lunedì 2 gennaio 2017
giovedì 15 dicembre 2016
Lillo Taverna e Assunta Russo hanno condiviso il tuo post.
Lillo Taverna
Mi vien da ridere. Stasera volevano spillare a Monti una bella condanna di Bankitalia, della Consob. di Renzi e Boschi. Povera Gruber! C’è' rimasta con un pal...mo di naso.
Non è che Monti non era capace di mettere sulla graticola l'ex comunista ma soprattutto il gatto soriano dipinto di rosso del buon Visco, allevato nel seminario maggiore del Servizio Studi, quello da cui vengono governatori gracilini come Baffi, Fazio e direttori o vice direttori come Padoa Schioppa o Masera o Rinaldo Ossola o Magnifico o altri che ora non ben conosco per trentennale allontanamento da Palazzo Koch , tutti chierici addetti al Kamasutra bancario ma che commettono un errore fondamentale quello di credere che quella cosa è orizzontale anziché verticale, per non averla mai vista.
Non è che Monti non era capace di mettere sulla graticola l'ex comunista ma soprattutto il gatto soriano dipinto di rosso del buon Visco, allevato nel seminario maggiore del Servizio Studi, quello da cui vengono governatori gracilini come Baffi, Fazio e direttori o vice direttori come Padoa Schioppa o Masera o Rinaldo Ossola o Magnifico o altri che ora non ben conosco per trentennale allontanamento da Palazzo Koch , tutti chierici addetti al Kamasutra bancario ma che commettono un errore fondamentale quello di credere che quella cosa è orizzontale anziché verticale, per non averla mai vista.
E il gentiluomo fa il finto tondo quando D'Amato gli cita tutta quella frotta di superni dirigenti della Consob passati a miglior vita - lì per lì- a parare il sacco al vice presidente Boschi, mandato in premio all'Etruria, in articulo mortis.
Ricordo l'imbarazzo della Consob di Spaventa quando gli mandai un papiello aggressivo contro Cesare Geronzi a proposito o a sproposito della Mediterranea che aveva avuto il merito di sistemare contabilmente l'acquisto da parte del vecchio PCI, senza soldi, di un palazzo in piena Potenza terremotata.
Mi si rispose soltanto che loro non rispondevano ai privati cittadini e tale mi ero ridotto dopo essere stato Ispettore Capo Missione anche per seppellire il Sindona della Baca Privata Finanziaria ed essere stato anche SuperIspettore del Secit di Visco e nella qualità avevo contestata evasione fiscale stramiliardaria (sia pure in vecchie lire) alla stessa mia Banca D'Italia divenuta sgabello del professor di lettere Mammoletta Ciampi.
Ma Monti è sornione, finge bontà quando invece ti seppellisce.
Ammette che nel 2011 salvò l’Italia da crack finanziario del Tesoro. Certo non mi racconta come. Quando andrà a testimoniare a Trani (ammesso che ci vada) mentirà? No! soltanto non dirà la verità. Ci sono segreti di Stato e soprattutto SEGRETI BANCARI di STATO che vanno tenuti gelosamente segreti. E pare che a Trani anche Prodi abbia saputo tacere parlando.
Allora, dice Monti, le Banche era sane. Frottola sonora. Da quando tempo vi stanno i derivati, la finanza creativa americana tanto cara a Tremonti. Certo allora Monti i conti economici delle grandi banche riuscì con un colpo di bacchetta magica a farli apparire prosperi da collabenti che erano. Dopo con la patrimonializzazione della sottovalutata partecipazione al capitale sociale della Banca d'Italia vi è stato un’altra salutare iniezione di ossigeno reddituale.
E ora? L'Unicredit riduce a soli due orni lavorativi la funzionalità dell'unico bancomat nel raggio di 10 chilometri in quel di Santa Lucia di Fiamignano. Quanti esodati? Altro che Etruria o quelle tre inezie divenute l'oggetto di uno scandalo tale per cui ha ragione Monti a dirci: state attenti c’è diversamente la perdita la fiducia dei depositanti (o del parco buoi come si diceva un tempo nella nostra camera chatitatis di via Nazionale 91). E allora ve ne accorgerete che guai: altro che Grecia!
E una commissione d'inchiesta di peones agli ordini del vociante Renzi e della sua ninfa Egeria dove ci porta e cosa risolve?
Sono d'accordo. Ho ancora presente la tragicommedia della inchiesta parlamentare del caso Sindona.
Presidente un De martino (il socialista) illanguidito e sonnolento. vice Manueluzzo da Palermo che quando l'indisciplinato don Peppino D’Alema mi voleva spingere a palesare il grande inganno della banchetta di Via Veneto fagocitata da Valerio Borghese Iunio (sic) penso su istigazione di un piagnoso Segni per un colpo di Stato che poi hanno fatto apparire come una carnevalata per la folcloristica discesa da Città Ducale della Forestale mi pare di Renzi (credo nulla a che fare con l'attuale Renzi, ma attenzione che i nomi li sbaglio tutti. Faccenda di memoria che a 82 anni evapora.), povero don Peppino D’Alema ci rimose dopo la vita per abbassamento delle difese immunitarie.
Renzi sputtanato da tali Boschi (padre e figlia ma credo senza spirito santi) che vuole ancora? Nobile Ofelio vai in convento. Hai voluto rottamare il diabolico baffetto e guarda quello che ti combina? Fa sapere che nel Modd. A e B della Bamca d'Italia la famiglia Renzi aveva omesso partecipazioni e altro. Di quei moduli quanti me ne so passati nelle mani in trent'anni di attività ispettiva della Banca d'Italia? Tutti falsi ovvio, diversamente come fa una banca a concedere un prestito on tutti i ratios che ora impone questa maltrattata Banca d'Italia che comunque non ha più quei poteri di vigilanza di un tempo; ora dovrebbe badare solo ad una vigilanza "prudenziale", stante l'abolizione del costituzionale art. 1 del vecchio TULB proteso alla difesa del risparmio.
