Avevo scritto queste contumelie in luogo non correttamente deputato. Lo trascivo ora qui. Non è per signore per bene.
Calogero Taverna
E inoltre, Satana mi ama tanto,
è stato mio compagno
in un esame
di lussuria e il maligno
adescherà Margherita
- me lo ha già proposto –
la bruna Margherita
su uno sfondo di vecchi ulivi,
con due trecce una notte
d'estate,
perché strazi
le sue vergini cosce.
E allora, Signore!
sarò ricco
come te o di più
perché il vuoto
non può paragonarsi
al vino
con cui Satana festeggia
i suoi buoni amici.
Liquore fatto di pianto.
Che importa!
vale quanto
il tuo fatto
di trilli.
Dimmi Signore,
mio Dio!
non sprofondi nell'ombra
dell'abisso?
Siamo uccelli ciechi
senza nido?
La luce si spegne a poco a poco
e l'olio divino?
Agonizzano le onde.
Hai voluto
giocare come se fossimo
soldatini?
Dimmi, Signore,
mio Dio!
Il nostro dolore non arriva
alle tue orecchie?
Le bestemmie non hanno fatto
Babeli senza mattoni
per feristi, o ti piacciono
le grida?
Sei sordo? Sei cieco?
O sei tarato
nello spirito
e vedi l'anima umana
con toni invertiti?
O Signore sonnolento!
Guarda il mio cuore
Freddo
come una cotogna
troppo autunnale
ormai marcia!
Se la tua luce arriverà,
apri gli occhi vivi,
ma se resti
addormentato,
vieni, Satana errante
sanguinante pellegrino,
portami la bruna
Margherita tra gli ulivi
con le trecce una notte
d'estate ed io saprò accenderle
i suoi occhi pensierosi
con i miei baci macchiati
di gigli.
[omissis]
Signore, a questo punto ti lascio
il mio cuore antico,
e vado a chiederne in prestito
uno nuovo ad un amico.
Cuore di ruscelli
e pini,
cuore senza serpi
e gigli.
Robusto, con la grazia
di un giovane contadino
che salta il ruscello
d'un balzo.
Calogero Taverna
E inoltre, Satana mi ama tanto,
è stato mio compagno
in un esame
di lussuria e il maligno
adescherà Margherita
- me lo ha già proposto –
la bruna Margherita
su uno sfondo di vecchi ulivi,
con due trecce una notte
d'estate,
perché strazi
le sue vergini cosce.
E allora, Signore!
sarò ricco
come te o di più
perché il vuoto
non può paragonarsi
al vino
con cui Satana festeggia
i suoi buoni amici.
Liquore fatto di pianto.
Che importa!
vale quanto
il tuo fatto
di trilli.
Dimmi Signore,
mio Dio!
non sprofondi nell'ombra
dell'abisso?
Siamo uccelli ciechi
senza nido?
La luce si spegne a poco a poco
e l'olio divino?
Agonizzano le onde.
Hai voluto
giocare come se fossimo
soldatini?
Dimmi, Signore,
mio Dio!
Il nostro dolore non arriva
alle tue orecchie?
Le bestemmie non hanno fatto
Babeli senza mattoni
per feristi, o ti piacciono
le grida?
Sei sordo? Sei cieco?
O sei tarato
nello spirito
e vedi l'anima umana
con toni invertiti?
O Signore sonnolento!
Guarda il mio cuore
Freddo
come una cotogna
troppo autunnale
ormai marcia!
Se la tua luce arriverà,
apri gli occhi vivi,
ma se resti
addormentato,
vieni, Satana errante
sanguinante pellegrino,
portami la bruna
Margherita tra gli ulivi
con le trecce una notte
d'estate ed io saprò accenderle
i suoi occhi pensierosi
con i miei baci macchiati
di gigli.
[omissis]
Signore, a questo punto ti lascio
il mio cuore antico,
e vado a chiederne in prestito
uno nuovo ad un amico.
Cuore di ruscelli
e pini,
cuore senza serpi
e gigli.
Robusto, con la grazia
di un giovane contadino
che salta il ruscello
d'un balzo.
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