Che strano paese questo mio! E' faccenda nota, molto comune nell'ordinaria follia di un quarantennio di mala gestio. E si finge di non sapere o di non capire o di credere che altra sia la follia, non la propria. Ricordo una sera: Totò e Carmelo (opposti politici) mi portano da Petralia. Che scintille, ragazzi. Ironizzo sul buon Petralia (non ho il culto delle autorità, io). Allora mi chiede: perché ha fatto domanda? Per vedere come va a finire, rispondo. Ma lei a chi crede di parlare? mi investe. Ma alle mura, rispondo. Cosa vuole insinuare? - Io, nulla, dico. Se qui non è consentito parlare alle mura possono anche andarmene. Non le consento, mi dice. Allora mi posso alzare, salutare e andarmene. Mi sono alzato e me ne sono andato con Totò che mi inseguiva: Lillo, Lillo. Io a mie spese dovevo fare una manifestazione culturale. Sarebbe venuto il vescovo e Petralia accanto poteva sfoderare la bella fascia tricolore senza rimetterci alcunché- E perché tutto questo? ma perché c'era un bel progetto: con i soldi anticipati dai babbei racalmutesi protesi ad avere una gentilizia extra moenia, si doveva fare una grande cisterna per raccoglierci l'acqua piovana, visto che quella corrente mancava e sopra una grandissima piattaforma cementizia per parcheggi densi e comodi e magari l'elioporto per farvi atterrare gli elicotteri se portavano da fuori qualche cadavere eccellente. Già quelli che oggi fanno i Savonarola non hanno mai sentito nulla di tutto questo?
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