Colpa della Banca, non certo di chi ci lavora
Si trasmette in allegato la corrispondenza intercorsa con l’Amministrazione relativamente ai ritardi intercorsi nel riconoscimento economico del trattamento di trasferimento ai colleghi interessati
Alla lettera della Fisac CGIL con cui si chiedeva conto della mancata erogazione delle somme dovute ai colleghi trasferiti, la Banca ha risposto in data odierna assicurando che il tutto, dovuto a malfunzionamenti informatici, sarà sanato con le competenze di questo mese.
La Banca, bontà sua, ha voluto specificare che il problema non è imputabile a “errori, ritardi o negligenze di chi ha operato in procedura”.
Da parte nostra, rispondiamo che di ciò non abbiamo mai avuto il minimo dubbio visto che, da sempre, riconosciamo a chi lavora in questa realtà una notevole professionalità ed individuiamo in costoro il fiore all’occhiello di una Istituzione che, al contrario, vede proprio in chi ne ha le maggiori responsabilità una continua opera di ridimensionamento e svilimento.
Stabilito questo, aggiungiamo che, invece di tentare di inserire elementi di disturbo nel rapporto tra un’organizzazione sindacale e i lavoratori, la Banca avrebbe dovuto considerare nella lettera di risposta anche la richiesta di tener conto del ritardo occorso, nella determinazione delle somme spettanti ai colleghi.
Richiesta che, ovviamente, ribadiamo.
Saluti
La Segreteria Nazionale
Leggo non so dove che La Fisac CGIL è soddisfatta perché la BI rivonoscerà non so quale altra integrazione per l'esodo riparatorio dell'esodo, causa chiusura filiali. Ma cavolo, iI prolema è questo? Il problema è che le Filiali non si possono chiudere per dettato costituzionale, per soverchianti ragioni politiche per la stessa sopravvivenza dell'azionaria Banca d'Italia. Perché davvero i costi sarebbero tanto devastanti rispetto ai benefici sempre rastremantisi per cui il diritto commeriale privato in italia + quello che è e gli effetti sono più che certi. Per ora una boccata di ossigeno per la stampa di biglietti comunitari, una insana folle rivalutazione contabile del proprio CAPITALE SOCIALE . una falcidia di dipendenti e e di attività istituzionale, una feroce dismissione di stabili di proprietà previo sfratto dei propri dipendento o ex dipendenti non più in grado di sopportare fitti mensli esosi alle volte superiori alla stessa entità della pensione o dello stipendio mensile. E che cavolo di sindacato è diventat ormai questo? Sia chiaro: sto accuando la Banca d'Italia in nome di quanto conculcatomi in un ventennio di sudditanza ispettiva bancaria! La vogliamo girare sul piano giuridico? Diamo incarico all'avvocato prof. Clarizia presso cui vi introdurrei tramite sua Eccellenza Riccardo Virgilio e dalla sera alla mattima avremmo una sospensione di tutte le delibere del massonico e privatistico consiglio seuperiore aventi per oggetto la chiusura o peggio la cessione di stabili funzionali al raggiungimento dell'oggetto sociale altamente istituzionale e indelebilmente a carattere giuspubbicistico della BI. Boh! Ma davvero basta in CGIL la VICI per mettermi il asso in bcca? (Corrggerò dopo!) Dr. Calogero Taverna
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