E questa amputazione degli zebedei della Banca d’Italia chi l'ha fatta, chi la vuole, chi la mantiene? Penso a Tremonti che si voleva impossessare della Banca d'Italia tramite Consob – intanto la devitalizzò come un dente cariato - alla Tarantola che Berlusconi e Bertone volevano farne la Prima Governatrice della Banca d'Italia in gonnella e qualche giorno fa irridevo a Salvini per quella grossa magagna della banchetta molto più audace di Etruria, asservita agli interessi di Bossi Maroni e di tutta la gerarchia in verde di Pontida, ma ora siccome ne parlano tutti io mi taccio: se non son originale muoio.
Calogero Taverna
Ricordo l'imbarazzo della Consob di Spaventa quando gli mandai un papiello aggressivo contro Cesare Geronzi a proposito o a sproposito della Mediterranea che aveva avuto il merito di sistemare contabilmente l'acquisto da parte del vecchio PCI, senza soldi, di un palazzo in piena Potenza terremotata.
Mi si rispose soltanto che loro non rispondevano ai privati cittadini e tale mi ero ridotto dopo essere stato Ispettore Capo Missione anche per seppellire il Sindona della Baca Privata Finanziaria ed essere stato anche SuperIspettore del Secit di Visco e nella qualità avevo contestata evasione fiscale stramiliardaria (sia pure in vecchie lire) alla stessa mia Banca D'Italia divenuta sgabello del professor di lettere Mammoletta Ciampi.
Ma Monti è sornione, finge bontà quando invece ti seppellisce.
Ammette che nel 2011 salvò l’Italia da crack finanziario del Tesoro. Certo non mi racconta come. Quando andrà a testimoniare a Trani (ammesso che ci vada) mentirà? No! soltanto non dirà la verità. Ci sono segreti di Stato e soprattutto SEGRETI BANCARI di STATO che vanno tenuti gelosamente segreti. E pare che a Trani anche Prodi abbia saputo tacere parlando.
Allora, dice Monti, le Banche era sane. Frottola sonora. Da quando tempo vi stanno i derivati, la finanza creativa americana tanto cara a Tremonti. Certo allora Monti i conti economici delle grandi banche riuscì con un colpo di bacchetta magica a farli apparire prosperi da collabenti che erano. Dopo con la patrimonializzazione della sottovalutata partecipazione al capitale sociale della Banca d'Italia vi è stato un’altra salutare iniezione di ossigeno reddituale.
E ora? L'Unicredit riduce a soli due orni lavorativi la funzionalità dell'unico bancomat nel raggio di 10 chilometri in quel di Santa Lucia di Fiamignano. Quanti esodati? Altro che Etruria o quelle tre inezie divenute l'oggetto di uno scandalo tale per cui ha ragione Monti a dirci: state attenti c’è diversamente la perdita la fiducia dei depositanti (o del parco buoi come si diceva un tempo nella nostra camera chatitatis di via Nazionale 91). E allora ve ne accorgerete che guai: altro che Grecia!
E una commissione d'inchiesta di peones agli ordini del vociante Renzi e della sua ninfa Egeria dove ci porta e cosa risolve?
Sono d'accordo. Ho ancora presente la tragicommedia della inchiesta parlamentare del caso Sindona.
Presidente un De martino (il socialista) illanguidito e sonnolento. vice Manueluzzo da Palermo che quando l'indisciplinato don Peppino D’Alema mi voleva spingere a palesare il grande inganno della banchetta di Via Veneto fagocitata da Valerio Borghese Iunio (sic) penso su istigazione di un piagnoso Segni per un colpo di Stato che poi hanno fatto apparire come una carnevalata per la folcloristica discesa da Città Ducale della Forestale mi pare di Renzi (credo nulla a che fare con l'attuale Renzi, ma attenzione che i nomi li sbaglio tutti. Faccenda di memoria che a 82 anni evapora.), povero don Peppino D’Alema ci rimose dopo la vita per abbassamento delle difese immunitarie.
Renzi sputtanato da tali Boschi (padre e figlia ma credo senza spirito santi) che vuole ancora? Nobile Ofelio vai in convento. Hai voluto rottamare il diabolico baffetto e guarda quello che ti combina? Fa sapere che nel Modd. A e B della Bamca d'Italia la famiglia Renzi aveva omesso partecipazioni e altro. Di quei moduli quanti me ne so passati nelle mani in trent'anni di attività ispettiva della Banca d'Italia? Tutti falsi ovvio, diversamente come fa una banca a concedere un prestito on tutti i ratios che ora impone questa maltrattata Banca d'Italia che comunque non ha più quei poteri di vigilanza di un tempo; ora dovrebbe badare solo ad una vigilanza "prudenziale", stante l'abolizione del costituzionale art. 1 del vecchio TULB proteso alla difesa del risparmio.
E questa amputazione degli zebedei della Banca d’Italia chi l'ha fatta, chi la vuole, chi la mantiene? Penso a Tremonti che si voleva impossessare della Banca d'Italia tramite Consob – intanto la devitalizzò come un dente cariato - alla Tarantola che Berlusconi e Bertone volevano farne la Prima Governatrice della Banca d'Italia in gonnella e qualche giorno fa irridevo a Salvini per quella grossa magagna della banchetta molto più audace di Etruria, asservita agli interessi di Bossi Maroni e di tutta la gerarchia in verde di Pontida, ma ora siccome ne parlano tutti io mi taccio: se non son originale muoio.
Calogero Taverna
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