Che l'IMU sia imposta patrimoniale lo sappiamo tutti, appena appena ci appropinguiamo a questo campo della dissennatezza tributaria cui lo Stato deve però ricorrere per superare le contingenze, se vuole in qualche modo sopperire alle grandi urgenze del bene comune o quello che nolenti o volenti chiamiamo tale. Si sa pure che nessun gravame eccezionale che cozzi con il principio sacrosanto della progressività delle imposte dovrebbe essere praticabile. Ma quello che ci sfugge è come sotto il profilo tecnico tutto si sovverte se per tamponare una grande falla - in questo caso la voragine determinata dal credere che anche i Comuni del Nord, acquisiti a modelli di avveneristico perbenismo, un'imposta patrimoniale ammissibile solo con mille cautele e inibendo aggiramenti callidi possa effettivamente essere il toccasana. Un uomo venuto dalla Banca d'Italia e in ipecie da uffici altamente qualificati come Rapporti col Tesoro - che cura quell'intricato e ineludibile connubbio tra BI e Tesoro - e da quella fucina di alta qualificazione tributaria che è una branca della Ragioneria della stessa Banca d'Italia, come il dottore Aldo Misserville, oggi titolare di un grintoso ma correttissimo studio fiscale di Roma, ci onora qui con le sue avevedute competenti meditazioni sulla dissennatezza di attivare un canale improprio per una antidoverosa coperura di una falla della finanza locale come l'IMU. E da uomo BI è poi anche propositivo. La ctitica in sé e per sé vale nulla se non non si trova l'antidoto, la parte propositiva e il dpttor Aldo Misserville s'indusrtia ancor qui a dispiegare il frutto della sua semisecolare esperienza.
L’I.M.U. UN IMPOSTA INIQUA CHE COZZA CONTRO IL DETTAME
COSTITUZIONALE
DELLA COPACITA’ CONTRIBUTIVA-
L’I.M.U. è iniqua in quanto è una imposta ad aliquota
regressiva in quanto è correlata solo
All’oggetto che colpisce, ovverosia la proprietà
immobiliare, l’allocazione della proprietà,
e al valore catastale teorico.
E’ aliquota regressiva in quanto non tiene in alcun modo
conto del reddito del soggetto che viene
Colpito dall’imposta come è dimostrato dal seguente esempio:
Un pensionato, abitante a Roma, ha come reddito annuo da
sola pensione E. 15.000,00, avendo
In proprietà un'unica casa, dove abita abitualmente, di 5 vani, considerando la detrazione d’imposta
Di E 200.00’, e l’aliquota del 5 per mille, pagherà come IMU sulla prima casa,
annualmente, E 700,00 che rapportata al sua pensione annua, avrà un’incidenza del 4,66% sul suo
reddito complessivo; mentre alle stesse condizioni ma con una pensione annua di
E 70.000 annue l’incidenza percentuale sul suo reddito complessivo è dell’1%.
E’ una imposta essendo calcolata sulla rendita catastale è discriminate anche relativamente al
Fabbricato che viene utilizzato, infatti una modesta casa
alla periferia di una grande città paga
Paga molto di più di una villetta sita in un paese a poca
distanza della grande città, in quanto
I valori catastali della villetta sono notevolmente
inferiori alla casetta in periferia, considerando
Anche l’incidenza della franchigia sulla prima casa.
Questo sistema d’imposizione aggrava ancora di più la
concentrazione del reddito e determina un
Impoverimento molto significativo delle classi a basso
reddito. La diminuzione del reddito, al netto dell’IMU delle
classi medio basse,ha come conseguenza una caduta della domanda
aggregata globale di una percentuale molto elevata.
Correlativamente la caduta della domanda aggregata globale
determina una minore entrata di
Imposte dirette, indirette e previdenziali, con un
diminuzione della produzione e conseguentemente
Dell’occupazione e dell’aumenta della cassa integrazione.
COME RIMODULARE
L’I.M.U. TROVANDO LE RISORSE FINANZIARE PER NON
AGGRAVARE LE FINANZE PUBBLICHE.
L’I.M-U. sulla prima
casa dovrebbe essere drasticamente diminuita e per evitare gli effetti perversi
Sopra riportati deve essere rapportata sia al reddito del
soggetto che è colpito sia alla grandezza
Del fabbricato che viene utilizzato a prescindere dalle
rendite catastali figurative, l’imposta deve essere correlata al n. dei vani o
dei mq della prima casa utilizzata.
Le minori entrate derivanti dalla diminuzione dell’ I.M.U..
sulla prima casa devono essere compensate da un aumento delle imposte indirette
sui beni voluttuari e dall’introduzione
Di un imposta patrimoniale sui grandi patrimoni immobiliari
ed immobiliari, noche sulle trasazioni
Finanziarie effettuate dagli speculatori di borsa.
L’aumento dell’aliquota I.V.A. al 25% sui beni voluttuari
compisce i soggetti ad alto reddito,
cion effetti di diminuzione della concentrazione, ma
correlativasmente non determina una caduta
della domanda significativa dato che la disponibilità di
reddito delle classi più ambienti, data
la loro bassa utilità marginare del reddito.
L’introduzione di una patrimoniale sui grandi capitali ha il
vantaggio anche di correggere la
Concetrazzione della ricchezza, cosa che è anche causa della
caduta dei consumi con tulle le
Conseguenze sopra riportate, va però considerato che tale
imposta non deve incidere sulle
Strutture produttive e deve considerate anche la possibilità
di solvibilità dei soggetti colpiti-
L’imposta sulle transazioni speculative dovre be colpire
quelle operazioni finanziarie che determinano innumerevoli transazioni di borsa
che deprimono il valore reale della capitalizzazione
Delle aziende che vengono quotate trovandosi in tal modo ad
avere un valore molto inferiore
Al loro effettivo capitale netto. L’imposto dovrebbe colpire
le operazioni effettuate dai speculatori
E non dai cassettisti, cioè da coloro che effettivamente
mettono a disposizione il loro risparmio
Alle imprese che vogliono capitalizzarsi i per investire ,
lavoro e dividendi.
Tale tipo di correzione dell’I.M.U. dovrebbe ridare impulso
ai consumi e correggerebbe in
Modo significativo le ineguaglianze introdotte ta tale
imposta.
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