Analisi di un video vergognoso. Virginia dicce che caxxo te ridi cosìridemo pure noi
16 ottobre 2016
Non sappiamo voi, ma noi abbiamo la stessa sensazione che avevamo negli anni centrali della Giunta Alemanno. La sensazione è facilmente riassumibile: ogni giorno credi di aver toccato il fondo e invece scopri che è possibile andare ancora più giù e che qualcuno si sta adoperando per farlo.
Era il modus vivendi della città dal 2009 al 2012. Il quadriennio centrale del micidiale governo di Alemanno, di Panzironi, di Fiscon, di Buzzi, di Andrini, di Cutrufo, di Mancini. Non che prima di Alemanno le cose fossero andate particolarmente meglio, intendiamoci, ma in quegli anni si raggiunse il limite. Aprivano la ztl, smettevano di multare i cafoni, smontavano i cordoli delle preferenziali, consentivano alla mafia dei cartellonari di cambiare la faccia a strade e piazze, tornavano le bancarelle laddove erano state eliminate e questo era solo la parte immediatamente "visibile", poi c'era tutto il backstage.
La sensazione in questi giorni torna e speriamo che il feeling cambi presto perché, a differenza di un lustro fa, la città è giunta assolutamente al limite delle proprie possibilità di sopportazione e non può reggere a ulteriori compromessi al ribasso.
L'ultimo step di questa continua discesa che prosegue anche quando pensi che sia impossibile scendere, si è verificato ieri.
Premessa: la Giunta assieme al Consiglio sono andati due giorni in ritiro. E' una cosa positiva, al di là delle stupide polemiche. Ci sono tecniche di mental coaching utili e efficaci, ed è giusto sottoporsi se poi i risultati e la produzione ne beneficia. E' positivo anche che assessori e consiglieri, fintanto che la città ha questa governance, lavorino fianco a fianco e non vivano - come succedeva durante la precedente amministrazione ad esempio - su due sponde diverse e distanti del fiume. Qualcuno osserva che siamo passati dallo streaming e dalla totale trasparenza ai conclave e alle riunioni segrete, ma questo ci importa poco.
Ma qualsiasi riunione, ritiro, conclave (pagato da chi? La trasparenza può aspettare) può essere utile solo se vissuto con serietà, con visione istituzionale e con spirito di servizio. Nel rispetto totale e profondo di una città che soffre in maniera lancinante, nel rispetto totale della città europea che soffre più di ogni altra.
E così mentre un cittadino che si rifiutava di pagare il parcheggiatore abusivo ai Parioli veniva accoltellato e mentre le baby gang si massacravano in una guerra corroborata dall'anarchia che si svolge non a San Paolo del Brasile ma a Piazza Cavour, i nostri consiglieri e assessori erano lontani, in un casale sulle colline della città. Avremmo potuto tutti pensare che erano lì a lavorare e a concentrarsi per rilanciare, dopo 4 mesi di nulla assoluto (oltre che di qualche grave irreparabile danno), una efficace azione di governo, ma l'unico indizio che abbiamo dice il contrario. L'unico indizio che abbiamo è un filmato in diretta live su Facebook che la sindaca ha ritenuto opportuno realizzare ad una certa ora della serata.
Parte il collegamento. Raggi mette in fila alcuni concetti in un italiano stentato, inaccettabile per una sciampista, figurarsi per il primo cittadino di una delle più importanti città del mondo. Allitterazioni da quarta elementare ("immagino che pagherebbero oro per avere queste immagini"), frasario antiestetico, solita provocazione sciocca ai giornalisti che nessun altro sindaco di nessuna altra capitale occidentale potrebbe mai permettersi nel quadro di un continuo gioco a guardia e ladri che non interessa nessuno fatto salvo quell'1% della città composto dalla militanza para-squadrista del grillismo duro e puro. Si prosegue con un eloquio ciancicato ("noi ve le facciamo vedere per voi") che riesce ad essere perfino più sciatto dello stile da televendita da tv locale anni Novanta, da sempre tratto distintivo della retorica raggiesca.
