PIERO CARBONE – LE FAVOLE DELLA DITTATURA DI SCIASCIA – BARDI EDITORE –
1950 – LE VIRGILIANE TAVOLE DELLA DITTATURA DI AGATO BRUNO – RACALMUTO ATTENDE
Ormai son mesi che dire mai queste mie note non
placide. Si tratta di cosa gravissima, di un attentato alla cultura libera e
non succube o sussiegosa che non può essere andata da Racalmuto, contro tutto e
al di sopra di tutto, MALGRADO TUTTO.
Mi attendo una risposta, una smentita, una
precisazione. Sinora nulla. Gli interessi familiari pare che abbiano scelto la
via del silenzio. I direttori scelti sul letto di morte dal grande Sciascia pare
abbiano dirottato solo verso supponenze ostili a D’Alema, i commissari stanno
tacitando le ire dei racalmutesi per una pretesa TARSU del decaduto 2006 (e
pare che ci stiano riuscendo: me ne rallegro).
Io qui mi rivolgo alla brillante penna, alla lucida mente
all’animo terso di Piero Carbone perché chieda ed ottenga la supervisione e la competente direzione culturale della
Fondazione Sciascia, del Teatro Comunale e del Museo Chiaramontano.
Ho al contempo da rivolgergli richiesta a patrocinare
una mostra-studio sulle FAVOLE DELLA DITTATURA
di Leonardo Sciascia – BARDI EDITORE 1950.
L’amico e dirigente scolastico e pittore affermato
Agato Bruno ha aderito ad una mia iniziativa: ha tradotto in 21 tavole quelle
elaborazioni giovanili di Leonardo Sciascia. Sono una meraviglia. Vanno esposte
ed illustrate. Invito Piero Carbone a dire qualcosa su colui che lui predilisse
come “IL MIO SCIASCIA”.
Spero che Piero possa tradurre in fatti concreti,
ininiziative culturalim in una bella mostra per la Festa del Monte quuesta mia
supplice invicazione!
Col massimo della gentilezza di cui son capace
interpellai l’ADELPHI. La sera stessa venni contattato per filo e mi si
chiesero ragguagli. Fui invitato a farne una delucidazione scritta. La inviai e
passarono settimane. Finalmente mi si risponde ad m…m e mi si nega ogni
autorizzazione anche quelladi tipo non richiesto. Quasi, quasi mi si vieta
l’opera dell’ingegno altrui di un pittore vivente, vivo e vegeto. A prescindere
dalla mia salace risposta, mi sovviene una strana lettera inviatami dalla
moglie di Sciascia che mi premuro di pubblicare qui sotto. Se non capisco male,
Sciascia per disposizione testamentaria vieta “la pubblicazione di tutti i suoi
inediti, le sue lettere, gli articoli sparsi nei giornali”. Allora come si
giustifica questo introvabile vol. 400 del catalogo Adelphi; chi l’ha
autorizzato? E soprattutto è stato coerente con le disposizioni testamentarie
la stampa e la divulgazione di un volume di inediti che si intitola mi pare
“Fuoco sull’Acqua” ? La Fondazione Sciascia non cura il buon nome dello
Scrittore? Che ha da dire il direttore Di Grado? E i nostri transeunti
Commissari (uno è presidente della Fondazione) non se ne curano?
Gentilissimi Signori,
ho avuto tra le mani l'edizione Bardi del 1950 delle Favole della Dittatura di Leonardo Sciascia. Ho cercato di farle rivisitare da pittori affermati. Un pittore mio amico del Veneto ha quasi finito questa singolare illustrazione come forse riuscirò a farvi vedere dagli allegati. Certo le favole non hanno titolo e quindi è molto arduo farvi riferimento. So, per vie traverse, che i diritti d’autore dopo una certa contesa giudiziaria vi spettano appieno. Le favore risultano pubblicate da Voi al n. 400 di un vostro catalogo. Non voglio assolutamente ledere i vostri diritti. Potreste però indicarmi modi e tempi per concordare una qualche legittima intesa. La mia e-mail è qui già indicata.
Ringrazio per la cortesia che vorrete concedermi e porgo distinti saluti
Calogero Taverna
Subject: Re: Le favole della dittatura di L. Sciascia
edite nel 1950 da Bardi e i diritti i Adelphi
Gentile Sig. Taverna,
la ringraziamo per averci scritto ma siamo spiacenti di comunicarle che Adelphi non è interessata al progetto e non concede pertanto la sua autorizzazione.
Un cordiale saluto,
--
Marco Saggioro
Ufficio Diritti
Adelphi Edizioni S.p.A.
Via San Giovanni sul Muro, 14
20121 Milano – Italia
A:
|
rights.dept@adelphi.it (rights.dept@adelphi.it)
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Ringrazio per la cortese attenzione e per il resto ho
ben altre vie da poter percorrere più onorevolmente. Resta comunque in sospeso
il problema dei diritti d'autore di Leonardo Sciascia. Vi fu un tempo la
faccenda del contrasto tra Verga e Mascagni; fatte le debite proporzioni, mi
auguro di non dovere incorrere in simili dissidi. Si abbiano i miei rispettosi
ossequi. Calogero Taverna
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