giovedì 15 settembre 2016

Ritorna Alfredo, nato a Racalmuto, filosofo



      Carissimo mio figlio "selettivo" Alfredo Sole, filosofo murato vivo ad Opera ad opera di leggi assurde.
      Finalmente addì 15 settembre prendo visione della tua lettera datata 10/08//2016. Solo ieri sera ho ripreso possesso della mia casa (rectius di mia moglie) qui a Roma dopo un trimestrale divagare tra Santa Lucia di Fiamignano, Baccarecce (Pescopagano), Racalmuto (rectius una breve apparizione per far scintille contra omnia in quello che un volta fu il circolo dei galanuomi...ni ed ora divenuto la catalessi serotina di un pauio di zombi).Ma in effetti me ne sono stato eremita nella mia Villa Merycal a Bovo per non dire Serrone.
      Quindi non ti ho potuto leggere. Mesi fa ti ho inviato da Santa Lucia quello sgorbio illeggibile, che mi rinfacci, solo per dirti che non ero ancora morto.
      Stavolta mi mandi una lettera tutta alegra ed ottimista e figurati se non me ne rallegro. Ho fatto solo un sorrisetto beffardo alla mirabolante novella che il Tano racalmutese, ignavo per legge di natura, possa venire da te nella tetra Opera a intervistarti per rettificare o aggiornare che dir si voglia l'abominevole tessitura che ha fatto dichiarandoti irriducibile 'ragazo di regalpetra" una quindicina di anni fa e che imperterrito ha ripubblicato correo il garlisi di Racalmuto all'inizio di quest'anno danneggiandoti enormemente. Ma tu ora sei diventato "misericordioso" e viva Papa Ciccciu che con questo giubileo è riuscito a compiere questo insperato miracolo.
      Contento tu, scontento io. Pazienza!
      Mi permetto da padre "selettivo" di esortarti a battere il ferro finché è calo e visto che pure 'Ngilinu del vicino Sant'Angelo Muxaro ti rivecerà (se non lo cacciano via prima) come meraviglioso divo ciematograco, uomo ormai del Festival Cinematografico di Venezia, quallo del fascista conte Ciano (cosa che non è riuscita sinora neppure al valido nostro concittadino Beppe Cino), allora mandami quel testo sulla tua vita perigliosa che lo faccio pubblicare da una signora titolare di una casa editrice di Catania. E' un favore che non mi dovrevvbbe rifiutare anche perché sarebbe un buon affare anche per lei. Ti potrà e dovrà correggere i refusi dattilografici (chiamo così i miei grossi errori sintatici e ortografici). Ma non si permetterebbe per fini commerciali di stravolgere quello che scrivi. Non vedo difficolà serie a farmi pervenire anziché fogli stampati una bella 'pennetta' o cd su cui poi è possibile lavorarci. Se occorrono soldi per rifondere i tuoi signori SUPERIORI, non avrei difficoltà alcuna ad approntarli di tasca mia. Posso permettermelo. Ti abbraccio, tuo indefettibile LILLO Taverna.
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