[Contra Omnia Racalmuto] Ettore Messana e le menzogne della Cernigoi
ven 29/04/2016, 07:52
ven 29/04/2016, 07:52
Ettore Messana e le menzogne della Cernigoi
Signora Cernigoi,
magari credendosi insolentita da me mi ha insolentito oltre misura. Me la son presa a ridere: non potevo avere un blog che guarda caso ha visitazioni milionarie in mezzo mondo sol perché diminutivamente quando ero fanciullo mi chiamavano Lillo anziché Calogero come in anagrafe.
magari credendosi insolentita da me mi ha insolentito oltre misura. Me la son presa a ridere: non potevo avere un blog che guarda caso ha visitazioni milionarie in mezzo mondo sol perché diminutivamente quando ero fanciullo mi chiamavano Lillo anziché Calogero come in anagrafe.
Lei si è avventurata in ricerche storiche più grandi di lei e ha creduto di suonar la grancassa della denigrazione di Ettore Messana in base ad un paio di documenti (di diversa natura e portata) non coonestandoli, non decriptandoli, non storicizzandoli.
Li ha passati al defunto Giuseppe Casarrubea; gli servivano a puntino nella sua rabbia blasfema contro l'innocente Grande Ufficiale, comm. di San Maurizio e San Lazzaro dottore Ettore Giuseppe Tancredi Messana, titanica figura dell'ordine pubblico nazionale dal 1919 sino alla sua morte. (11 novembre 1963).
Vuole che le riporti sue espressioni laide e calunniatrici? Lasciamo perdere. Lei è in buona fede, ma obiettivamente ha calunniato un grande servitore dello Stato Italiano.
Lei scrive che l'Italia Fascista il 6/4/'41 “invase la Jugoslavia”. Se fosse una seria storica non sarebbe stata tanto disinvolta ed ingenua. Quella fu faccenda intricata e ambigua che fa tremare le vene e i polsi ai maestri della Storia d'Italia. Aggiunge con supponenza tutta femminile: “in perfetto accordo con l'esercito di Hitler”. Diciamo: impudente e disinformata superficialità?
Non mi pare che lei poi sia molto ferrata nell'uso corretto dei terribili gerundi: “creando la 'provincia di Lubiana e mettendo ai posti di comando dei propri funzionari”. Tra la conquista dell'intera Jugoslavia e la costituzione della Provincia italiana di Lubiana quel gerundio al presente, in contemporanea, grida vendetta al cospetto del dio della giusto uso della lingua italiana. Se Gerbìno l'aggredisce – ma non ne condivido il tono volgare e offensivo – qualche ragione forse ce l'ha.
Mi consenta: istituita la Provincia di Lubiana Mussolini chi ci doveva mandare a governarla? Degli stranieri?
C'era da nominare ANCHE un questore e in quella cajenna fu destinato Ettore Giuseppe Tancredi Messana di Racalmuto, classe 1884.
Per premio? No, signora. Messana da tempo doveva fare il questore a Palermo, ma in odio ai fascisti, venne messo in salamoia e quindi sballottato a Lubiana. Ma vi stette solo un anno un mese e giorni perché inviso ai tedeschi, non sopportato dall'esercito, e calunniato dai veri padroni di Lubiana, il prefetto Tamburini e il Federale, che in effetti si era arrogata la gestione dell'ordine pubblica come comprova l'ampia documentazione da me reperita all'ACS. Lei ovvio non si è data pena di appurare, consultare, ricercare, sondare. Diciamo che lei non è una storica e la chiudiamo qui?
Sì, verso giugno del 1942 arriva come ispettore Gueli, dalla Sicilia, repressore della mafia più e secondo me meglio di Mori. Doveva essere amico di Messana secondo le malelingue dell'ANPI di Palermo e del locupletante comune di Riesi; ma guarda caso lo fa promuovere Ispettore Generale di PS e lo sballotta a Trieste ove svolge umilianti incarichi in subordine quasi da capostazione come dimostra certa documentazione del Casarrubea deturpata da un sedicente storico di nome Coco e fanfaronata da un avvocato in disuso di Malgrado Tutto.
Le cose a Lubiana quando si incattiviscono e di brutto? Quando Messana non c'è più: nel luglio del 1942. E chi lo dice? Le cito questo passo di un libro agghiacciante uscito in Italia di recente ( Slovenia 1945, Le/guerre – Jon Corsellis- Marcus Ferrar – 2008 pag.46): “Nella zona italiana, che fu dichiarata parte integrante dell'Italia, l'immagine dei gentili e romantici soldati italiani si rivelò un mito. Nell'agosto del 1942 il generale comandante Mario Roatta espose sommariamente al suo stato maggiore, una linea politica fondata sulla deportazione indiscriminata degli abitanti dei villaggi sloveni, uomini, donne e bambini, sospettati di proteggere i partigiani: 'Non preoccupatevi se fra gi espulsi ci sono persone innocenti: Le operazioni devono essere brevi ed efficaci. Se necessario, non esitate ad essere spietati. Dev'essere una pulizia totale. Dobbiamo internare tutti gli abitanti, sostituendoli con famiglie italiane, famiglie di soldati morti o feriti'.”
E Messana dov'era Signora mia? In quell'agosto Messana stava già neghittoso e subordinato pur con un grado elevatissimo a Trieste. E Messana all'inizio a Lubiana apparteneva a quella corrente che voleva far prospera quella novella provincia italiana. Ma non ebbe fortuna: fu in forte attrito con il Prefetto Tamburini, con il Federale Grazioli e soprattutto con l'esercito incattivito per i tanti morti che i partigiani sulle montagne procuravano. Lo storico Sala comprova quanto qui detto.
Ma soprattutto sarà Senise, come spiegherò meglio dopo, che conferma e tratteggia una figura di grande dignità quanto al Racalmutese Messana. Lei non dico che doveva consultare il
testo del 1946, che invero si trovava nelle biblioteche più assortite, come dice di avere fatto il Coco, che però o non capisce o distorce per amore di tesi preconcette e succube.
testo del 1946, che invero si trovava nelle biblioteche più assortite, come dice di avere fatto il Coco, che però o non capisce o distorce per amore di tesi preconcette e succube.
Ma nel 2012 Mursia pubblica quel vecchio testo ( (Carmine Senise – Quando ero capo della polizia – 1940-1943). Siccome mi insolentisce, un paio di anni fa doveva per lo meno contestarmi la validità di giudizi come ad esempio questo:
“Messana ... non aveva prprio l'animo del fascista”.
E quindi il giudizio dello ”energico e assai intelligente ispettore generale, il famoso Cocchia” per il quale piena era la “buonafede del questore Messana”, mentre non altrettanto si poteva dire del “segretario federale e del prefetto che aveva fatto non meno baccano del federale”. Secondo Senise e Coccia, costoro “erano stati tratti in inganno da quei due o tre funzionari infedeli, che si erano macchiati della calunniosa delazione in odio al loro superiore, uomo energico e rigoroso”.
E questo lusinghiero giudizio attiene a quel Messana che penso poi per vendetta fu denigrato calunniato e svillaneggiato da quel Ricciardelli che le sta tanto a cuore cara Signora Cernigoi.
In proposito cosa mai lei ha appurato, cercato, trovato? E così vuol far storia'. Lei calunnia gentile signora. (Continua).
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Postato da Blogger su Contra Omnia Racalmuto il 4/29/2016 07:52:00 AM
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