mercoledì 23 ottobre 2013

Così parlò Zarathustra

DELL'ACCORTEZZA UMANA
Non l'altezza: la china è la cosa terribile! La china, dove lo sguardo precipita "in giù". e la mano si aggrappa "in alto". Allora il cuore ha la vertigine della doppia volontà. [...] Questa, questa è la 'mia' china e il mio pericolo, che cioè il mio sguardo precipiti in alto e la mia mano vorrebbe tenersi ed aggrapparsi giù nel profondo.  [...] Poiché chi vuole morir di sete fra gli uomini deve imparare a bere da tutti i bicchieri e chi vuole restar puro fra gli uomini deve anche imparare a lavarsi con acqua sudicia. [...] un ribrezzo mi prese quando vidi nudi quegli uomini migliori: e allora mi crebbero le ali per librarmi lontano in futuri remoti: in futuri sempre più remoti, in mezzogiorni più ardenti che mai pittore abbia mai sognato: là dove gli dèi  si vergognano di portare abiti di qualsiasi specie! Così parlò Zaratustra.

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