giovedì 23 novembre 2017

  mentre io non sono tecnico del diritto ma un quadriennio di studi giuridici fui costretto a farlo in quel di Palermo un tre quarti di secolo fa. Già, la democrazia! governo di popolo. Ma cosa è mai un popolo. Fui fulminato da un certo Gramsci che mi disse che non il popolo doveva essere chiamato in causa ma una sua parte, la classe operaia e il mondo contadino per una lotta (possibilmente continua) contro i 'padroni', il 'capitalismo' insomma- Poi venne un certo Marcuse e mi complicò le cose. Poi sparì in Italia la classe operaia ( e il ceto contadino post.fascista si dissolse nelle bramosie della Coldiretti di Bonnomi cupolata da un tal Gobbo di Stato, come amavo chiamarlo. Quanto alla destra post.fascista raggrumatasi prima attorno al berlusca oggi, assenti Angelino Alfano e Verdini, gravita addirittura su l'incolto Salvini cme un 30% di contestatori nichlisti si ritrova a braccetto del comico Grillo. E tutto codesto groviglio costituisce a mio avviso il moderno 'popolo', aforisma impalpabile, inesistente, insignificante. Volere una democrazia espressione della volontà inesistente di codeto popolo è mera ciarla populista, in fondo 'antigiuridica'. E allora, per me politica è solo 'politica economica', come un buon padre di famiglia si devono portare sufficienti soldi a casa ogni fine mese. E ciò al di là della morale della giustizia della temperanza della comune razionalità. Ora leggo che questi bistrattati politici sono stati capaci di non splafonare e quest'anno saremo all'1,9% del PIL contro la spocchiosa Francia e la temeraria Spagna che hanno abbondantemente splafonato ioltre il 3% del loro PIL; che noi in Italia vantiamo una patrimonializzazzione di nove volte il reddito; che il relativo indebitatamento è di solo il 65% contro il 100% di tanti paesi che si dicomo virtuosi; che a dire della Confindustria l'Italia resta la settima potenza industriale del mondo (cosa che ho spesso sostenuto contro avversari disfattisti). A me tutto ciò appare trionfo della 'democrzia' e i lai e i cipigli moralistici e il democratcismo leguleio robetta risibile, di demagocica fattura, Calogero Taverna













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