lunedì 19 gennaio 2015

stralcio dalla TRASUTA DI LI MIRICANI

Nella seconda parte della TRASUTA DI LI MIRICANI, annoto INFATTI:



NERO SU NERO di Sciascia, a pag. 118, trovo questa chicca: «Ho vivo il ricordo di quel che è successo quando, nel ’43, l’amministrazione militare alleata nei territori occupati AMGOT: ne ripeto la sigla assaporando l’amarezza di un tempo, (più che perduto, deluso) mostrò di avercela coi fascisti e di gradire denuncie contro i più pericolosi e disonesti. Non uno ne fu denunciato e subì deportazione in Algeria che non fosse degli onesti, degli innocui, dei ‘fessi’ (e cioè di quelli che dal regime in articulomortis  avevano accettato quelle cariche da cui i furbi ormai si defilavano). I facinorosi , i profittatori, i ladri furono non solo risparmiati, con una selezione a rovescio che si può dire senz’altro perfetta, ma furono segnalati alla fiducia degli ufficiali americani ed inglesi, che gliene accordarono.»
Certo quella ‘i’ in più nelle denunce, lascia un po’ stupiti. Il quadro è dilettevole. A voler fare le pulci al grandissimo Sciascia, diciamo che tra quei “fessi” vi fu a Racalmuto solo don Bardiddu, che maresciallo e segretario politico, chi per devozione fanatica e chi per il pane quotidiano che insieme al companatico elargiva la benemerita, non potevano passare tra i “furbi” tra i quali Sciascia qualche suo parente stretto (meglio affine, forse) sapeva vi annidasse. E meno male che  tra i “facinorosi, i profittatori e i ladri”, vi fu qualcuno che, dopo,  impedì la deportazione in Africa del Nostro. Il quale, ora lassù, mentre col profittatore (fulminato dalla lupara davanti Danieli) sta a rimembrare “questo pianeta”, un qualche “ingrato” se lo becca. Queste vicende mi sono state narrate dal don Pinu Matina, per me un gran signore, un “galantuomo”, uno di quelli di cui si sono perse le tracce al Circolo Unione. Anche lui prossimo alla deportazione. Lui sempre grato ed obiettivo anche. D'altronde poteva urtare la suscettibilità di chi talora gli stava vicino  impettito nella signorile poltrona del Circolo.

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