In effetti il PAOLANTONIO sul punto aveva affermato: “FERRERI ci interessava ed appunto per questo l’ispettore MESSANA disse: “Senti, FERRERI è ad Alcamo; può darsi che GIALLOMBARDO lo peschi. Se ritieni sia il caso, avverti GIALLOMBARDO che noi abbiamo questi contatti e quindi che, per lo meno, ci informi…”. Io andai…. Il capitano GIALLOMBARDO, preoccupato di sue responsabilità poi ha negato a qualcuno che gli ho parlato ed ho avuto contatti con lui…Io sono andato e gli ho detto: “Capisci che se per te FERRERI è un merito, tanto per farti dare un encomio, per noi è una pedina che ci deve portare a un obiettivo molto più importante?” (testo delle dichiarazioni rese dal generale GIACINTO PAOLANTONIO al Consiglio di Presidenza ed al Comitato di Indagine sui rapporti tra mafia e banditismo, seduta del 22.10.1969, prodotto in copia all’udienza del 07.11.05).
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Passo che abbiamo stralciato da lungo e tedioso processo Giallombardo-Casarrubea. Crediamo di rinvenirvi la chiave del rapporto tra Messana e Fra' Diavolo o Ferreri che dir si voglia.
Ferreri fu certo un confidente di Messana, ma ancor di più lo era dei carabinieri. Non è proprio certo, ma più che un bandito che passava confidenze al Messana può essere davvero un infiltrato degli americani nella banda Giuliano.
E' il GENERALE dei Carabinieri PAOLOANTONIO che afferma: 'Ferreri ci interessava'.. In che senso: perché addirittura andò dal Capitano Giallombardo per dirgli: - "“Capisci che se per te FERRERI è un merito, tanto per farti dare un encomio, per noi è una pedina che ci deve portare a un obiettivo molto più importante?” (testo delle dichiarazioni rese dal generale GIACINTO PAOLANTONIO al Consiglio di Presidenza ed al Comitato di Indagine sui rapporti tra mafia e banditismo, seduta del 22.10.1969, prodotto in copia all’udienza del 07.11.05)."
E cioè l'arresto del bandito Giuliano: cosa che interessava anche al capo della polizia di allora in Sicilia Ettore Giuseppe Tancredi Messana, 'il questore racalmutese'. Ma il capitano Giallombardo non se ne diede per inteso e pare abbia giustiziato in caserma quello che noi riteniamo un infiltrato delle OSS americane nella banda Giuliano.
Voler criminalizzare Ettore Giuseppe Tancredi Messana come tutore del bandito fra Diavolo è criminosa calunnia.
Casarrubea voleva farne un suo cavallo di battaglia. Dovette arrendersi venendo assolto solo per decorrenza di termini dal reato di diffamazione a mezzo stampa. Messana non fu certo colui che avrebbe telefonato a Giallombardo di far fuori Ferreri temendone chissà quali rivelazioni a suo danno. Vogliamo sospettare? Pensiamo allora alle OSS americane.
Casarubbea che molto soffri per la condanna morale che ebbe a subire in quel processo a Partinico nel 2005, non si dà per vinto e nel libro pubblicato nel 2013, coprendosi magari con la firma di un suo collaboratore Mario José Cereghino, continua ad infangare Messana quale 'compare' di Fra Diavolo magari per combinare assieme l'eccidio di Portella della Ginestra. Miserevole fango giornalistico!
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Passo che abbiamo stralciato da lungo e tedioso processo Giallombardo-Casarrubea. Crediamo di rinvenirvi la chiave del rapporto tra Messana e Fra' Diavolo o Ferreri che dir si voglia.
Ferreri fu certo un confidente di Messana, ma ancor di più lo era dei carabinieri. Non è proprio certo, ma più che un bandito che passava confidenze al Messana può essere davvero un infiltrato degli americani nella banda Giuliano.
E' il GENERALE dei Carabinieri PAOLOANTONIO che afferma: 'Ferreri ci interessava'.. In che senso: perché addirittura andò dal Capitano Giallombardo per dirgli: - "“Capisci che se per te FERRERI è un merito, tanto per farti dare un encomio, per noi è una pedina che ci deve portare a un obiettivo molto più importante?” (testo delle dichiarazioni rese dal generale GIACINTO PAOLANTONIO al Consiglio di Presidenza ed al Comitato di Indagine sui rapporti tra mafia e banditismo, seduta del 22.10.1969, prodotto in copia all’udienza del 07.11.05)."
E cioè l'arresto del bandito Giuliano: cosa che interessava anche al capo della polizia di allora in Sicilia Ettore Giuseppe Tancredi Messana, 'il questore racalmutese'. Ma il capitano Giallombardo non se ne diede per inteso e pare abbia giustiziato in caserma quello che noi riteniamo un infiltrato delle OSS americane nella banda Giuliano.
Voler criminalizzare Ettore Giuseppe Tancredi Messana come tutore del bandito fra Diavolo è criminosa calunnia.
Casarrubea voleva farne un suo cavallo di battaglia. Dovette arrendersi venendo assolto solo per decorrenza di termini dal reato di diffamazione a mezzo stampa. Messana non fu certo colui che avrebbe telefonato a Giallombardo di far fuori Ferreri temendone chissà quali rivelazioni a suo danno. Vogliamo sospettare? Pensiamo allora alle OSS americane.
Casarubbea che molto soffri per la condanna morale che ebbe a subire in quel processo a Partinico nel 2005, non si dà per vinto e nel libro pubblicato nel 2013, coprendosi magari con la firma di un suo collaboratore Mario José Cereghino, continua ad infangare Messana quale 'compare' di Fra Diavolo magari per combinare assieme l'eccidio di Portella della Ginestra. Miserevole fango giornalistico!
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