Il dottore Urbinati (forse dovrei dire ing., non piegandomi alle regole netiquettare) mi ha del tutto disorientato con ueste sue competenti precisazioni.
" BdI, unica fra le istituzioni pubbliche produce utili enormi per lo Stato ma, questi utili sono quasi interamente determinati dalla scelte di Politica Monetaria a livello BCE. Quello che stride e' che a fronte di tali risultati, si continui a ridurre le spese per il personale (ultimo esempio i nuovi Operai junior per BAN) come foglia di fico verso le critiche populiste sull'operato dell'Istituto e come disperato tentativo di salvare una funzione (quella di produzione dei biglietti) i cui costi non potranno mai competere con quelli di stamperie private (a meno di occultnetiarli fra le pieghe di bilancio come fanno BCN più scaltre)."
Debbo ammettere però che alla luce delle lezioni del dott. Urbinati sono ancor più smarrito nel cercare di decriptare cosa era quell'immane passività BI di ben 164,5 miliardi di euro in circolazione.
Mi si spiegano là le variazioni ma non mi pare si esplichino i valori.
Quel che afferma la Banca d'Italia porterebbe semmai ad una partita da iscrivere nei conti d'ortine. Qui abbiamo una grossa passività ma non si capisce quali attività ha fatto scaturire in contro partita; si delucidano le movimentazioni della 'partita in avere' ma non si desume lo sbocco delle pertinenti attività. Io almeno non l'afferro.
Si sa noi ragionieri siamo corti di cervice. Intanto vi stanno un paio di processi che qualche lume ce lo daranno.
Ho letto gli sbandamenti tecnici della nostra Consulenza Legale. Vedremo, cosa saprà decriptare la supponente giurisprudenza al momento soltanto ordinaria.
Calogero Taverna
" BdI, unica fra le istituzioni pubbliche produce utili enormi per lo Stato ma, questi utili sono quasi interamente determinati dalla scelte di Politica Monetaria a livello BCE. Quello che stride e' che a fronte di tali risultati, si continui a ridurre le spese per il personale (ultimo esempio i nuovi Operai junior per BAN) come foglia di fico verso le critiche populiste sull'operato dell'Istituto e come disperato tentativo di salvare una funzione (quella di produzione dei biglietti) i cui costi non potranno mai competere con quelli di stamperie private (a meno di occultnetiarli fra le pieghe di bilancio come fanno BCN più scaltre)."
Debbo ammettere però che alla luce delle lezioni del dott. Urbinati sono ancor più smarrito nel cercare di decriptare cosa era quell'immane passività BI di ben 164,5 miliardi di euro in circolazione.
Mi si spiegano là le variazioni ma non mi pare si esplichino i valori.
Quel che afferma la Banca d'Italia porterebbe semmai ad una partita da iscrivere nei conti d'ortine. Qui abbiamo una grossa passività ma non si capisce quali attività ha fatto scaturire in contro partita; si delucidano le movimentazioni della 'partita in avere' ma non si desume lo sbocco delle pertinenti attività. Io almeno non l'afferro.
Si sa noi ragionieri siamo corti di cervice. Intanto vi stanno un paio di processi che qualche lume ce lo daranno.
Ho letto gli sbandamenti tecnici della nostra Consulenza Legale. Vedremo, cosa saprà decriptare la supponente giurisprudenza al momento soltanto ordinaria.
Calogero Taverna
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