Dice la leggenda che l'Emiro Mustafà nell'anno Mille introdusse nelle sue tenute di Culmitella un vitigno tutto speciale che per le acque di sotterra e per il sole che vi scendeva a picco per molte ore e per tanti mesi in ottobre consentiva una vendemmia di uva da cui si spremeva un vino che sapeva di nettare celestiale. Ma il Califfo Hamuth gran signore di tutto il contado girgentano vi mandò scherani che bruciarono i vigneti e giustiziarono l'emiro che aveva osato disubbidire al divieto di Maometto di produrre vino. Passeranno mille anni e finalmente nelle fattorie Scimè poté fugarsi quel sortilegio arabo: si riebbe quel nettare alcolico ora divenuto il vino dell'Emiro Musciarà che elegantemente imbottigliato allieta le mense delle genti di ogni angolo della Terra.
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