Gentilissimo professore
Casarrubea, sto rileggendo per istruirmi e dopo le risultanze delle mie ultime
ricerche su Ettore Messana il suo aureo e serio studio su la STORIA SEGRETA
DELLA SICILIA: Inceppo in questo piccolo raffronto. Per Tranfaglia: “dobbiamo lamentare
la dispersione e l'indisponibilità (non sappiamo ancora se definitiva) di fondi
italiani dei ricostituiti servizi segreti, che soltanto negli ultimi anni sono
stati, ma in piccola parte, recuperati dall'Archivio centrale dello Stato.
Malgrado queste lacune, molte delle quali appaiono destinate a restare tali per
lungo tempo ancora, l'utilizzazione degli archivi americani e di quelli
italiani, soprattutto per la parte che riguarda carte processuali e di alcune
commissioni parlamentari d'inchiesta, hanno permesso agli studiosi di fare
passi avanti su problemi di grande rilievo". (pag.5-6).
Mi sembra molto più
cauto Lei quando ad esempio afferma: "lo storico lavora su frammenti,
parti di verità, ciò che il tempo o le classi dominanti hanno voluto
consegnargli. ... non possono essere considerati come studi sulla strage quelli
prodotti giornalisticamente, senza il minimo supporto della ricerca
scientifica". E per me questo ha valenza ancora più generale. Mi domando
ma tutto quello sconfinato fondo del SIS al Viminale non è da tempo alla
portata di ogni studioso serio e prudente? E lì non vi è la cronaca diuturna di
quanto avvenne circa l'ordine pubblico dal 1945 in poi? E non vengono capovolti
giudizi di valore che ricorrono disinvoltamente non solo nella mercantile televisione
o in un cinema addirittura finanziato dallo Stato?
In particolare, nessuno
credo che dopo i miei modesti rinvenimenti archivistici potrà sostenere che
Ettore Messana fu nel 1919, il 10 ottobre, a Riesi "uno stragista di
Stato". O non c'era o ebbe ruoli marginalissimi.
A Lubiana Messana vi
stette impacciato nel primo anno della costituita provincia italiana. Specie
con la nomina di Grazioli nel febbraio del 1942 a capo della provincia il ruolo
di Messana fu irrilevante, sicuramente sotto il profilo penale e la pretesa
titina di farne un "criminale d guerra" evaporò perché totalmente
inconsistente nei riesami che ben seri vi furono al SIS del Viminale.
Quanto
alla accusa di Licausi che ne voleva fare, dopo il flop giudiziario di
Montalbano, il CAPO DEL BANDITISMO POLITICO siciliano, l'allontanamento del
Messana nel luglio del 1947 costituì per questi un salto qualitativo divenendo
collaboratore apprezzato e onorato di De Gasperi, e venne prosciolto da ogni
pur pretestuosa ombra nei tanti processi ed inchieste che seguirono la
uccisione di Giuliano e Pisciotta.
Quante calunnie postume giornalistiche,
televisive e cinematografiche! invece.
Ma mi dico una consultazione equilibrata
di questo importante e corposo archivio del SIS non avrebbe depurato il caso
Messana da tantissime superfetazioni calunniatrici?
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