domenica 6 novembre 2016

sabato 5 novembre 2016

La Cernigoi, poco abile giornalista, incappa in due grosse topiche. Non capisce l'insulsaggine iugoslava di Tito che  finita la guerra credette di potere criminalizzare tutta la classe dirigente e militare italiana  passata per Lubiana. Di Ettore Messana non sanno neppure il nome. Le accuse sono talmente fasulle che a Roma neppure le degnano di uno sguardo. A Roma hanno la documentazione ampia e circostanziata delle gravi difficoltà e incomprensioni di cui fu vittima il Messana. Assolutamente non luogo a procedere. Li Causi a Roma vi gira attorno ma sa di non potere dimostrare nulla e usa astuzia leguleia per dire e non dire. 

La seconda grossa topica della Cernigoi è quella di non sapere leggere la vicenda triestina di Messana. Quel pamphlet di Ricciardelli, che peraltro investe solo  il drammatico periodo di Messana a Trieste, dopo la giubilazione  per non avere l'animo del fascista in quel di Lubiama (tutto l'opposto di quello che la Cernigoi andava insolentendo), nient'altro è che una infame vendetta di codesto Ricciardelli già addetto alla famigerata sezione "politica fascista ", Costui era stato oggetto di una sfortunata operazione di polizia volta a carcerare i gerarchi fascisti triestini che il Messana aveva tentato d' accordo con il Capo della Polizia Senise. In un libro memoriale del Senise la vicenda è bene sviscerata e là il Messana appare come un integerrimo funzionario poco propenso a compromettersi con il fascismo specie quello della RSI.

La Cernigoi forni quelle sue due patacche al Casarrubea che preso dal suo noto furore persecutorio contro il Messana si avventura in gravi giudizi di valore giustificandoli con la fallace documentazione della stessa Cernigoi. Alla fine della sua vita, anche per condanne processuali, Cesarrubea attenua il suo livore e abbandona la Cernigoi al suo destino come emerge anche dalla mia corrispondenza con  l'irrequieto giornalista di Calatafimi.

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Ecco come son finito sulla Nuova Alabarda alla Cernigoi,  quasi un tale qualsiasi "Lillo", chioserà dopo codesta signora,   che non contenta mi fa diventare criminalfascista e addirittura ieri sera bambinone stupido e volgare, vecchio decrepito. E dire che mai mi ero permesso di echeggiare certe simpatiche insolenze di un siculo e trapanese dalla coda velenosissima

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