lunedì 28 novembre 2016

Passa sotto silenzio il grido di dolore della FISAC CGIL della Banca d'Italia: chiusura in vista delle officine carte e valori della Banca d'Italia, conseguente licenziamento delle abilissime maestranze, dei suoi tipografi, blocco delle commesse alla Fabriano dei sofisticatissimi rotoli cartacei.
Perché? persa la nostra sovranità nazionale del batter moneta, la Banca d'Italia non è più neppure quell'Istituto di Diritto pubblico di cui all'art. 20 e segg. del Titolo III della sepolta vecchia e gloriosa seppur fascista Legge Bancaria.
L'UE ha deciso di dare in appalto la stampa degli euro e la Banca d'Italia attrezzata per una stampa di biglietti monetari d'alta qualità, non facilmente falsificabili, in tempi in cui l'esilarante principio anglosassone dei costi/benefici era considerato blasfemo per un Ente sovrano, ora non può reggere la concorrenza privatistisca e ladronesca dell'intera area comunitaria. E' fuori gioco nel batter moneta. Questione di poco conto? Francamente non mi pare. Questione di rilevanza costituzionale? Francamente credo di sì. Ma nessuno se ne accorge. Calogero Taverna

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