i pare che è piuttosto pacifico secondo memoriali del tempo quello che veramente avvenne a Riesi in quell'Ottobre del 1919.
Finita la guerra del 1918, gran fervore rivoluzionario riuscì a infondere nel popolo il socialista rivoluzionario GIUSEPPE BUTERA. Dopo una gioventù spericolata e contestatrice "eccolo ancora una volta mettere in agitazione la massa contadini incitandola a togliere con la forza le terre ai proprietari. Venne arrestato e, come misura precauzionaria di sicurezza, trattenuto nelle carceri di Caltanissetta. L'8 ottobre del 1919, mentre egli si trovava colà rinchiuso, per opera di un altro agitatore, un certo 'Angelella o Angeletti', mandato dal partito comunista a Riesi, avvenne quel doloroso episodio della mitragliatrice che si concluse con 12 morti e diversi feriti. Il Ferro nel Cap. LXII della storia di Riesi fa la descrizione di come avvennero i fatti che causarono quell'eccidio. Voglio precisare che esso non avvenne l'8 novembre ma l'8'9 ottobre come è stato sopra scritto. Le vittime di quella indimenticabile giornata furono: ......
Il Butera dopo avere fatto i nomi dei contadini, braccianti, zolfatai, studenti, morti in quella sparatoria in piazza, aggiunge altre tre vittime che morirono dopo per le ferite riportate. Come dodicesimo troviamo: "Di Cara [per noi DI CARLO] Michele di Vincenzo e di Diodato Maria, di Villarosa, di anni 21, sottotenente della compagnia di quei soldati che usarono la micidiale mitragliatrice . Costui , ritenuto uno dei maggiori responsabili dell'eccidio, fu rincorso durante la sua fuga e, raggiunto nella contrada Pozzillo, venne ucciso; il suo cadavere fu trovato all'indomani".
Il Butera appare cronista diligente e bene informato. Mai cita il Messana.
Malgradotutto ha comunque voglia di criminalizzare il grande compaesano Messana- Trova un approccio con il giovane storico Coco che riesce - pensiamo - a recuperare dal Casarrubea una relazione ministeriale sui fatti quale abbiamo già varie volte pubblicata. Nel riproporla ci va qui di ribadire che pur nell'astioso ragguaglio dell'allora ispettore generale di PS Trani, tendente a giustificare le autorità di vertice della prefettura e della subordinata questura di Caltanissetta, ineluttabilmente si scagiona il Messana quale "stragista" dell'eccidio. Per converso il Butera smentisce l'ANPI quando si vorrebbe il sottotenente come "colui che si era opposto all'ordine fascista di sparare sui contadini che manifestavano per la riforma agraria." Inoltre l'ispettore governativo afferma che non vi fu ordine alcuno di sparare sulla folla: solo che nella concitazione con violenze della piazza. la cosa sfuggì di mano e i soldati impauriti si misero a sparare forse anche per aprire una via di fuga. Si dica quel che si vuole ma il Casarrubea e gli altri con lui quando vorrebbero il Messana stragista di Stato per i fatti di Riesi lo calunniano: sono fatti imputabili, per quanto attiene alla sparatoria sui contadini, ad altri, in tragiche ma non colpevoli circostanze.
ECCO IL TESTO DEL RAPPORTO MINISTERIALE
Finita la guerra del 1918, gran fervore rivoluzionario riuscì a infondere nel popolo il socialista rivoluzionario GIUSEPPE BUTERA. Dopo una gioventù spericolata e contestatrice "eccolo ancora una volta mettere in agitazione la massa contadini incitandola a togliere con la forza le terre ai proprietari. Venne arrestato e, come misura precauzionaria di sicurezza, trattenuto nelle carceri di Caltanissetta. L'8 ottobre del 1919, mentre egli si trovava colà rinchiuso, per opera di un altro agitatore, un certo 'Angelella o Angeletti', mandato dal partito comunista a Riesi, avvenne quel doloroso episodio della mitragliatrice che si concluse con 12 morti e diversi feriti. Il Ferro nel Cap. LXII della storia di Riesi fa la descrizione di come avvennero i fatti che causarono quell'eccidio. Voglio precisare che esso non avvenne l'8 novembre ma l'8'9 ottobre come è stato sopra scritto. Le vittime di quella indimenticabile giornata furono: ......
