Carissima Ornella, la querelle continua. Cosa è mai l'arte? Son millenni che menti eccelse vi si sono accapigliate: Risultati? insoddisfacenti. I greci iniziarono la querelle. Filosofi Intramontabili quali Atistotele o Platone. Scolasticume il mio, certo. Alle prese con la ESTETICA . Unità di tempo di luogo di azione? Regolette che ci perseguitano per millenni. Ma già allora Omero cieco ed analfabeta (ammesso che sia mai esistito) stravolge tutto e canta immortale guerre inesistenti o viaggi caotici immorali con maghe e con ciclopi e viaggi ad un inferno che poi stava appena sotto il suolo. E viene Dante e come non dire arte quella insana trilogia senza didattica consistenza. Oppure Leonardo che tutte le inventò ma nessuna gli riuscì. E saltando Kant ed Hegel sembrò che un Croce finalmente avesse detto la parola definitiva. Ma cade l'ordine fascista e viene in Italia Lukàcs e ci vogliono comunistizzare realisticamente. Niente da fare: ecco una signora casta e pura di nome Ornella Pennacchioni che scrive onirica e vagula. E fa arte checché i didattici pretendano. Lillo Taverna ha da brontolare perché vede sconvolti i dogmi del suo pretesco eruditismo. Insomma l'arte è l'arte. Così come - e qui è dogma - la non arte resta sempre non arte, checché se ne pretenda. Calogero Taverna
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