Calogero
Taverna Quando si intromettono nella mia bacheca per
raccontare frottole, mi irrito ma di solito passo oltre; quando invece scrivono contumelie peraltro gratuite anche se
clericali reagisco e contesto. Termini come "vacca", come “ladra"
non li tollero. Se si dovesse dare del "ladro" agli imprenditori che
cercano di attenuare con le "elusioni" e non "evasioni" i
rigori di un fisco che come ha detto addirittura Einaudi è - spesso,
precisiamo noi - strumento cieco di occhiuta rapina, allora mettiamo l’epiteto sugli androni di
tutti gli imprenditori italiani. E se mi
permettete, dopo avere fatto per quasi sette anni il superispettore di Reviglio
vanto qualche competenza scientifica nel settore ce l'ho (non debbo dirlo perché
un questurino di paese abituato nell'infanzia al caglio bovivo non ne può poiù di sentirmelo
dire?).
Ordire fiscalmente "bare fiscali" o inventare
"divident washing" ogni spa ogni srl lo fa. Trent'anni dopo dicono
che lo faceva pure Berlusconi IMPRENDITORE. E per questo lo vogliono cacciar
via dal Senato per una legge Severino (udite udite, approvata anche dal PDL),
per una legge che in materia penale non può né deve essere retroattiva.
Odio Berlusconi, ma
ciò mi dà ai nervi se ho una qualche reminiscenza nella mia formazione
giovanile in tema di filosofia del diritto. E mi dispiace per i miei COMPAGNI
che si sono scorati che la "verità è sempre rivoluzionaria."
Calogero
Taverna E la verità "rivoluzione" mi dice di reagire a
fronte di tutte codeste canagliate contro una ministra che non mi è simpatica -
specie se mi inondano la mia bacheca con foto della sua non bella faccia -
quale è la Cancellieri. Cominciamo col dire che nello stesso giorno del
commissariamento di Racalmuto e Salemi qualche altro grossissimo e più
importante comune estrasiciliano è stato ommissariato. Si trattò di una serie
di provvedimenti del governo delle tasse per debellare "la mafia"-
Saremmo stati tartassati, ma la mafia ne ebbe a soffrire. La loquela di Sgarbi
per Salemi lascia il tempo che trova. Chi sa la storia del paese non può che
assentire. Sgarbi fu ingenuo a prestarsi in cose che essendo di "lassù"
non era in grado di intelligervi. Del resto, si è trovato impigliato in mille
provvedimenti giudiziari e il sindaco in Sicilia per cinque anni non lo può più
fare, manco a Cefalù. Mi dispiace ma io mi compiaccio con lo Stato italiano che
davvero non guarda in faccia a nessuno manco al guru della cultura (e del governo)
Sgarbi.
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