Il Butera dopo avere fatto i nomi dei contadini, braccianti, zolfatai, studenti, morti in quella sparatoria in piazza, aggiunge altre tre vittime che morirono dopo per le ferite riportate. Come dodicesimo troviamo: "Di Cara [per noi DI CARLO] Michele di Vincenzo e di Diodato Maria, di Villarosa, di anni 21, sottotenente della compagnia di quei soldati che usarono la micidiale mitragliatrice . Costui , ritenuto uno dei maggiori responsabili dell'eccidio, fu rincorso durante la sua fuga e, raggiunto nella contrada Pozzillo, venne ucciso; il suo cadavere fu trovato all'indomani".
Il Butera appare cronista diligente e bene informato. Mai cita il Messana.
Malgradotutto ha comunque voglia di criminalizzare il grande compaesano Messana- Trova un approccio con il giovane storico Coco che riesce - pensiamo - a recuperare dal Casarrubea una relazione ministeriale sui fatti quale abbiamo già varie volte pubblicata. Nel riproporla ci va qui di ribadire che pur nell'astioso ragguaglio dell'allora ispettore generale di PS Trani, tendente a giustificare le autorità di vertice della prefettura e della subordinata questura di Caltanissetta, ineluttabilmente si scagiona il Messana quale "stragista" dell'eccidio. Per converso il Butera smentisce l'ANPI quando si vorrebbe il sottotenente come "colui che si era opposto all'ordine fascista di sparare sui contadini che manifestavano per la riforma agraria." Inoltre l'ispettore governativo afferma che non vi fu ordine alcuno di sparare sulla folla: solo che nella concitazione con violenze della piazza. la cosa sfuggì di mano e i soldati impauriti si misero a sparare forse anche per aprire una via di fuga. Si dica quel che si vuole ma il Casarrubea e gli altri con lui quando vorrebbero il Messana stragista di Stato per i fatti di Riesi lo calunniano: sono fatti imputabili, per quanto attiene alla sparatoria sui contadini, ad altri, in tragiche ma non colpevoli circostanze.
ECCO IL TESTO DEL RAPPORTO MINISTERIALE
[trascriviamo letteralmente dalla lettura di Malgrado Tutto; invero il rapporto è molto più corretto
[Dalla scrittura si evince che il rapporto probabilmente fu trasmesso per telegramma]
Ministero dell’interno – Direzione generale della Pubblica Sicurezza – Roma, 17 ottobre 1919
Per notizia di codesta On. Divisione si comunica quella parte dei rapporti ricevuti dall’Ispettore Generale della P.S. Comm. Trani inviato per un’inchiesta a Riesi (Caltanissetta) che si riferisce al contegno tenuto dal Vice Commissario Messana Ettore in occasione dell’agitazione agraria scoppiata in detto Comune e del conflitto avvenuto colà l’8 ottobre.
“Questi contadini divisi in tre associazioni non hanno partecipato tutti agitazione iniziata sostenuta dalla lega agricola nella quale predominano pochi socialisti ufficiali. Solo primi mesi corrente anno agitatore Butera Giuseppe riuscì costituire lega sfruttando credenza Comune fra reduci di guerra che ritengono debba essere concessa terra. Propaganda negli ultimi tempi assunse forme rivoluzionarie cercando spingere avanti contadini atti violenza inscenando sciopero agrario con promessa che terre lasciate incolte sarebbero state cedute contadini giusta decreto prefettizio 15 settembre circa obbligatorietà coltivazione cereali.
Contro azione dirigenti lega svolgeva sua opera Vice Commissario Messana Ettore venuto qui missione da Mussomeli credendosi incoraggiato telegrammi Prefetto Sottoprefetto che chiedevano provvedesse energicamente perchè libertà lavoro fosse tutelata venisse impedita qualsiasi violenza procedendo norma Legge.
