Ma la Basarocco fu davvero una eroina? le mie ricerche la ridimensionano e di molto.
Simpatica monachella, dimorante in un ospedale periferico, Niscemi: scoppia la guerra, l'Italia perde. Qualche militare tedesco vi si trova in cura. Arrivano gli americani. Trovano questi militari Vi è Ginevra e certo manco loro se la sentono di infrangere gli accordi internazionali. E poi perché fucilare dei prigionieri di guerra? Di sicuro un problema di trasferimento vi era. Credo che quei militari tedeschi fossero davvero feriti gravi, intrasportabili dai loro commilitoni in ritirata. Un rompicapo per i truci militi americani. Di eccidi in quel 1943, in quel terribile luglio ne hanno commessi a iosa. I misteri di Licata, di Gela restano ignoti. Gli archivi militari sono ancora top secret. Gli americani vogliono il massimo rispetto delle convenzioni internazionali da gli altri ma loro si sentono al di sopra delle leggi; sono americani, si sentono e forse sono padroni del mondo.
Quello di Niscemi che cosa è? un ospedale civile, un ospedale per il momento militarizzato? un ibrido giuridico? L'ufficiale americano non sa con chi trattare: tutti in fuga. Resta solo una monachina, piccola disarmante, è solo lì come monaca infermiera. E' persino simpatica, come sanno essere le monache senza figli, stranamente materne.
L'ufficiale non sa manco come spiegarsi: la monaca che può capire? Un po' di umanità, un moto di simpatia del granitico yenke e tutto si risolve umanamente.
La faccenda, sono sicuro, è stata minuziosamente relazionata dall'Ufficiale Americano al suo Stato maggiore. A New York o altra città americana tutto vi è scritto e documentato, ma il fascicolo porta un timbro 'top secret'. I tedeschi avevano altro a cui pensare.
Che cosa veramente sia successo, non si sa. La monaca Basarocco, invecchiando, chissà cosa ha raccontato. Valle a credere. E' certo che io da storico non posso basarmi sulle annebbiate memorie di una simpatica vecchia monaca.
Ma a Niscemi appetiscono i soldi della ricostruzione, le notorie provvidenze democristiane. Si ottengono tanti soldi per quell'ospedale un po' PER un po' POST i presunti ricordi della monaca Basarocco.
Qualche autore romantico e per giunta melodrammatico (un Tinebra Martorana al quadrato secondo il giudizio di Sciascia" ) è sicuro, tutto avvenne così (vedi sotto): Suor Cecilia Basarocco da Racalmuto il 12 luglio 1943 salvò la vita a dodici soldati tedeschi, che in quei drammatici
momenti dell'invasione angloamericana si erano rifugiati nell'ospedale di Niscemi (Caltanissetta), in cui suor Cecilia era rimasta l'unica responsabile, data la fuga di tutto il personale: e fu lei a mettersi, con le braccia spalancate quasi fosse un Crocifisso vivente, dinanzi al plotone di esecuzione americano che stava per fucilare come spie i dodici tedeschi, dicendo "Sparate anche su di me e che Dio vi perdoni": e l'ufficiale americano non ebbe il coraggio di ordinare fuoco.
Mamma mia! Cazzabubbole così le può scrivere sono qualche sagristanello di paese o qualche monachina in vena di inventarsi la gloriosa storia del convento che la ospita.
Il guaio invece è che a scrivere o riportare simili scempiaggine è niente popodimeno che Santi Correnti nel libro sotto segnato.
Santi Correnti aveva ancora nel 1998 il dente avvelenato contro Sciascia che lo aveva snobbato quando assennatamente accreditò in Palermo Denis Mack Smith, inglese e sommo storico, e tralasciò l'aclista Santi Correnti. Apriti cielo. Sciascia morto e quindi impossibilitato a non farsi crocifiggere, il Santi ecco come crede di essere autorizzato a flagellare il nostro grandissimo Sciascia: "Sciascia avrebbe potuto fare almeno un'eccezione per la sua concittadina, quando ha scritto quelle brutte cose sulle donne siciliane. Ma non l'ha fatto."
Sciascia che scrive brutte cose è veramente una ignominia calunniosa. In assoluto Sciascia non ha scritto "brutte cose", in particolare il delicato animo di Sciascia era del tutto ostativo a sue scritture triviali misogene.
Perfidamente Santi Correnti strumentalizza un falso eroismo per una sua miserevole calunnia antisciasciana. Racalmuto superonorando una simpatica ma normalissima monaca di una famiglia di passaggio a Racalmuto ha finito col disonorare il grande grandissimo intemerato sublime LEONARDO SCIASCIA.
