Quanto inchiostro versato per dire, asserire, confermare che il Castello dell'omonima piazza di Racalmuto era fridericiano, svevo e magari arabo. Tutto ciò a mio avviso è andato in fumo quando i collettori del arcidiacono Du Mazel vennero a Racalmuto nel 1375 per tassarci. Nella notula giustificativa dell'entrata, furono in dubbio se questo nostro RAHALMUT (e basta) era un casale. Scrissero così ma gli apparve un borgo non sufficientemente esteso e quindi cancellarono le parole latine "in casali" come può ben notarsi nel foglio avignonese che qui riportiamo.
Comunque, non vi era alcun castello a quella data, perché altrimenti era d'obbligo palare di CASTRUM [in castro, quindi]. Abbiamo elementi documentali scritti, dunque, che ci confermano nell'ipotesi che prima del 1375, mentre già c'era il Castelluccio (Gibillini). qui in basso NULLA. Dopo pochi anni carte diplomatiche a Palermo e anche in Vaticano accertano che il castello già sorgeva.
Vi riportiamo pagine di un grande libro del Peri
che parla di questa vista apostolica a Racalmuto in quel torno di tempo.
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