A proposito di CUCCHI: medice damna te ipsum
Gentilissima
professoressa Giovanna Lauricella, credo di saper bene chi Ella è,
signora rispettabilissima, saggia e sagace, appartenente ad una famiglia
racalmutese (con radici anche a Grotte) che ha fatto in loco storia e meritevolmente.
In atto è anche una maître à penser.
In un certo senso è carica di responsabilità. Fa opinione e opinione pubblica.
Mi dispiace dunque se dovesse indulgere ad idola
fori o theatri del momento.
Questo è uno Stato di profonda cultura giuridica, è un buono
Stato: ha saputo conquistarsi un posto di preminenza negli ardui campi
dell'economia globale e ha ora prestigio civico nel mondo. E non sempre fu
così. Lasci stare i demagoghi del presente che aggrediscono laidamente una
grande signora quale la Cancellieri, grand commis di questo nostro grande Stato
e l'aggrediscono con infamie che come credo di avere dimostrato non la
riguardano. La storia delle buone uscite è vera ma riguarda tanti, tantissimi a
cominciare da chi, costretto a lasciare anzitempo uno scranno sindacale, spolpa
la residua liquidità comunale.
Se atto incivile vi fu, è quello di avere fatto morire
Cucchi, averlo bastonato, e tante colpe hanno medici disinvolti che mi pare
stiano anche pagando la giusta pena. Lo Stato, quello che la Cancellieri serve
degnamente, non c'entra. La Cancellieri sta anzi cercando, nei limiti del
possibile, di evitare crudeltà come quelle commesse contro Cucchi. Se abbiamo
bisogno di colpevoli da mettere alla gogna attacchiamo i medici, questa italica
casta che di colpe ce ne ha tante, salvando sempre quei medici missionari che
devono avere ogni il massimo rispetto.
Attacchiamo quei questurini che credono ancora di potere usare strumenti
medievali di corruzione, ma di grazia non attacchiamo chi (in questo caso una
gran donna) che cerca di fare del suo meglio, di avere pietà, di compiere un
nobile atto umanitario.
Peccato che questa diabolica
infame incivile gogna toglierà di mezzo una sensibile ministra dello Stato, una
donna ministra (da preferire sempre a maschi ministri che si guardano bene dal
cadere in ingenui atti di umanità non produttivi di consensi elettorali). Io ne sono particolarmente addolorato perché
speravo con questa sensibile Ministra di affrontare il caso del nostro compaesano
Alfredo Sole relegato in regime durissimo del 4 bis nell’apparentemente moderno
carcere di OPERA. Là vi stanno i mafiosi più crudeli, ma là vi sta anche il
nostro compaesano Alfredo Sole tenuto ad un duro regime perché OSTATIVO.
Come può essere Alfredo ostativo
quando sta in carcere appunto durissimo da 22 anni; che cosa ne può più sapere
della mafia racalmutese, degli nfiltrati che hanno spinto la Cancellieri a
firmare dopo una notte insonne un decreto di scioglimento per mafia del nostro Comune?
Ora che abbiamo Angelo Alfano, il nostro comune è stato messo ancora in regime
di quarantena politica e non è venuto a Racalmuto per vedere come veramente sta
il suo pur pingue bacino di consenso elettorale. Debb preferire Alfano alla
Cancellieri?
C'entra tutto questo con le carceri? C’entra perché non ho
voglia alcuna di sfracellare una degna signora che si induce a concedere un legittimo alleviamento di pena per evitare un suicidio sol perché qualche
altro è stato massacrato da questurini criminali e giubilato da medici
distratti.
Ad Opera ove langue Alfredo di Racalmuto, privato pure di un
computer che gli servirebbe per la sua brillante tesi – già, perché Alfredo è
prossimo alla laurea in filosofia e Le dico che di filosofia ne sa più di me e
di Lei e potrebbe anche insegnarla - hanno ultimamente per quello che voi
volete (la pena uguale per tutti) tradotto un signore napoletano (credo ricco);
faceva il magistrato; l'hanno beccato con le mani nel sacco, pare che fosse
"colluso". In quell'ambiente l'hanno portato alla disperazione per
cui tentò seriamente il suicidio. A lui l'hanno salvato, ma lì è rimasto perché
non ha trovato una donna guardasigilli che si preoccupi delle varie diverse
fragilità psicologiche. Dovresti essere contenti: il suicidio carcerario uguale
per tutti perché la liggi è liggi,
ricchi o poveri che si sia.
Lei gentilissima professoressa sa e comprende. Sa che certe prediche in
bocca a dei calunniatori che hanno magari sulla coscienza morti precoci di concorrenti
da loro calunniati, o forse ne ha avuto lo scotto persino familiare, non vanno
assecondati. Il l'ho scritto e qui lo ripeto: non temo carceri quindi il problema
non mi tocca. Ma volevo dire attenzione: tante persone degnissime possono a Racalmuto
venire coinvolte e non sarebbe bello che venissero associati a carceri colmi di
drogati, violentatori, malfattori incalliti, omicidi. Se dovessero trovare
Ministre comprensive, umane, io applaudirei. E credo che Lei non possa essere
in disaccordo con me.
Non si accodi quindi a questi mestatori grillleschi. Non si
accodi qualche medico che tanto stimo: Quando si parla di Cucchi e vedo medici
alzare la bandiera del egalitarismo carcerario, ho voglia di gridargli: medice damna te ipsum.
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