Anche qui pensi di avere toccato il fondo, ma poi si va più giù. Sempre più giù. Come cittadino paghi centinaia di migliaia di euro l'anno per gli stipendi dello staff di comunicazione del primo cittadino, ma i risultati che hai sono queste figure di fango che la città dovrebbe evitare come la peste e che invece...
La telecamera si torce e le immagini che "vi facciamo vedere per voi" (solo alle prime 20 telefonate, beninteso) sono costituite da un gruppo di irrimediabili ritardati mentali (con rispetto per i ritardati veri, che però mai si sognerebbero di amministrare neppure il loro condominio), di scioperati, di scappati di casa, di personaggi quasi tutti privi di una professione, di una carriera, di un posto e di un ruolo nella società, di un curriculum oltre che di dignità che lo scontento popolare ha giustamente (alternative non ce n'erano, sia chiaro) mandato ad amministrare la capitale del paese. Partono a questo punto del filmato una serie di guaiti, urla. Un gruppo di pubblici amministratori che abbaiano in diretta Facebook mentre l'ente che sono chiamati ad amministrare sta morendo ogni minuto di più. Un siparietto che sarebbe semplicemente impensabile in qualsiasi altra città del mondo o che comunque, il giorno successivo, comporterebbe dimissioni in massa magari non di tutti ma per lo meno dei pochi dotati di una storia, di una onorabilità, di un rispetto di se stessi, dell'intenzione di poter guardare negli occhi i propri figli (e i propri concittadini) senza vergognarsi. Ma evidentemente perfino figure come Bergamo o Berdini si rivedono in questo nuovo stile. Alla prossima chiederanno in prestito i maschere di maiale agli amici di Renata Polverini!?
Sono stati fortunati, assessori e consiglieri, possono ancora una volta nascondersi dietro il gruppo e non pigliarsi le proprie personali responsabilità per questo nuovo affronto: il mediocre collegamento internet dei Casali di Santa Brigida ha consentito alla sindaca di effettuare una diretta con una qualità bassissima del filmato, e così nessuno si distingue tra la folla. Solo lei, la regista.
E tra i cori "Virginia Virginia" la sindaca riprende la parola e omaggia ancora una volta il povero, il miserabile ricettario lessicale delle frasi fatte televisive degli anni Novanta: "questa non era organizzata". Della serie: tutte le altre sì.
Poi pensi d'aver toccato il fondo per l'ennesima volta, ma anche qui resti deluso. La parte finale del video dà qualche ragione a chi ipotizza che le nuove tecniche di team building siano in realtà cambiate negli anni e si avvalgano oggi delle irrinunciabili e da secoli ben note doti dell'alcol e delle droghe leggere. I paradisi artificiali del mental coaching. Un omaggio a Baudelaire. Perché solo questo puoi pensare guardando cosa è successo di seguito: la più importante rappresentante amministrativa del partito che nasce dalla rete non in grado di spingere il tasto 'fine' su un live Facebook. Amen.
Ma perché il video lo vediamo da questo filmato effettuato da un fotografo che prontamente ha deciso di "riprendere la ripresa"? Perché il livello è stato giudicato talmente basso e inaccettabile perfino dall'alto della spocchia e dal senso assoluto di infallibilità di chi amministra oggi la capitale. Persino loro hanno pensato che era troppo. E il video, pubblicato sulla pagina Facebook della sindaca, è stato prontamente eliminato non prima di essere stato bersagliato di decine di commenti durissimi da parte anche di militanti del Movimento 5 Stelle.
Ma noi non vogliamo condannare necessariamente la Sindaca. Magari ha ragione lei. Magari è il tempo di ridere, di comportarsi come fossimo in una serena gita scolastica, di scherzare, di sbronzarsi, di ridere, di urlare. Noi non ne vediamo i motivi e anzi vediamo dovunque motivi di depressione e di declino, ma magari sbagliamo noi e ha ragione lei. Le chiediamo solo di farci sapere cosa caxxo c'è da ridere, così ridiamo pure noi che ne abbiamo un grandissimo bisogno.
