Ettore Giuseppe Tancredi Messana da Mussomeli a Riesi
Ettore Giuseppe Tancredi MESSANA a Mussomeli resta poco: più che poliziotto è uomo di legge, già brillante avvocato presso la bella aula delle udienze di quello che fu austero e atroce convento delle Clarisse racalmutesi, le figlie femmine in esubero dei locali galantuomini, neghittosi frequentatori del Circolo Unione.A Riesi in quell'autunno del '19 i tumulti popolari si colorano di losche trame elettorali. Nitti, succeduto al depresso Orlando, si avvia a divenire il Cagos...si di D'Annunzio. Fa l'occhiolino ai socialisti, ma resta reazionario- La prefettura di Caltanissetta pervicacemente orlandiana. non sa che pesci prendere. In quella cittadina, feudo politico ora dell'on. Vassallo, finalmente con scranno al Parlamento, I rigurgiti di una accidiosa e colonialista gestione feudale di spettanza spagnola, creano disordini, intemperanze ribellismi sociali. Parlare di socialismo però è blasfemo. Una testa calda, già seminarista ed ora arrabbiato anarchico, un tal Butera, ha lingua e bollori per non coagulare forze contadine e solfatare sfruttate e vessate. Vuole fare di Riesi una ribelle Repubblica accaparratrice di tutti i feudi di lor signori andalusi o catalani che siano. Ha successo. Un tal Ferri, valdese, ce lo descrive come un pericoloso Masaniello idolatrato dalla plebaglia.
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