere stretto sodale con il Vizzini da
Racalmuto. Ma il grande capo della mafia è Vizzini; e allora Messana non può
che essere il suo referente: sono dello stesso paese.
Sillogismi del peggiore gesuitismo. Vizzini a quel tempo era
onoratissimo fratello di un vescovo. Dopo, fondò a Racalmuto la sezione
industriale mineraria fascista. Ma non gli servì a nulla Mussolini lo mandò
all'Isola. Il fratello pregò, minacciò ma nulla. Il Fascismo di Mori fu
inflessibile. E chi caldeggiò codesta linea dura? Ma il capo della polizia
siciliana a cui ordini operava Messana e tanto meritevolmente da fare balzi in
carriera per merito e non per affiliazioni fasciste o mafiose. Tutt'altro.
Studiatevi gli atti, indagate negli archivi e sarete costretti a convenire con
me che questa è la vera faccenda del Gr.Uff. dr. Ettore Messana, ragion per cui
lasciamo stare questi giravolta a fare del Messana, lo stragista fascista e il
mafioso di Stato.
Ma dove attinse questi mirabolanti giudizi diffamatori, il
nostro Totò? Dico: dal prof. Casarrubea, che però penso stia riflettendoci
sopra per rettificare il tiro delle sue pur brillanti ricognizioni della
contemporanea storia di Sicilia.
E Totò, perché non ci fa un pensierino e si accinge ad una
virata nei suoi excursus storici a mezzo stampa, che ci paiono viziati da
diffamazione a mezzo stampa? Ciò che vale per lui è giusto che lui lo estenda
ad altri suoi compaesani finiti vittime del gran vezzo giornalistico di sbattere
comunque il malcapitato, in prima pagina,facendone un esecrabile mostro.
2 ottobre 2014
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