cosa annotare adesso sul mio Diario
Minimo? Avrei tanto, ma è molto troppo ponderoso: Questioni
epistemologiche, filosofici aspetti dell'assurdo, forse in satiriasi
di transumanze psichedeliche dovrei deflettere verso la metafisica
teologia del dolore. Chissà da una metempsicosi all'altra come dire
da un transito dal candido cigno all'irsuto satiro dagli attributi
escrescenti oltre l'immaginario del più immaginario porno, vivo
l'attimo fuggente del pacifico vivere in pace con me senza obbligo di
piacere a dio o alli nemici sua, alle donne che mi circuiscono o ai
maschi che aborro.
Complesso, complesso, complesso, esula,
deborda esonda dal piccolo catino del mio minimo diario. Già, e il
mare può essere un catino se non ne scorgi i limiti di tal
Pirandello; ma nessun mare per il mio DIARIO MINIMO solo un catino
sovrabbondante persino per raccoglier le lacrime del mio esistere
che ne difettano in toto.
Non sono un uomo allegro ma non tanto
scioccamente tristo da lacrimare per amore o tradimento o dinieghi o
rigetti o congedi o pianti di donne da me deluse, illuse, mai
concupite.
Già, dovrei piangere perché sine
causa ieri per me è stata la giornata del dissenso. I presunti miei
legami d'amore tranciati come la falangetta del mio dito medio della
mano destra che evangelicamente nulla dovrebbe sapere della
faccendona mano sinistra.
Già stamane un gran simpaticone di
infermiere sardo già con qualche mio brivido mi espunse i punti di
legamento carnale di questo mio dito che sarebbe votato al segnaccio
del vai .... etc. Poco male. Userò il braccio, tutto intero, un
ombrello più coreografico di quel segnaccio ditale dell'ormai
ammosciato lombardo Bossi che pare ora evirato dai sui stessi per
averlo avuto "troppo duro".
Salvini? Ma chi è Salvini? Boh! Non lo
so .... non fa niente al mio diario minimo non interessa.
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