Racalmuto, il sindaco Messana: “Sfiducia? Manovre da volpi della vecchia politica”
Oh, quanto mi piace questo reciproco pigliarsi per il culo al bianco fiore. Giocano! ma siccome il gioco viene dietro a noi, nessuno di noi usifruisce di un siffatto sadico pacere. Certo finché 'Ngilino ci vuol far trangugiare un SI' abbiamo poco da sperare. ma dopo farà come una sua predecessora, magari piangndo? Ce la dara la gioia e il piacere di un nuovo ben più duro scioglimento di tutti per "supposte perpetuazioni delle precedenti infiltrazioni mafiose"? Basta una semplice ricerca anagrafica e verrebbe fuori che sono sempre quelli. Un paese con quindici milioni di crediti certi liquidi ed esigibili nascosti spalmato non so per quanti secoli, perché non saprebbere reperirli Ma va là: ve le indico tutti subito io. E' che maffiosamente (sic) vi coprite l'un l'altro!
I consiglieri di maggioranza firmatari del documento sono Ivana Mantione (presidente del consiglio comunale), Sergio Pagliaro, Annalisa Gagliardo, Vincenzo Mattina, Marilena Piscopo, Marcello Tufarulo, Maria Morgante e Salvatore Maniglia (fratello del segretario del Pd). Non hanno firmato il documento i consiglieri del Pd Morena Mattina e Giuseppe Guagliano, il quale in queste ore sta meditando se dimettersi dalla vicepresidenza del consiglio comunale, mentre Morena Mattina potrebbe lasciare la presidenza della commissione servizi sociali.
“Abbiamo chiesto, ripetutamente, al sindaco – dice la nota degli otto consiglieri – di avviare il rilancio dell’azione amministrativa con un nuovo e più proficuo rapporto con il consiglio comunale e con i cittadini e il contestuale cambio degli assessori. Ebbene, nonostante la disponibilità verbale ed a fronte dell’aggravarsi delle difficoltà e del malcontento popolare il sindaco ed il partito Democratico, da alcuni mesi, ormai, mantengono una situazione di stallo, finalizzato prima al mantenimento in Giunta di qualche assessore vicino al partito, poi alla richiesta di maggior potere e poltrone”.
“Nonostante il Pd esprima il sindaco – prosegue la nota – ed abbia fatto incetta di posti di potere in organismi e commissioni, a fronte di soli due consiglieri comunali rispetto ai 10 di maggioranza, chiede ben due assessorati nell’ipoteca nuova Giunta, anteponendo gli interessi di partito a quelli della cittadinanza”.
La replica di Emilio Messana arriva a giro di posta. Ed è dura, rispetto ai toni usati in genere dal primo cittadino: “Hanno fatto tutto da soli. Prima hanno chiesto il rilancio dell’azione amministrativa attraverso l’impegno diretto in giunta di rappresentanti delle forze politiche. Adesso annunciano che escono fuori dalla maggioranza, senza aver avanzato alcuna proposta. Forse si sono smarriti dietro i giochetti di alcuni rappresentanti del Partito Democratico e dietro le ambizioni mai sopite di qualche vecchia volpe della politica locale”.
“Sono profondamente rammaricato – conclude il sindaco – ma avverto la responsabilità di continuare a garantire al paese una guida in un momento così difficile che non ammette furbizie o tentativi di condizionamento
di Redazione | 16 ottobre 2016
Oh, quanto mi piace questo reciproco pigliarsi per il culo al bianco fiore. Giocano! ma siccome il gioco viene dietro a noi, nessuno di noi usifruisce di un siffatto sadico pacere. Certo finché 'Ngilino ci vuol far trangugiare un SI' abbiamo poco da sperare. ma dopo farà come una sua predecessora, magari piangndo? Ce la dara la gioia e il piacere di un nuovo ben più duro scioglimento di tutti per "supposte perpetuazioni delle precedenti infiltrazioni mafiose"? Basta una semplice ricerca anagrafica e verrebbe fuori che sono sempre quelli. Un paese con quindici milioni di crediti certi liquidi ed esigibili nascosti spalmato non so per quanti secoli, perché non saprebbere reperirli Ma va là: ve le indico tutti subito io. E' che maffiosamente (sic) vi coprite l'un l'altro!
POLITICA. A Racalmuto la crisi politica si arroventa. Otto consiglieri comunali chiedono la sfiducia per il sindaco Messana. Il primo cittadino replica a tambur battente: “Manovre da volpi della vecchia politica, resto al mio posto”
La crisi politica a Racalmuto ha un’impennata improvvisa. Dopo le richieste della maggioranza di un ricambio, seguito dalle dimissioni degli assessori consegnate nelle mani del sindaco Messana, otto consiglieri passano al contrattacco e presentano un documento di sfiducia nei confronti del sindaco Emilio Messana, dichiarandosi “insoddisfatti dell’azione amministrativa della giunta”.I consiglieri di maggioranza firmatari del documento sono Ivana Mantione (presidente del consiglio comunale), Sergio Pagliaro, Annalisa Gagliardo, Vincenzo Mattina, Marilena Piscopo, Marcello Tufarulo, Maria Morgante e Salvatore Maniglia (fratello del segretario del Pd). Non hanno firmato il documento i consiglieri del Pd Morena Mattina e Giuseppe Guagliano, il quale in queste ore sta meditando se dimettersi dalla vicepresidenza del consiglio comunale, mentre Morena Mattina potrebbe lasciare la presidenza della commissione servizi sociali.
“Abbiamo chiesto, ripetutamente, al sindaco – dice la nota degli otto consiglieri – di avviare il rilancio dell’azione amministrativa con un nuovo e più proficuo rapporto con il consiglio comunale e con i cittadini e il contestuale cambio degli assessori. Ebbene, nonostante la disponibilità verbale ed a fronte dell’aggravarsi delle difficoltà e del malcontento popolare il sindaco ed il partito Democratico, da alcuni mesi, ormai, mantengono una situazione di stallo, finalizzato prima al mantenimento in Giunta di qualche assessore vicino al partito, poi alla richiesta di maggior potere e poltrone”.
“Nonostante il Pd esprima il sindaco – prosegue la nota – ed abbia fatto incetta di posti di potere in organismi e commissioni, a fronte di soli due consiglieri comunali rispetto ai 10 di maggioranza, chiede ben due assessorati nell’ipoteca nuova Giunta, anteponendo gli interessi di partito a quelli della cittadinanza”.
La replica di Emilio Messana arriva a giro di posta. Ed è dura, rispetto ai toni usati in genere dal primo cittadino: “Hanno fatto tutto da soli. Prima hanno chiesto il rilancio dell’azione amministrativa attraverso l’impegno diretto in giunta di rappresentanti delle forze politiche. Adesso annunciano che escono fuori dalla maggioranza, senza aver avanzato alcuna proposta. Forse si sono smarriti dietro i giochetti di alcuni rappresentanti del Partito Democratico e dietro le ambizioni mai sopite di qualche vecchia volpe della politica locale”.
“Sono profondamente rammaricato – conclude il sindaco – ma avverto la responsabilità di continuare a garantire al paese una guida in un momento così difficile che non ammette furbizie o tentativi di condizionamento
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