lunedì 30 maggio 2016

Maria SS. deel Monte Racalmuto

Si sa cosa avviene in ogni famiglia, in un giorno che per varie ragioni si resta a casa l'uomo di casa si mette a sistemare annettare pulire gli anfratti più reconditi. Mio fratello, Angelo Taverna ingegnere e preside di scuola nella vecchia casa di famiglia della moglie, che tutto fa pensare essere stata quella del canonico Mantione - sale in soffitta, trova cataste di vecchi giornali, vecchie carte, tanti fascicoli giudiziari (il suocero era stato solerte archivista giudiziario) e tantissimi ammuffiti libri libretti  riviste- Ne vuol fare una insaccata e mandare tutto al macero. La moglie si oppone. Mia fratello si mette a sistemare, secernere, assestare- Si trona un libretto molto malandato, stampato a Palermo un paio di secoli prima. E' il dramma sacro del 1764 del padre agostiniano F. Emmanuello Catalanotto. Il Pitrè lo cercò questo dramma sacro che precedeva quello del francescano Caruselli. Non lo trovò. Mio fratello lo trovò. Lo studiammo insieme. Salta tutta la storia o la leggenda o la fola paesana della Venuta di la Beddra Matri di lu Munti. Il Carbone ha da ridimensionarmi quanto vuole, può attaccarsi al mio essere contra per principio, a pretendere di smontare la mia 'bolla critica'- Mi dispiace: tutte le loro fantasie poetiche vengono smontate storicamente da questo libretto di 30 pagine del padre agostiniano Emmanuello CATALANOTTO. La verità fa male e non la vogliono riconoscere? Mi dispiace per loro: carta canta e villan dorme.

Il testo del Catalanotto va ovviamente ben al di là della rapina intellettuale del Picone, che regala all'Ing. Cutaia Angelo ciò che è merito dell'ing. Taverna Angelo.

Vi propino la dedica del frate alla nobile Buglio. La scannerizzazione che ne ho fatta è inguardabile, così non si ripete il furto con copia dell'altra volta, quanto alle coroncine del Catalanotto. Avrò modo di pubblicare dopo anche i sonetti e per giunta le strane "coronelle" del libretto del detto frate agostiniano.





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S I G N O R A

Sapendo molto molto bene quanto sia grande e fervorosa la divozione ver della Regina del Cielo, e della Terra MARIA sotto il prodigiosissimo titolo del Monte Protettrice, ed Avvocata della sua gentilissima e fedelissima di Racalmuto, m'ò fatto animo d'offerire a lei questa mia picciolissima fatica in onore di detta signora del Monte. E perché oggi giorno si trovano diversi palati, e per conseguenza diversi sono i gusti, che da' libri si cavano, soggiacendo i poveri  Scrittori ad esser censurati, io, che non ho merto alcuno, per ripararmi da ogni sinistro incontr o  ò stimato bene  porla sotto  il di lei bellissimo nome di D. RAFFAELLA MARIA GAETANI e BUGLIO, Duchessa di Racalmuto e così avere il presente libretto, tutto il lustro, e sotto gli auspici del suo nome resteranno mute tutte quelle lingue , volessero censurarlo. Gradisca in tanto Ella con la sua benignità , e gentilezza col libro il cuore assieme di chi si dichiara


Umiliss/mo e obbligatiss/mo Servo
F. Emmanuello Maria Catalanotto.
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Calogero Taverna  

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