A proposito della visita del sig. Palumbo a Racalmuto
Conosco ed ho avuto modo di apprezzare il sig. Palumbo di Milena. Ci siamo incontrati una decina di anni fa per la solerte intermediazione del sig. Carmelo Mulé. Il sig. Palumbo da par suo ben mi rappresentò lo stato della necropoli di Fra Diego che per gli studi della contigua facies archeologica milenese da parte del prof. La Rosa dovrebbe essere arretrata di un paio di millenni almeno rispetto alla diceria di derivazione tucidea secondo cui quella necropoli di tombe c.d. a forno che si denominano sicane sarebbe da datare né più né meno al XVIII secolo a.C. Il signor Palumbo - espertissimo - dando
con i suoi chiodati scarponi un calcio qui un calcio là ci significava che potrebbero esservi ancora tombe non violate che debitamente esplorate tanto potrebbero dirci su questi nostri, comunque si chiamino, antenati. Le tombe c.d. sicane di Fra Diego sono oggetto permanente della vandalica espoliazione dei tombaroli che trovano il ben di Dio per i loro affari. Ma il Sig. Calderoni, unitamente al sig. Mulé, portò alle competenti Autorità fazzolettate di reperti già da lui inventariati. Tutto disperso. Scrivo e riscrivo su quella faccenda che sarebbe comica se non fosse tragica dell'inversione in sede di individuazione catastale delle località di rilevanza archeologica vincolate dalla Fiorentini. Con il sig. Palumbo ebbi anche modo di visitare un importante rudere archeologico in contrada Pantano: una tomba pare a tholos lasciata incompleta, testimonianza dunque
di una dispersione di popolazioni preistoriche a Racalmuto. Certo tutto da studiare, tutto da inverare. Nulla si è fatto né alcuna attenzione da parte delle competenti Autorità si riesce ad ottenere. Mi auguro che questa bella iniziativa della terrazza del Serrone sia pronuba di interventi di recupero e salvaguardia archeologica a Racalmuto. Al sig. Palumbo faccio quindi ogni augurio e gli testimonio qui la mia profondissima stima e la mia ammirazione. Grazie sig. Palumbo anche per quello che sono sicuro farà per i beni archeologici (oggi impunemente violati) di Racalmuto.
con i suoi chiodati scarponi un calcio qui un calcio là ci significava che potrebbero esservi ancora tombe non violate che debitamente esplorate tanto potrebbero dirci su questi nostri, comunque si chiamino, antenati. Le tombe c.d. sicane di Fra Diego sono oggetto permanente della vandalica espoliazione dei tombaroli che trovano il ben di Dio per i loro affari. Ma il Sig. Calderoni, unitamente al sig. Mulé, portò alle competenti Autorità fazzolettate di reperti già da lui inventariati. Tutto disperso. Scrivo e riscrivo su quella faccenda che sarebbe comica se non fosse tragica dell'inversione in sede di individuazione catastale delle località di rilevanza archeologica vincolate dalla Fiorentini. Con il sig. Palumbo ebbi anche modo di visitare un importante rudere archeologico in contrada Pantano: una tomba pare a tholos lasciata incompleta, testimonianza dunque
di una dispersione di popolazioni preistoriche a Racalmuto. Certo tutto da studiare, tutto da inverare. Nulla si è fatto né alcuna attenzione da parte delle competenti Autorità si riesce ad ottenere. Mi auguro che questa bella iniziativa della terrazza del Serrone sia pronuba di interventi di recupero e salvaguardia archeologica a Racalmuto. Al sig. Palumbo faccio quindi ogni augurio e gli testimonio qui la mia profondissima stima e la mia ammirazione. Grazie sig. Palumbo anche per quello che sono sicuro farà per i beni archeologici (oggi impunemente violati) di Racalmuto.
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