giovedì 17 novembre 2016
Caro signor Sindaco di Racalmuto,
sbagli e sbagli grossolanmente a ridurre in bagarre la spinosa iniziativa della starmaggioranza della tua maggioranza che esasperata è giunta all'atto estremo di sfiduciarti.
Può darsi che con vetuste astuzie paesane tu abbia in serbo una bella cenetta con TORTELLINO IO TI AMO e irriderai a quegli otto tapini che hanno osato dissociarsi dalla tua politica del non vedo non sento non parlo.
Quelli non ce l'hanno assolutamente con te. Ce l'hanno con i tuoi silenzi accidiosi.
E non è vero che la tua amministrazione è un modello di ascolto pubblico. Io ho ancora in attesa di risposta otto post che ho inviato nel tuo sito istituzionale.
Attendono da anni risposta. Forse non sono il massimo della significatività ma una semplice presa d'atto era doverosa.
Non ti dico quanto sono stato molesto con il mio milionario sito CONTRA OMNIA RACALMUTO oppure qui in FB.
Tutto finito nella tua sonnolenta palude del silenzio.
Hai poi un assessore alla cultura giammai repereribile per telefono, anche quando potevo essere di grande utilità vuoi per fare finanziare con 50 mila euro la affondanda FONDAZIONE e vuoi adesso in cui forse avrei la pedina salvifica per la riapertura del magnifico e apprezzato in tutto il mondo Teatro Regina Margherità.
Ma tu hai fatto finire nel macero persino le tante tantissime missive che ti ho inviato per il tramite legale della tua segreteria comunale.
E' un tuo costume di vita, una tua sagacia politica.
Pazienza! Ti abbiamo votato ti dobbiamo sopportare. Ma se possiamo mandarti a casa non devi prendertela, non è una faccenda personale: è una necessità politica, un dovere civico.
Cambia e saremo tutti felici di metterci al tuo servizio se divenuto alacre nel servizio pubblico cui devi soprintendere.
Calogero Taverna
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