Cari visitatori
c'è il mio amico e mentore blogistico LILLO MENDOLA che affettuosamente ma decisamente mi redarguisce: Lillo non ammassare tutta 'sta roba. La gente non ti legge. Metti almeno le etichette.
Io non me ne do per inteso e non perché Lillo Mendola non abbia ragioni da vendere, ma per queste due o tre mie riserve mentali.
Sono trent'anni che faccio ricerche d'archivio sulla storia di Racalmuto e nessuno sembra accorgersene. Qui ora li sto mettendo dinanzi al fatto compiuto. Non mi leggeranno lo stesso, ma almeno sapranno che esisto, come microstorico s'intende.
Mi va che questo blog diventi uno zeppo zibaldone. Prima o poi qualcuno avrà necessità di fare ricerche, di trovare riscontri, di percorrere nuove vie del sapere paesano. Credo che qui già trova una miniera: caotica, non passata a nessun forno Gill, ma ci vuol poco a separare il biondo zolfo dal grigio "ginisi"; dal rosticcio, insomma.
Un ammonimento all'incauto rampante: se frega, resta a portata di mano la smentita. Che figura ci fa a vestirsi delle penne del pavone?
Non mi va di etichettarmi: o mi si cerca per quel che valgo (poco) e per quello che sono (ho già tanti nemici di mio, non vedo perché cercarmene di nuovi via blog o FB), oppure ... che vadano al diavolo.
Secondo il compagno Totò, questa è supponenza bella e buona. E se anche fosse? Intanto sfogandomi qui, gli eviterò il fastidio di sentirmi "riddilliari" all'infinito.
c'è il mio amico e mentore blogistico LILLO MENDOLA che affettuosamente ma decisamente mi redarguisce: Lillo non ammassare tutta 'sta roba. La gente non ti legge. Metti almeno le etichette.
Io non me ne do per inteso e non perché Lillo Mendola non abbia ragioni da vendere, ma per queste due o tre mie riserve mentali.
Sono trent'anni che faccio ricerche d'archivio sulla storia di Racalmuto e nessuno sembra accorgersene. Qui ora li sto mettendo dinanzi al fatto compiuto. Non mi leggeranno lo stesso, ma almeno sapranno che esisto, come microstorico s'intende.
Mi va che questo blog diventi uno zeppo zibaldone. Prima o poi qualcuno avrà necessità di fare ricerche, di trovare riscontri, di percorrere nuove vie del sapere paesano. Credo che qui già trova una miniera: caotica, non passata a nessun forno Gill, ma ci vuol poco a separare il biondo zolfo dal grigio "ginisi"; dal rosticcio, insomma.
Un ammonimento all'incauto rampante: se frega, resta a portata di mano la smentita. Che figura ci fa a vestirsi delle penne del pavone?
Non mi va di etichettarmi: o mi si cerca per quel che valgo (poco) e per quello che sono (ho già tanti nemici di mio, non vedo perché cercarmene di nuovi via blog o FB), oppure ... che vadano al diavolo.
Secondo il compagno Totò, questa è supponenza bella e buona. E se anche fosse? Intanto sfogandomi qui, gli eviterò il fastidio di sentirmi "riddilliari" all'infinito.
1 commento:
Caro Lillo
Il mio non voleva essere un “redarguire” ,non ne sono capace per motivi caratteriali e poi penso che dobbiamo esserti grati,noi racalmutesi, per la volontà di mettere in “rete” ,affinché tutti possono “goderne”, il tuo trentennale amore per la “microstoria” del Paese del sale e dello zolfo ,frutto di sincera passione non inficiata da tornaconto personale o desiderio di monetizzazione mediatica.
Il mio voleva essere un accorgimento di tipo” tecnico” proprio per dare la possibilità a chi ti viene “a trovare” di “separare il biondo zolfo dal grigio ginisi".
L’etichetta o parola chiave è un marchingegno che aiuta ad “estrarre” dalla tua miniera ciò che più interessa l’avventore del tuo blog C.O.R.“Contra Omnia Racalmuto” in verità "contra" i pregiudizi ed i luoghi comuni ”antichi e nuovi” con cui Racalmuto viene ad essere ricordato e dove si sente il tuo “grido di dolore” per essere,qui sì , “etichettato” in maniera non soppesata come Paese di Mafia.
Continua ad essere “funtanaru” fino in fondo,cioè a ricordarci senza mezzi termini,chi siamo e da dove veniamo.
Con infinita stima
Lillo Mendola
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