Però Prefetto a richiesta rinforzi telegrafava che ne inviava limitatamente con due mitragliatrici utili scopo intimidazione impressione aggiungendo doversene avvalere caso assoluta legittima difesa dopo esauriti mezzi ordinari caso impossibile in quanto avrebbe sempre inviato funzionari forze.
Azione Vice Commissario P.S. si rivelò con arresto segretario lega Butera Giuseppe con altri nove leghisti denunciati con altri sette tutti per istigazione delinquere violenza privata attentati libertà lavoro. Arresto produsse stasi agitazione ma mattina 7 corrente giunse inviato partito socialista Angeletti Alfredo che con violenza linguaggio propositi spinse contadini organizzati attuare occupazione terre e mattina 8 corrente guidò massa oltre mille contadini montati cavallo alcuni armati fucili con bandiera rossa in testa ad impadronirsi terre feudo Palladio.
Ettore Messana
Vice Commissario con forza disponibile in tutto 48 e con le due mitragliatrici si recò campagna ed intimò contadini riuniti sgombero feudo cosa che ottenne. Contadini che avevano circondato fabbricato ove trovavasi Gabbellotto si diressero paese riunendosi piazza centrale per sentirvi discorso dell ‘Angeletti. Sopraggiunse Vice Commissario con forza e fece intimazioni scioglimento assembramento. Lo Angeletti alle intimazioni interruppe discorso avvicinandosi Vice Commissario richiedendolo di fargli finire discorso ma Vice Commissario insistette sul dovere di sciogliersi ed allora Angeletti chiese che avesse ritirato forza che anche assembrati si sarebbero allontanati che diversamente avrebbe dato luogo eccidio.
Vice Commissario visto che la forza stava per essere accerchiata dispose venisse ritirata ma intanto dalla folla partivano colpi sassi che contunsero due soldati e quattro colpi rivoltella uno dei quali ferì soldato Jannanone che alla sua volta cominciò a sparare contro gli assembrati seguito in ciò dagli altri soldati. Intanto soldati incominciarono a sbandarsi per una via che dava alla campagna abbandonando due mitragliatrici alcuni fucili dandosi tutta fuga, affidandosi ognuno iniziativa individuale.
Azione ufficiali funzionario rivelatisi nulla appena iniziossi sbandamento truppa agenti forza pubblica.
Questa notte per misure prudenza saranno allontanati Vice Commissario P.S. e agenti e soldati con ufficiali che presero parte conflitto.
Da risultato indagini risulta agitazione contadini causa propaganda avvelenatrice ha assunto carattere di irriconcillabilità essendosi fatto credere potersi conseguire possesso terre. Però contadini pur ritenendo conseguire tale possesso terre non hanno preordinato alcun piano, e movimento scomposto poteva essere contenuto con trattative aspettando ritorno calma riflessione.
Azione Vice Commissario P.S. se trovava consenso proprietari gabellotti doveva apparire provocatrice facendo situare per alcuni giorni mitragliatrice sopra campanile di fronte locali lega resistenza senza alcuna immediata necessità.
Arresto segretario lega e nove soci non flagrante delitto furono ritenuti arbitrio polizia e dopo conflitto si è fatta circolare insinuazione che Vice Commissario P.S. sia stato comprato proprietari per tale azione. Azione contadini mattina 8 corrente si rivela remissiva in campagna e se in piazza vi fu chi sparò contro truppa nessuna manifestazione collettiva si ebbe da accertare propositi contro forza, Autorità, classi sociali. Scomposta fuga Vice Commissario P.S. forza pubblica ufficiali soldati non trova attenuanti contegno massa contadini popolazione che non commise eccessi di sorta, lasciando che soldato rimasto ferito in piazza si rialzasse si portasse propria abitazione di altro soldato ricoverasse e medicossi casa contadini ove fu bene accolto.
Nessuna manifestazione ostile fu fatta. Un vice brigadiere carabinieri venuto paese durante azione in piazza ai soldati e ufficiali rimasti in paese ai pubblici funzionari ad uffici pubblici ed ai cittadini. Gli uccisi furono collocati vicino chiesa furono fatti funerali senza alcun atto ostile verso alcuno, ciò che prova errate notizie fornite Vice Commissario P.S.”
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