Franco Carollo Di solito non apprezzo particolarmente quanti fanno esercizio di verità, quelli che si ritengono graniticamente sicuri di essere nel vero. Rispetto a questo "certo Messana" e alla sua presenza a Palermo e nel contesto dei fatti relativi alla strage di Via Maqueda (19/10/1944) Noi vogliamo sapere
se c'è stato un ruolo
da parte dell' Ispettorato Generale della Pubblica Sicurezza.
Noi vogliamo sapere
se ebbero un ruolo quella mattina Messàna, Gueli e Collotti. Noi vogliamo sapere se a, sciopero concluso, a contratto sottoscritto, ci fu qualcuno che volle comunque del sangue, volle delle vittime innocenti. Il resto è successivo.
Rimuovise c'è stato un ruolo
da parte dell' Ispettorato Generale della Pubblica Sicurezza.
Noi vogliamo sapere
se ebbero un ruolo quella mattina Messàna, Gueli e Collotti. Noi vogliamo sapere se a, sciopero concluso, a contratto sottoscritto, ci fu qualcuno che volle comunque del sangue, volle delle vittime innocenti. Il resto è successivo.
Lillo Taverna A fronte di tanta arrogante sfrontatezza: LUI (che mi pare usi il noi maiestatico) vuol sapere qui, vuol sapere là). Noi (ci sia conentito anche a noi) son cinque anni che cerciamo di sepere AVALUTATIVAMENTE come necessita nelle scienze sociali di scoprire qualche briciolo di verità. Ci siamo sprofondati negli archivi del ACS all'EUR e abbiamo trovato carte e carteggi che comprovano che Messana nel lottare il banditismo siciliano si trovò contro gli apparati militri americani. Abbiamo pibblicato lettere e riferimenti del Messana a Roma. Abbiamo letto un testo di Giuseppe Casarrubea e Maria Jose Cereghino e ci siamo soffermati su questa pagina:: - " Sono traffici che servono a finanziare le attività terroristiche di organizzazioni paramilitari come le Sam. Ce lo racconta nel giugno 1946 il Sis: 'A Venezia , Milano e nella Calabria ferve il lavoro delle Sam, le quali sono sovvenzionate da Giuliano ed il suo aiutante è lo Scugnizzo, E' Partito da Roma un console della Miliazia per la Calabria per incontrarsi con Giuliano," Si tratta di collusioni ben conosciute dalle autorità italiane che fingono [?] di combattere il banditismo, tanto che finita la battagliadi Montelepre, gli stessi Servizi britannici scrivono che l'Alto commessario per la la Sicilia, Salvatore Aldisio, 'al corrente dei rapporti esistenti tra l'Evis, il banditismo e le varie squadre d'azione monarchiche ... che iniziano ad operare in Sicilia'. Pagina inquietante, distorta magari per protervo sostegno di tesi fallaci, ma che ci dicono qualcosa mettiamo sul ruolo di Aldisio (Alessi sarà tutt'altra cosa ma dopo la giubilzione di Messana per volontà delle OSS il cui inquinante appoggio alle bande separatiste il Messana denunciò, impotente, al suo Ministero. Voler poi fingere di non sapere che vi erano due mafie: quella alta che si appoggiava ai noti agrari come Allaita e quella bassa che si appoggiava al PCI e tanti sappiamo che tanti efferati deliti avvenero per mano di questa mafia 'bassa', come ad esempio l'esecuzione del sindaco Guarino di Favara, ci pare cosa non commendevole. Ma già lui vuol sapere perché tante sue certezze sono crollate dopo che Tranfaglia ha scannerizzato tanta documentazione del NARA americano e trovandovi lo smantellamento di tanta vulgata rossa ha rifilato le carte al'archivio di Partinico tenuto dal defunto Casarrubea con il quale ho avuto un lingo dibattito che a tante sue sicurezze ha dovuto rinunciare, specie per quanto riguarda il ruolo di Messana nella svolta dell'eccidio di Portella delle Ginestre. . Il NARA fa piazza pulita di tante supponenze alla Carollo e tanti miti si offuscano a cominciare dal Li Causi, non per nulla giubilato da Togliatti e sostituito da Bufalini coaduiuvato dal giovane sindacalista di Caltanissetta Macaluso, che poi a San Macuto chissà perchè riuscì a mettere il sasso in bcca al padre di Massimo d'Alema che voleva sapere da me cosa era stata la banchetta di via Veneto del noto personaggio Valerio Borghese Iunio. E quant'altro che ho potuto appurare in ricerche certosine, che mi pare LUI non sappia magari pretendendo di sapere l'opposto. CODICILLO: Il Messana il 19 ottobre 1944 nulla aveva a che fare con i fatti o misfatti siciliani. Fuggito da Trieste dopo l'8 settemvìbre del '43 per non aderire alla RSI di Pavolini che peraltro l'aveva in odio per i fatti di Trieste sui quali riferisce il Senise, solo con l'entrata degli americani a Roma era potuto rientrare al Viminale e a quella data stava a fare il vice presidente di una commissione di epurazione dei funzionari. già riprovevoli fascisti. E questo a me la dice lunga sul pressapochismo dei censori ad oltranza di un Messana da volere in ogni modo colpevolizzare. Calogero Taverna
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