domenica 1 aprile 2018

Non so se Urbinati ti ha risposto e mi ha risposto a titolo personale o come vox Dei. L'ho osannato.

Ma mi riprometto di controbattergli perché nuora senta. Capirai benissimo che a me di CASC, di CSR di Sidief di sindacatini della BI e di pensioni integrative e di casse mutue aziendali non me ne frega niente.

Io nel 1982 ho sbattuto la porta in faccia alla BI che tramite Ciancaglini e Marullo Reedtz me l'aveva messo in saccoccia.

Prima mi aveva detto che mi mandava al Secit di Reviglio nell'interesse suo come suo distaccato e poi la sera prima del mio passaggio da Via Nazionale a Viale dell'Aeronautica mi dichiara che mi dipartivo per mia bizzarra scelta e che quindi era già molto se non mi toglieva del tutto lo stipendio, mi concedeva solo una piccola differenza.

Dimessomi, il rapporto con la BI l'ho considerato chiuso ermeticamente, quello che mi dava era solo per 'risarcimento danni'.

E figurati ora: sono ultraconvinto che una volta che la BI mette in quiescenza qualcuno questo non dovrebbe neppure varcare il portone di via nazionale.

Al limite è già molto se mantiene le azioni della CSRfpbi.

La banca d'Italia adesso a me interessa solo per due aspetti: ritornare la tecnostruttura esclusivamente pubblica al servizio dell'art. 47 della Costituzione e spogliarsi di tutti gli inquinanti orpelli privatistici.

Calogero Taverna

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