lettera davvero inviata al grande politico siciliano: risposta giammai ricevuta: o il politico era più serio di quanto si vuol far credere o noi due racalmutesi come politici valevamo molto meno dell'on. Scilipoti
Stim. On. Domenico SCILIPOTI,
Racalmutese genuino, giornalista operante nel settore delle televisioni locali con inchieste rimaste esemplari, e sensibile ad una politica moderata ma aperta alle moderne palingenesi sociali, economiche, ideali mi ritrovo nella Sua visione che pur considero geniale e fervida evoluzione delle tematiche affrancatrici del DNA siculo.
Sono Totuccio PALERMO e mio referente è il dottor CALOGERO TAVERNA, già ispettore del caso Sindona della Vigilanza sulle Aziende di Credito della Banca d’Italia e superispettore del SECIT di Reviglio. Egli mi indirizza alla Sua persona ed al Suo schieramento politico, pur essendo dichiaratamente della estrema sinistra e ciò in quanto in questo particolare momento di crisi delle istituzioni siciliane, a suo avviso, occorrono figure di originalissima visione politica quale Ella ha dimostrato di possedere ampiamente, al di là delle miopi tentate stroncature.
Racalmuto sta vivendo un fase di acuto decadimento politico, morale, amministrativo, sociale, delinquenziale: occorre una svolta, un superamento di inconsueta elaborazione; un’intelligenza amministrativa, una cultura d’alta sensibilità atta a far risorgere quegli empiti ispiratori che consentirono a Sciascia di essere Sciascia (Le parrocchie di Regalpetra, sono l’epopea del risorgimento racalmutese dell’avvilitissimo dopoguerra locale).
A tale scopo ho approntato una lista per le prossime elezioni comunali (ammesso che si vada a votare, visto l’incombente commissariamento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose). Tale lista, comunque sia, dovrà testimoniare ai racalmutesi una nuova intentata linea della gestione della cosa pubblica. Tre le aree prese in considerazione: a) il rinnovamento amministrativo ed il ritorno alla legalità più avveduta e più fattiva; è da ristrutturare La finanza locale, sono sa sistemare gli esuberi del personale, è da curarne la formazione, è da organizzare gli uffici per l’efficienza e l’avvedutezza burocratica, sono da sistemare le pendenze tributarie che oggi investono con paurosi conflitti di interesse quasi tutta l’intera classe politica locale, sono da espungere le escrescenze criminali all’interno della cosa pubblica, sono da rimuovere cataste di “rosticcio” cancerogeno, sono da acquisire a tassazione sacche di imprese abusive o in grossa evasione, sono da regolarizzare le fondazioni (Sciascia, Teatro) e le astute associazioni c.d. non-profit, è da salvare o almeno salvaguardare il ricchissimo patrimonio archivistico e librario ecclesiastico, sono da razionalizzare le cospicue erogazioni benefiche, è da recuperare il patrimonio archeologico (saliente quello sicano, ma anche quello greco, quello romano, quello bizantino, quello arabo postarabo normanno svevo spagnolo, e soprattutto quello medioevale con i due interessantissimi castelli (dentro il comune e nelle adiacenze al Monte Castelluccio). E’ questa ovviamente una panoramica solo esplicativa e per nulla esaustiva; b) sostenere l’economia locale e l’occupazione in ausilio di quanti verranno colpiti dalla ineludibile amputazioni delle sopraddette metastasi amministrative: cooperative giovanili debitamente assistite con le provvidenze europee (e qui occorrono professionisti avveduti, saggi e disinteressati e assistenze dei ostri più sensibili rappresentanti parlamentari nazionali e comunitari – oggi inesistenti): alimentazione ed organizzazione delle vocazioni turistiche locali, potenzialmente enormi; vincoli di destinazione presso le predaci strutture bancarie ed anche postali, dissolvitrici delle rimesse degli emigranti negli anni cinquanta-sessanta, dei risparmi della popolazione racalmutese al tempo delle grosse remunerazioni del deposito bancario e postale; progettazioni a breve e medio termine di nuova concezione in linea con l’imperante ora economia globale; ed altro ancora; c) porre le basi per una progettualità a lungo termine quale originali parchi archeologici e paesaggistici con simulazione del villaggio rinascimentale di racalmuto coincidente con la celebrata “vinuta di la beddi Matri di lu Munti”: musei e scuole per lo studio, la conservazione, e il richiamo turistico della caratteristica archeologia medievale; impostazione di scuole di informatica volte al recupero, alla elaborazione e ostensione del ricchissimo ed unico archivio parrocchiale racalmutese; strutture turistico-culturali e recuperi botanici faunistici di una Racalmuto già al momento molto ben studiata dal dott. Giovanni Salvo e con implicazioni culinarie quali possono godersi in romanzi rievocativi pubblicati in questi giorni. Anche qui accenni sommari, ma molte idee ed iniziative figurano già nel locale blog per la penna di alcuni spiriti eletti e colti nativi del luogo.
La mia lista però necessita di un candidato indaco fuori del comune, altamente prestigioso, notevole nell’attuale panorama politico nazionale: ecco perché mi rivolgo a Lei pregandola vivamente ed umilmente di accettare una siffatta candidatura, cui confluirebbe il movimento politico sotteso alla mia lista. Se Lei accetta, mi premurerò di approntare qui sul luogo tutti gli occorrenti adempimenti burocratici.
Va da sé che se Lei volesse onorarmi dell’incarico di una costituenda Sua sezione politica qui a Racalmuto, io ne sarei fiero ed orgoglioso.