Simpatica monachella, dimorante in un ospedale periferico, Niscemi: scoppia la guerra, l'Italia perde. Qualche militare tedesco vi si trova in cura. Arrivano gli americani. Trovano questi militari Vi è Ginevra e certo manco loro se la sentono di infrangere gli accordi internazionali. E poi perché fucilare dei prigionieri di guerra? Di sicuro un problema di trasferimento vi era. Credo che quei militari tedeschi fossero davvero feriti gravi, intrasportabili dai loro commilitoni in ritirata. Un rompicapo per i truci militi americani. Di eccidi in quel 1943, in quel terribile luglio ne hanno commessi a iosa. I misteri di Licata, di Gela restano ignoti. Gli archivi militari sono ancora top secret. Gli americani vogliono il massimo rispetto delle convenzioni internazionali da gli altri ma loro si sentono al di sopra delle leggi; sono americani, si sentono e forse sono padroni del mondo.
Quello di Niscemi che cosa è? un ospedale civile, un ospedale per il momento militarizzato? un ibrido giuridico? L'ufficiale americano non sa con chi trattare: tutti in fuga. Resta solo una monachina, piccola disarmante, è solo lì come monaca infermiera. E' persino simpatica, come sanno essere le monache senza figli, stranamente materne.
L'ufficiale non sa manco come spiegarsi: la monaca che può capire? Un po' di umanità, un moto di simpatia del granitico yenke e tutto si risolve umanamente.
La faccenda, sono sicuro, è stata minuziosamente relazionata dall'Ufficiale Americano al suo Stato maggiore. A New York o altra città americana tutto vi è scritto e documentato, ma il fascicolo porta un timbro 'top secret'. I tedeschi avevano altro a cui pensare.
Che cosa veramente sia successo, non si sa. La monaca Basarocco, invecchiando, chissà cosa ha raccontato. Valle a credere. E' certo che io da storico non posso basarmi sulle annebbiate memorie di una simpatica vecchia monaca.
Ma a Niscemi appetiscono i soldi della ricostruzione, le notorie provvidenze democristiane. Si ottengono tanti soldi per quell'ospedale un po' PER un po' POST i presunti ricordi della monaca Basarocco.
Qualche autore romantico e per giunta melodrammatico (un Tinebra Martorana al quadrato secondo il giudizio di Sciascia" ) è sicuro, tutto avvenne così (vedi sotto): Suor Cecilia Basarocco da Racalmuto il 12 luglio 1943 salvò la vita a dodici soldati tedeschi, che in quei drammatici
momenti dell'invasione angloamericana si erano rifugiati nell'ospedale di Niscemi (Caltanissetta), in cui suor Cecilia era rimasta l'unica responsabile, data la fuga di tutto il personale: e fu lei a mettersi, con le braccia spalancate quasi fosse un Crocifisso vivente, dinanzi al plotone di esecuzione americano che stava per fucilare come spie i dodici tedeschi, dicendo "Sparate anche su di me e che Dio vi perdoni": e l'ufficiale americano non ebbe il coraggio di ordinare fuoco.
Mamma mia! Cazzabubbole così le può scrivere sono qualche sagristanello di paese o qualche monachina in vena di inventarsi la gloriosa storia del convento che la ospita.
Il guaio invece è che a scrivere o riportare simili scempiaggine è niente popodimeno che Santi Correnti nel libro sotto segnato.
Santi Correnti aveva ancora nel 1998 il dente avvelenato contro Sciascia che lo aveva snobbato quando assennatamente accreditò in Palermo Denis Mack Smith, inglese e sommo storico, e tralasciò l'aclista Santi Correnti. Apriti cielo. Sciascia morto e quindi impossibilitato a non farsi crocifiggere, il Santi ecco come crede di essere autorizzato a flagellare il nostro grandissimo Sciascia: "Sciascia avrebbe potuto fare almeno un'eccezione per la sua concittadina, quando ha scritto quelle brutte cose sulle donne siciliane. Ma non l'ha fatto."
Sciascia che scrive brutte cose è veramente una ignominia calunniosa. In assoluto Sciascia non ha scritto "brutte cose", in particolare il delicato animo di Sciascia era del tutto ostativo a sue scritture triviali misogene.
Perfidamente Santi Correnti strumentalizza un falso eroismo per una sua miserevole calunnia antisciasciana. Racalmuto superonorando una simpatica ma normalissima monaca di una famiglia di passaggio a Racalmuto ha finito col disonorare il grande grandissimo intemerato sublime LEONARDO SCIASCIA.
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