lunedì 10 ottobre 2016

Oddio, Racalmuto è un gran paese! distratto e spendaccione, ilare e musone, grintoso e sornione. C'era una volta una fontana. Nove cannoli aveva: uno d'acqua dolce, gli altri d'acqua amara per ia di certe ficare dicevano che intorpidivano le fluenti acque quelle inventate là al Monte per far da trappola al castronovese che ricco e potente nulla poté contro la divina madonna, impuntatasi a restare a Racalmuto.
Favoletta prima irrisa da Sciascia nelle Parrocchie di Regalpet...ra e poi, quando il gesuita padre Morreale preso da coscienza storica volle dire una parola di veritrà, semptre Sciascia si irritò tra i suoi eletti amici della Noce.
Ordunque, quella fontana dai nove cannoli è vecchia ma non vecchissima: risale al 'Settecento: spirante il feudalesimo cinquecentesco siciliano con quei fasulli conti di nome del Carretto borbonicamente la si eresse con tre litei pennacchi sulla trabeazione comee in una elettorale foto potete ancora ravvisare.
Ma poi il possente cimelio centrale e una anfora laterale caddero o sparirono o furono requisiti e alla fontana dei nove cannoli rimase quel fregio laterale di sinistra miserello melanconcico rattrappito.
Un omai dimissionario assessore alla cultura aveva gridato che tjutto aveva ritrovato. Presto tutto ripristinato dunque?. Ancora aspettiamo.
Frattanto una storica fontana anzi un abbeveratorio che ci ostistiamo a dire arabo e che dimorava al Vozzazo sotto il rapito Castelluccio non c'è più. Bulldolzer cingolati l'hanno raso al suolo nella totale indifferenza della autorità di vigilanza che inultilmente abbiamo cercato di svegliare,
A Racalmuto si sa ciò che sembra ritrovato non si ritrova più e ciò che osta a qualche palmo di terra al Vozzaro lo si è elide e nessuno ne sa più niente.
Calogero Taverna
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