Totuccio Palermo, giornalista e dirigente finanziario
Stim. On. Domenico SCILIPOTI,
Racalmutese genuino, giornalista operante nel settore delle televisioni locali con inchieste rimaste esemplari, e sensibile ad una politica moderata ma aperta alle moderne palingenesi sociali, economiche, ideali mi ritrovo nella Sua visione che pur considero geniale e fervida evoluzione delle tematiche affrancatrici del DNA siculo.
Sono Totuccio PALERMO e mio referente è il dottor CALOGERO TAVERNA, già ispettore del caso Sindona della Vigilanza sulle Aziende di Credito della Banca d’Italia e superispettore del SECIT di Reviglio. Egli mi indirizza alla Sua persona ed al Suo schieramento politico, pur essendo dichiaratamente della estrema sinistra e ciò in quanto in questo particolare momento di crisi delle istituzioni siciliane, a suo avviso, occorrono figure di originalissima visione politica quale Ella ha dimostrato di possedere ampiamente, al di là delle miopi tentate stroncature.
Racalmuto sta vivendo un fase di acuto decadimento politico, morale, amministrativo, sociale, delinquenziale: occorre una svolta, un superamento di inconsueta elaborazione; un’intelligenza amministrativa, una cultura d’alta sensibilità atta a far risorgere quegli empiti ispiratori che consentirono a Sciascia di essere Sciascia (Le parrocchie di Regalpetra, sono l’epopea del risorgimento racalmutese dell’avvilitissimo dopoguerra locale).
A tale scopo ho approntato una lista per le prossime elezioni comunali (ammesso che si vada a votare, visto l’incombente commissariamento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose). Tale lista, comunque sia, dovrà testimoniare ai racalmutesi una nuova intentata linea della gestione della cosa pubblica. Tre le aree prese in considerazione: a) il rinnovamento amministrativo ed il ritorno alla legalità più avveduta e più fattiva; è da ristrutturare La finanza locale, sono sa sistemare gli esuberi del personale, è da curarne la formazione, è da organizzare gli uffici per l’efficienza e l’avvedutezza burocratica, sono da sistemare le pendenze tributarie che oggi investono con paurosi conflitti di interesse quasi tutta l’intera classe politica locale, sono da espungere le escrescenze criminali all’interno della cosa pubblica, sono da rimuovere cataste di “rosticcio” cancerogeno, sono da acquisire a tassazione sacche di imprese abusive o in grossa evasione, sono da regolarizzare le fondazioni (Sciascia, Teatro) e le astute associazioni c.d. non-profit, è da salvare o almeno salvaguardare il ricchissimo patrimonio archivistico e librario ecclesiastico, sono da razionalizzare le cospicue erogazioni benefiche, è da recuperare il patrimonio archeologico (saliente quello sicano, ma anche quello greco, quello romano, quello bizantino, quello arabo postarabo normanno svevo spagnolo, e soprattutto quello medioevale con i due interessantissimi castelli (dentro il comune e nelle adiacenze al Monte Castelluccio). E’ questa ovviamente una panoramica solo esplicativa e per nulla esaustiva; b) sostenere l’economia locale e l’occupazione in ausilio di quanti verranno colpiti dalla ineludibile amputazioni delle sopraddette metastasi amministrative: cooperative giovanili debitamente assistite con le provvidenze europee (e qui occorrono professionisti avveduti, saggi e disinteressati e assistenze dei ostri più sensibili rappresentanti parlamentari nazionali e comunitari – oggi inesistenti): alimentazione ed organizzazione delle vocazioni turistiche locali, potenzialmente enormi; vincoli di destinazione presso le predaci strutture bancarie ed anche postali, dissolvitrici delle rimesse degli emigranti negli anni cinquanta-sessanta, dei risparmi della popolazione racalmutese al tempo delle grosse remunerazioni del deposito bancario e postale; progettazioni a breve e medio termine di nuova concezione in linea con l’imperante ora economia globale; ed altro ancora; c) porre le basi per una progettualità a lungo termine quale originali parchi archeologici e paesaggistici con simulazione del villaggio rinascimentale di racalmuto coincidente con la celebrata “vinuta di la beddi Matri di lu Munti”: musei e scuole per lo studio, la conservazione, e il richiamo turistico della caratteristica archeologia medievale; impostazione di scuole di informatica volte al recupero, alla elaborazione e ostensione del ricchissimo ed unico archivio parrocchiale racalmutese; strutture turistico-culturali e recuperi botanici faunistici di una Racalmuto già al momento molto ben studiata dal dott. Giovanni Salvo e con implicazioni culinarie quali possono godersi in romanzi rievocativi pubblicati in questi giorni. Anche qui accenni sommari, ma molte idee ed iniziative figurano già nel locale blog per la penna di alcuni spiriti eletti e colti nativi del luogo.
La mia lista però necessita di un candidato indaco fuori del comune, altamente prestigioso, notevole nell’attuale panorama politico nazionale: ecco perché mi rivolgo a Lei pregandola vivamente ed umilmente di accettare una siffatta candidatura, cui confluirebbe il movimento politico sotteso alla mia lista. Se Lei accetta, mi premurerò di approntare qui sul luogo tutti gli occorrenti adempimenti burocratici.
Va da sé che se Lei volesse onorarmi dell’incarico di una costituenda Sua sezione politica qui a Racalmuto, io ne sarei fiero ed orgoglioso.
Totuccio Palermo, giornalista e dirigente finanziario
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