domenica 15 dicembre 2013

Agli amici cattolici

Buona domenica ai miei visitatori e soprattutto alle gentili mie visitatrici. Chiedo innanzitutto vere scuse a quanti cattoliche e cattolici mi degnano di una qualche attenzione. So bene che sono alquanto irriguardoso nel confronti della loro fede più o meno sentita, Qui capovolgo il brocardo, massima stima le credenti e i credenti, scarsissimo rispetto per il contenuto del loro credo. Del resto penso che siamo pari: cosa dite voi cattoliche e cattolici contro il mio veterocomunismo; se non mangiamo più i bambini ci date per morti e sepolti. Con i dovuti scongiuri. Ma voi state sopravvivendo credendo che un patetico papa cicciu con tre pater ave e gloria risolve la questione sociale della moderna società OPULENTA. Già, con il saio e il cingolo di san Francesco voi donne correte qui a Roma dallo story a nome TOY a comprare calze psichedeliche che  oggi mi hanno prosciugato il portafogli, e i vostri figli se non li dotati dell'ultima versione di Ipad vi tolgono il saluto e l'aggeggio ultracostoso se lo fanno regalare dalla nonna che tutti dicono che con la magra pensione non ce la fa a sbarcare il lunario  e vostro marito non ama più andare nella non vecchia auto, siccome praticano sconti appetibilissimi cambia macchia; e via discorrendo. E subitoi dopo ad applaudire Papa Cicciu che si preoccupa di chi ha fame nel mondo. La società capitalistica almeno questo grave problema l'ha risolto. Noi comunisti diciamo che non basta. Voi ci irridete, e pare che ora avete preso in mano i forconi. Per austerità i vostri figli universitari non mettono più il cappello a punta e non vogliono sottostare  alla pesantissima bara dell'Addolorata del Monte con un pugnale simbolo dei vostri peccati infisso sopra il seno per non andare a ferire il cuore.
Io sono ionico e dovrei stare zitto, ma non sto zitto. Turbo miei carissimi amici cattolici - le donne, essendo visionarie di majukore, da irriducibile maschilista non le degno - quali restano interdetti. Non sanno se dovendomi considerare scomunicato ipso facto devono evitarmi "quia vitansus sum". Restano molto imbarazzati, traccheggiano ma alla fine si decidono, scendono ad un compromesso cattolico; hanno abilissima penna e quindi riescono persino ad applaudirmi prendendo al contempo ogni decente distanza. Mi diverto, mi affeziono vieppiù e qui pubblicamente li ringrazio.

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