Idem cum patate per la perimetrazione.
Perché anche il PCI di Racalmuto era contrario alla
privatizzazione del servizio con l'affidamento ad una azionaria agrigentina e
la sera furono i comunisti consiglieri a
votare s- Nacque l'ATO
Se debbo essere giudice sentenzio 33% di responsabilità all'ATO;
33% all'Amministrazione, sindaci assessori e consiglieri comunali e il 33% ai
racalmutesi evasori. Ma subito condannerei le pubbliche autorità che stanno
scaricando tutto il 66% delle loro
responsabilità sui cittadini onesti e quindi incolpevoli e su quelli disonesti
(incolpevoli sì, ma solo al 33%).
Perché mi chiedo giornalisti, blog uomin idi cultura
letterati poeti e cantanti non accertano e non contestano?
Dr. Taverna , lei forse mi confonde con qualcun altro, Io lavoro presso Banco
Popolare. Comunque mi piacerebbe approfondire
con Lei la tematica Tarsu in quanto ribadisco non sono possibili le enormi differenze di tariffe tra
i vari Comuni. La saluto e arrivederci .
TAVERNA Ora faccio mente locale. Ti chiedo scusa .. ma credo
che il mio è peccato veniale. Quanto alla imposta comunale (chiamarla Tarsu è
già un errore) ho la quasi certezza che sul piano formale lor signori stanno a
posto,
Sul piano sostanziale e soprattutto su quella della
legittimità hanno torto ma questo si può far valere per via legale. Secondo me
la pretesa di recuperare gli anni precorsi si scontra con la decadenza.
Chiedere collettivamente l'autotutela e se
si ha risposta negativa adire il TAR sempre cumulativamente è via percorribile. Ma da questo orecchio gli agit prop locali
non ci sentono, emergerebbero loro personali responsabilità.
Per l'anno in corso il grande aggravio si deve alla
eccessiva evasione e al sovraccarico di personale intruppato nella monnezza: si
parla di oltre trecento mila euro (ma
andrebbe fatta una analisi scientifica del bilancio. Acchiappare una voce e
sparare è stupidità ed è per giunta
fuorviante). Comunque questo diventa davvero un problema politico e i
commissari da questo orecchio non ci sentono: sono solo tecnici. La tecnocrazia
ha sempre distrutto la democrazia.
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