Prevale l'endemica Retama raetam ssp. gussonei, a cui si associano Ephedra fragilis, Asparagus stipularis, Lycium intricatum, Prasium majus e Pistacia lentiscus. Si tratta di una vegetazione pioniera che tende ad evovlere, in assenza di disturbo, verso le più mature formazioni dominate da Juniperus oxycedrus subsp. macrocarpa o da Juniperus turbinata, che caratterizzano rispettivamente l’Ephedro-Juniperetum macrocarpae e il Junipero-Quercetum calliprini. Tuttavia queste due cenosi sono pressochè scomparse dall'area in seguito al disturbo antropico, infatti si rinvengono solo piccoli lembi dell' Ephedro-Juniperetum macrocarpae nell' agrigentino come alla foce del fiume Platani, mentre del Junipero-Quercetum calliprini si trovano degli esempi nelle dune fossili interne nei pressi di Gela. Sono invece molto diffusi i praterelli di terofite presenti nelle radure lasciate libere dalle specie psammofile perenni. Si tratta di varie associazioni dell' ordine Malcolmietalia, quali il Vulpio-Leopoldietum gussonei, limitato al territorio di Gela, che colonizza le schiarite della macchia a Retama raetam subsp. gussonei. In questa formazione assume una grande importanza la presenza di Leopoldia gussonei, a cui si associano varie terofite come Vulpia fasciculata, Senecio coronopifolius, Erodium laciniatum, Maresia nana, Brassica tournefortii, Cutandia divaricata, Pseudorlaya pumila, ecc. In substrati più ricchi di materia organica, la precedente cenosi è sostituita dal Vulpio-Cutandietum divaricatae, dove prevalgono specie più nitrofile come Cutandia divaricata, Vulpia fasciculata e Bromus rigidus. Frammisto al Centaureo-Ononidetum ramosissimae si rinviene invece il Vulpio fasciculatae-Hormuzakietumaggregatae, differenziato da Hormuzakia aggregata, che si associa a Vulpia fasciculata, Lagurus ovatus, Erodium laciniatum, Cutandia maritima, Senecio coronopifolius, Pseudorlaya pumila.
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