venerdì 5 gennaio 2018

Non penso ad ipostatizzazioni del bene o del male in un singolo: dico che ciò avvenne per Cristo quanto al bene e per Lucifero quanto al male. Ma son propenso a dissentire. Pe fortuna qui sono in una libera palestra e non corro il rischio di venire sbattuto fuori da un" gruppo chiuse" della BI per eccesso di filosofemi. Insomma un modo sofisticato per dire al mio amico Francescantonio che non sono d'accordo con lui. La BI sta vivendo un drammatico momento di trasformazione. Lo stanno vivendo  quelli che ci stanno dentro; ce ne stiamo occupando quelli che ne stiamo fuori. A noi la parola a loro l'azione. Personalmente non ho molto da insegnare. E in confidenza sarei dell'avviso  che neppure possono assidersi a cattedre quegli altri che sono nelle mie condizioni. Quello che possiamo fare noi è il richiamo di una voce amica, visto che di voci nemiche ce ne stanno tante fuori. Ma sono quelli che stanno dentro che devono capire, intuire, progettare, operare. Un dialogo con noi li disturba come quando negli autobus è vietato parlare con il conducente? Loro sono portati a tanto come noi siamo portati a distrarre, criticare, distogliere  con il pericolo di fare esizialmente sbandare. Equilibrio, dunque da parte nostra- Chiedo ferace tolleranza da parte loro. Non siamo nella stessa barca: loro ci stanno, noi ne siam fuori anche se ne siamo interessati se non altro come fruitori dei residui fringe benefit. Calogero Taverna 

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