martedì 5 novembre 2013

Come fregare in nome della legge!!!

Vecchio codice civile; art. 2389 "I compensi e le partecipazioni agli utili spettanti ai membri  del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo sono stabiliti NELL'ATTO COSTITUTIVO o dall'ASSEMBLEA" ; codice civile aggiornato  al 2002: l'articolo 2389 viene così stravolto: "I compensi spettanti ai membri del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo sono stabiliti ALL’ATTO DELLA NOMINA o dall'assemblea". Vecchio codice civile: art. 2630 "Sono puniti con la reclusione da sei mesi a tre anni  ... gli amministratori ..che percepiscono compensi o partecipazioni in violazione dell'articolo 2389." Nuovo codice: semplicemente cassata ogni normativa sanzionatoria in proposito. Sembra che nessuno mai se ne sia accorto. Firma sulle modifiche del codice de quo; BERUSCONI e il guardasigilli Castelli. Da domandarsi: e i DIRETTORI GENERALI?  Nelle grandi aziende, nelle Assicurazioni di peso nazionale il direttore generale, che si nomina per chiamata, gode del nuovo regime, almeno - mi risulta - per prassi consolidata. In parole povere: prima perché un amministratore potesse prendere una qualche ricompensa gliela doveva accordare l'atto costitutivo o l'assemblea (e valla a convocare per una quisquilia del genere); ora qualcuno si nomina e contestualmente si stabilisce ogni colossale appannaggio. In pratica è il nominato che si auto gratifica. Questa è legge. Legge berlusconiana, ma LEGGE. Il Peluso c'entra tutto! Aggiungasi che è lo stesso nominato che si accorda le "indennità convenzionali". Appena codesti niminati entrano in conflitto gestionale, ad ogni mutar di vento, se ne vanno e si liquidano milionarie (in euro) indennità di buona uscita. La quale poi se la fanno tassare a "tassazione separata", un'inezia. Ma sono cifre enormi. L'amministrazione finanziaria non potendo  non volendo reprimere siffatte allegre estensioni agevolative le voleva almeno limitare  al "purché di congro importo". Il regime berlusconiano tuonò forte: Signori siamo ormai in economia di mercato: libertà assoluta. Qualsiasi cifra , pur di sostanziale anche se non formale estorsione, gode del privilegio della "tassazione separata". Già! vorrei aggiungere, ma gli oneri ricadenti sulla Società, restano ancora "inerenti"? Almeno quelle sanzioniamole. L’argomento - che ho cercato di rendere pubblico nel mio blog CONTRA OMNIA RACALMUTO - incontra sordità assoluta. E la stampa? figurati: silenzio assordante. Spero che questa storia del Peluso, magari per dare addosso all'incolpevole Cancellieri smuova le acque e si vada a correggere almeno la truffa pandettistica, la gioiosa elusione dell'IRPEF, la disinvolta tassazione delle società erogatrici. Certo se la LIGRESTI ha firmato il bilancio in cui sono apparsi 5 milioni di euro per riconoscimento delle anzianità convenzionali si chiamino Peluso o Altri, qualche ulteriore guaio giudiziario dovrebbe averlo. Ed ora qualcuno non mi venga a dire: che cavolo dici!! Già cerco di rendere edotti coloro che sono in buona fede di siffatte “cavolate"


P:S: Lo dico qui, come un sussurro, per non confliggere troppo. Pare che anche sindaci di piccoli comuni, sentendo tintinnio di manette, rassegnino precipitose dimissioni, ma in tempo per farsi liquidare decine e di decine  di migliaia di euro (una enormità per i fallimentari bilanci comunali cui hanno contribuito non poco) per sedicenti "buone uscite" da impalpabili anni di pubblica amministrazione comunale,  s'intende. Un uccellino me l'ha detto. E' il solito non credibile "riddiliu"?

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