Cittadini di Racalmuto
Questa volta non facciamoci coglionare. Per le scarne e imprecise
notizie che mi giungono, ben tre mila cartelle impositive a titolo di
ACCERTAMENTO, che si dichiara regolarmente avvenute completato, sono prossime e
venire notificate con raccomandata timbrata il 31 dicembre o giù di lì dello
scorso anno.
In quanto evasori e privati quindi delle decurtazioni di
legge e gravarti di sanzioni salatissime ci intimano la tassa sulla monezza del
2006 per case di campagna e per sotterranei, grotte, garage e piani terra non
abitati : una tombola!
E non finisce qui;
per quest’anno hanno tempo quelli del COMUNE commissariato - quelli dell’ATO GESA 2 c’entrano fino ad un
certo punto – a ritorchiarci per il 2007, l’anno successivo per il 2008, e
quello successivo per il 2009 e poi per il 2010. E quindi ancora per il 2011,
ed anche entro il 31 dicembre 2017 per il 2012; s’intende che i nostri
commissari se vogliono possono tutto anticipare a quest’anno o ripartirlo in un
paio di anni. Basta capire il congegno, il resto lasciamolo ai tributaristi.
Non lasciamoci infinocchiare da avvocaticchi o da
politicanti in veste di professionisti della tassazione comunale.
Leggo già cose inesatte anche se ispirate alla massima buona
fede.
Ho scritto e non a caso che il terrore corre sul filo dei
vecchi politicanti avvicendatisi negli scranni del Comune. Anche i dirigenti
tremano. Capisco il loro spavento, non capisco la loro voglia discaricare il
tutto in un bel manifesto accusatorio nei confronti di altri e ingenuamente
assolutorio nei propri confronti.
La causa di questo marasma è non avere soppesato la portata
di interpretazioni speciose di norme e regolamenti fiscali. Certe esenzioni
erano pretestuose.
Ma, sono stati loro nelle vesti di artefici di regolamenti
comunali a volerle. Non possono non dichiarare pubblicamente che nessuna
responsabilità è dei cittadini o proprietari delle villette fuori cinta autorizzate
a suon di Bucalossi (quelli che l’hanno pagata, s’inende) e non corredate dalle
opere di urbanizzazioni indilazionabili.
Certe interpretazioni e certe tacite desuetudini facevano
loro comodo: se hanno sbagliato che sia l’autorità competente a perseguirli; se
non hanno sbagliato tutti codesti accertamenti sono illegali e illegittimi. Non
so neppure se non siamo in presenza di ECCESSI DI POTERE o addirittura ad ABUSO
DI UFFICIO. Questo è problema della magistratura che non può solo baloccarsi con
i postumi dell’antimafia o le supposte infiltrazioni mafiose. Quello di spiccare
un accertamento tributario al limite del quinquennio utile senza appurare alcunché, tanto se il
contribuente è incolpevole che lo dimostri, è successo persino a me. Per chi è
distratto da altro, capovolgere l’onere della prova è faccenda irrisoria.
Che fare?
a)
Pretendere che gli amministratori comunali confessino
la verità e precisino che i loro
comportamenti a base delle decisioni o non decisioni in fatto di esonero dalla
Monnezza delle case di campagna dei
magazzini portavano a legittimare i comportamenti dei cittadini ora sotto a
accusa;
b)
Fare in gruppo richieste di autotutela agli uffici
tributari locali (ne ho fatto uno a suo tempo e come vi si sono adeguati):
c)
Ricevuta la cartella adire in gruppo il
tribunale amministrativo;
d)
Sensibilizzare gli organi inquirenti circa
eventuali aspetti penali di questa che non può non essere una abnormità
amministrativa.
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