Ci sono tante scuse per ridere quando non è opportuno farlo: perché si è alzato il gomito o perché si è strafatti di psicofarmaci, oppure perché ci sono dei motivi reali e concreti di felicità e contentezza. Nel secondo caso vorremmo conoscerli per beneficiarne tutti. Ad ogni modo il grido finale della sindaca lo condividiamo e lo facciamo nostro: "aiudoooh".
Era il modus vivendi della città dal 2009 al 2012. Il quadriennio centrale del micidiale governo di Alemanno, di Panzironi, di Fiscon, di Buzzi, di Andrini, di Cutrufo, di Mancini. Non che prima di Alemanno le cose fossero andate particolarmente meglio, intendiamoci, ma in quegli anni si raggiunse il limite. Aprivano la ztl, smettevano di multare i cafoni, smontavano i cordoli delle preferenziali, consentivano alla mafia dei cartellonari di cambiare la faccia a strade e piazze, tornavano le bancarelle laddove erano state eliminate e questo era solo la parte immediatamente "visibile", poi c'era tutto il backstage.
La sensazione in questi giorni torna e speriamo che il feeling cambi presto perché, a differenza di un lustro fa, la città è giunta assolutamente al limite delle proprie possibilità di sopportazione e non può reggere a ulteriori compromessi al ribasso.
L'ultimo step di questa continua discesa che prosegue anche quando pensi che sia impossibile scendere, si è verificato ieri.
Premessa: la Giunta assieme al Consiglio sono andati due giorni in ritiro. E' una cosa positiva, al di là delle stupide polemiche. Ci sono tecniche di mental coaching utili e efficaci, ed è giusto sottoporsi se poi i risultati e la produzione ne beneficia. E' positivo anche che assessori e consiglieri, fintanto che la città ha questa governance, lavorino fianco a fianco e non vivano - come succedeva durante la precedente amministrazione ad esempio - su due sponde diverse e distanti del fiume. Qualcuno osserva che siamo passati dallo streaming e dalla totale trasparenza ai conclave e alle riunioni segrete, ma questo ci importa poco.
Ma qualsiasi riunione, ritiro, conclave (pagato da chi? La trasparenza può aspettare) può essere utile solo se vissuto con serietà, con visione istituzionale e con spirito di servizio. Nel rispetto totale e profondo di una città che soffre in maniera lancinante, nel rispetto totale della città europea che soffre più di ogni altra.
E così mentre un cittadino che si rifiutava di pagare il parcheggiatore abusivo ai Parioli veniva accoltellato e mentre le baby gang si massacravano in una guerra corroborata dall'anarchia che si svolge non a San Paolo del Brasile ma a Piazza Cavour, i nostri consiglieri e assessori erano lontani, in un casale sulle colline della città. Avremmo potuto tutti pensare che erano lì a lavorare e a concentrarsi per rilanciare, dopo 4 mesi di nulla assoluto (oltre che di qualche grave irreparabile danno), una efficace azione di governo, ma l'unico indizio che abbiamo dice il contrario. L'unico indizio che abbiamo è un filmato in diretta live su Facebook che la sindaca ha ritenuto opportuno realizzare ad una certa ora della serata.
Parte il collegamento. Raggi mette in fila alcuni concetti in un italiano stentato, inaccettabile per una sciampista, figurarsi per il primo cittadino di una delle più importanti città del mondo. Allitterazioni da quarta elementare ("immagino che pagherebbero oro per avere queste immagini"), frasario antiestetico, solita provocazione sciocca ai giornalisti che nessun altro sindaco di nessuna altra capitale occidentale potrebbe mai permettersi nel quadro di un continuo gioco a guardia e ladri che non interessa nessuno fatto salvo quell'1% della città composto dalla militanza para-squadrista del grillismo duro e puro. Si prosegue con un eloquio ciancicato ("noi ve le facciamo vedere per voi") che riesce ad essere perfino più sciatto dello stile da televendita da tv locale anni Novanta, da sempre tratto distintivo della retorica raggiesca.
Anche qui pensi di avere toccato il fondo, ma poi si va più giù. Sempre più giù. Come cittadino paghi centinaia di migliaia di euro l'anno per gli stipendi dello staff di comunicazione del primo cittadino, ma i risultati che hai sono queste figure di fango che la città dovrebbe evitare come la peste e che invece...
