lunedì 23 marzo 2015

Ma il furore anti messaneo dura non più dello spazio di un ... anno. Già nel 2009 il discorso si fa più cauto. Con Mario J. Cereghino il Casarrubea si mette a scrivere LUPARA NERA (la guerra segreta alla democrazia in Italia 1943-47).

 Ma il furore anti messaneo dura non più dello spazio di un ... anno. Già nel 2009 il discorso si fa più cauto. Con Mario J. Cereghino il Casarrubea si mette a scrivere LUPARA NERA (la guerra segreta alla democrazia in Italia 1943-47). A me pare che le insolenze al defunto Ettore Messana si attenuinino, diventano più curialesche. Vediamo insieme se è vero:
Era partito male: "Ma l'eccidio ricorda da vicino quello ordinato da Ettore Messana a Riesi, nel 1919". (pag. 93). Certo, se io fossi uno della famiglia, se avessi come dire la legittimazione attiva mi attaccherei anche ad una frase come questa per denunce penali molto dure. Però è frase così vaga, imprecisa, discorsiva per cui una assoluzione ci scapperebbe. A Riesi, invero, Messana anche a seguire l'ardore di Malgrado Tutto e del documento di Coco figura vagamente quale fifone e bugiardo, ma non certo un "ordinatore di eccidio" alla Bava Beccaris.
Devo qui rivelare: un grande avvocato romano ha considerato codesta frase del Casarrubea "molle" per una denuncia penale. Come dire insignificante contro l'onore del grande ufficiale Ettore Messana.
 
Dobbiamo quindi passare a pag. 106 per cogliere questi svolazzi allusivi ma sommamente imprecisi (per quanto attiene ad Ettore Messana). "Troveremo Verdiani in Sicilia ... Di questo personaggio oscuro, morto "suicida" all'indomani della sentenza di Viterbo (1952), molte cose emergono ricostruendo la sua biografia personale, E' esponente di spicco del fascismo italiano in Jugoslavia ('41-'43) e collega di quell'Ettore Messana che tra Lubiana e Troeste , nello stesso periodo, per conto del governo fascista italiano, partecipa attivamente alla lotta antipartigiana e anticomunista, con le connesse campagne di deportazioni di combattenti sloveni nei campi di concentramento in Italia [138. un rinvio alle carte del SIS che però si riferiscono al Verdiani]. Il ruolo assegnato aVerdiani dal nuovo Stato repubbicano e democratico, è tuttavia marginale rispetto a quello che rivestirà Ettore Messana, l'ispettore di PS mandato in Sicilia già alla fine  del'44 per gestire l'ordine pubblico  fino ai mesi  successivi alle stragi di Portella e di Partinico nel '47. Messana è l'uomo giusto al posto giusto nel periodo decisivo per le sorti democratiche  della Sicilia e dell'Italia. E' ricercato  dalla "commissione delle nazioni Unite per i crimini di guerra". Nel suo fascicolo personale, si legge che, mentre è questore a Lubiana ('41-'42), le torture, le uccisioni, le stragi, e le esportazioni contro i partigiani titini, sono sistematiche. Atti che lo riguardano si trovano presso l'Archivio centrale dello Stato, soprattutto, presso l'Archivio nazionale sloveno di Lubiana. Nella capitale slovena, le torture sono dirette dal tenente Scappafora mentre Messana esorta gli aguzzini a infierire contro le vittime. In una relazione leggiamo che "Messana era considerato uno dei maggiori carnefici. E' pensabile che un simile elemento, che dovrebbe essere processato e mandato in galera, sia invece promosso a ispettore generale di PS e spedito in Sicilia in un momento tanto cruciale per le sorti della democrazia italiana? Vi è una sola spiegazione: l'intelligence  alleata, già a fine '44, fa una scelta. Influenza a tal punto il governo Bonomi da indurlo a inviare nell'Isola un personaggio da utilizzare contro l'avanzata delle sinistre  ... Insomma Messana è il contraltare delle lotte per la terra appoggiate da Pci e da Psi.  Si noti l'analogia tra le unzioni di un ispettore generale d Ps come Messana e quelle di Domenico Coglitore, uno dei tanti successori in Sicilia dello stesso Messana".
 
Qui le imprecisioni, le dilatazioni arbitrarie del senso di fonti citate, la confusione di dati, il groviglio degli addebiti è macroscopico. Abbiamo percorso il viaggio archivistico citato. Siamo andati oltre. Ben  altra la verità dei fatti. Abbiamo visto come certi abbagli, certe farneticazioni, certa assurdità logica del vecchio aforisma post hoc propter hoc sono il frutto della voglia di affermarsi giornalisticamente facendo un mestiere non suo, quello storico, di tale Cernigoi che continua a collaborare col detto professore Casarrubea. Con cosui ci siamo molto intrattenuti,  ha dovuto riconoscere che la documentazione da me reperita aveva valore. Ma all'improvviso, non so perché si mette ad appoggiare Malgrado Tutto per condannarmi e ribadire la bontà del suo percorso archivistico.
 
Ci consola solo il fatto che nelle successive pubblicazioni il Casarrubea non sposa più con tanto ardimento tesi accusatorie contro il Messana,  ché se chiamato in giudizio no saprebbe come giustificare.
 
[continua].

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