La corda pazza
"...adesso torna di nuovo tra noi Accursio Vinti , il pittore dal nome inconsueto, il pittore di la terra di li Grutti - "ma a li Grutti ci stanno i lupi" - fa dire Sciascia addirittura a un re borbonico, che dormicchiando nella sua regale carrozza passò dritto preferendo Racalmuto -
il pittore che lascia appunto Grotte per Racalmuto, ma a la Cunfina, il pittore ASTRATTO CHE PIU' ABBARBICATO AL REALE NON SI PUO', IL PITTORE RIBELLE, IL PITTORE MITE, IL PITTORE FILOSOFO, IL PITTORE DISADORNO, IL PITTORE GIOCONDO, IL PITTORE FRANTUMATO NELLA SUA PIU' CUPA TRISTEZZA, IL PITTORE ALLEGORICO, IL PITTORE COSTRUTTIVISTA, IL PITTORE SENZA SOGNI, IL PITTORE NICHILISTA, IL PITTORE PROFANATORE, IL PITTORE DALL'OCCULTA BESTEMMIA, IL PITTORE SENZA GIOIA, IL PITTORE PRIVO DI SPERANZA, IL PITTORE CIECO, IL PITTORE IMMERSO NELLA INDIPINGIBILE LUCE DEI DIVINI CIELI, IL PITTORE DEL MINIMO, DELLE SCISTI, DELL'INUTILE, DELLA FRANTUMAZIONE UMANA.
Eccocelo quasi policromo, quasi giulivo, quasi esoterico, quasi raffigurativo, quasi elegiaco, quasi irridente, coinvolgente, iridescente.
In cerca del divino, dell'amore, dell'immensità, delle cosmiche radiazioni, di questi che cominciano a dire gli impercettibili effluvi di un'altra terra ai confini dello sconfinato universo.
Accursio è cosmico, non ha religione, non ha regole perché è la regola, non ha colore perchè è il colore, non ha linee perchè è la linea, non ha spazi perchè è lo spazio, non ha immagini perchè è lui, solo lui.
La sua tela, diciamo le sue tele. sono il suo mondo, un mondo a noi inaccessibile, tutto suo, tutto ribelle, tutto sofferente, tutto arcano mirabile e repellente.
E' il pianto umano e la gioia umana, è il lubrico, il puro, il divino e il diabolico, il sommerso e l'alato e tutto il contrario di tutto con il suo contrario: il nulla, tutto lì impiastricciato, non amalgamato, non logico non pensato.
Il tutto è sonoro, sinfonico ma suonato sull'unica corda che è melodica e sinfonica: la corda PAZZA.
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