La telecamera si torce e le immagini che "vi facciamo vedere per voi" (solo alle prime 20 telefonate, beninteso) sono costituite da un gruppo di irrimediabili ritardati mentali (con rispetto per i ritardati veri, che però mai si sognerebbero di amministrare neppure il loro condominio), di scioperati, di scappati di casa, di personaggi quasi tutti privi di una professione, di una carriera, di un posto e di un ruolo nella società, di un curriculum oltre che di dignità che lo scontento popolare ha giustamente (alternative non ce n'erano, sia chiaro) mandato ad amministrare la capitale del paese. Partono a questo punto del filmato una serie di guaiti, urla. Un gruppo di pubblici amministratori che abbaiano in diretta Facebook mentre l'ente che sono chiamati ad amministrare sta morendo ogni minuto di più. Un siparietto che sarebbe semplicemente impensabile in qualsiasi altra città del mondo o che comunque, il giorno successivo, comporterebbe dimissioni in massa magari non di tutti ma per lo meno dei pochi dotati di una storia, di una onorabilità, di un rispetto di se stessi, dell'intenzione di poter guardare negli occhi i propri figli (e i propri concittadini) senza vergognarsi. Ma evidentemente perfino figure come Bergamo o Berdini si rivedono in questo nuovo stile. Alla prossima chiederanno in prestito i maschere di maiale agli amici di Renata Polverini!?
Sono stati fortunati, assessori e consiglieri, possono ancora una volta nascondersi dietro il gruppo e non pigliarsi le proprie personali responsabilità per questo nuovo affronto: il mediocre collegamento internet dei Casali di Santa Brigida ha consentito alla sindaca di effettuare una diretta con una qualità bassissima del filmato, e così nessuno si distingue tra la folla. Solo lei, la regista.
E tra i cori "Virginia Virginia" la sindaca riprende la parola e omaggia ancora una volta il povero, il miserabile ricettario lessicale delle frasi fatte televisive degli anni Novanta: "questa non era organizzata". Della serie: tutte le altre sì.
Poi pensi d'aver toccato il fondo per l'ennesima volta, ma anche qui resti deluso. La parte finale del video dà qualche ragione a chi ipotizza che le nuove tecniche di team building siano in realtà cambiate negli anni e si avvalgano oggi delle irrinunciabili e da secoli ben note doti dell'alcol e delle droghe leggere. I paradisi artificiali del mental coaching. Un omaggio a Baudelaire. Perché solo questo puoi pensare guardando cosa è successo di seguito: la più importante rappresentante amministrativa del partito che nasce dalla rete non in grado di spingere il tasto 'fine' su un live Facebook. Amen.
Ma perché il video lo vediamo da questo filmato effettuato da un fotografo che prontamente ha deciso di "riprendere la ripresa"? Perché il livello è stato giudicato talmente basso e inaccettabile perfino dall'alto della spocchia e dal senso assoluto di infallibilità di chi amministra oggi la capitale. Persino loro hanno pensato che era troppo. E il video, pubblicato sulla pagina Facebook della sindaca, è stato prontamente eliminato non prima di essere stato bersagliato di decine di commenti durissimi da parte anche di militanti del Movimento 5 Stelle.
Ma noi non vogliamo condannare necessariamente la Sindaca. Magari ha ragione lei. Magari è il tempo di ridere, di comportarsi come fossimo in una serena gita scolastica, di scherzare, di sbronzarsi, di ridere, di urlare. Noi non ne vediamo i motivi e anzi vediamo dovunque motivi di depressione e di declino, ma magari sbagliamo noi e ha ragione lei. Le chiediamo solo di farci sapere cosa caxxo c'è da ridere, così ridiamo pure noi che ne abbiamo un grandissimo bisogno.
Ci sono tante scuse per ridere quando non è opportuno farlo: perché si è alzato il gomito o perché si è strafatti di psicofarmaci, oppure perché ci sono dei motivi reali e concreti di felicità e contentezza. Nel secondo caso vorremmo conoscerli per beneficiarne tutti. Ad ogni modo il grido finale della sindaca lo condividiamo e lo facciamo nostro: "aiudoooh".
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