A Roma mi venne il destro di frequentare la biblioteca di Palazzo Venezia specializzata nell'archeologia. Trovo questo articolo di Luigi Mauceri, ingegnere di Caltanissetta che ha diretto i lavori della strada ferrata che passa per Racalmuto. Dilettante di archeologia si imbattè in una necropoli nei pressi di Racalmuto. Gli dicono che si trovavano in contrada PIETRALONGA. L'attribuisce a Racalmuto anziché a Castrofilippo. Non va per il sottile. I ritrovamenti sono preziosi ne scrive a W. Helbig e negli Annali delle Notizie degli Scavi di Antichità ha la soddisfazione di una prestigiosa pubblicazione nel 1880.
Alquanto disinvoltamente ai Beni Culturali di Agrigento si legge quell'articolo. Se ne fa una sorta di acritico censimento e così nel 1978 , quando il Comune di Racalmuto chiede di avere i nulla osta per il suo piano regolatore, tra i vincoli si include PIETRALONGA. A nessuno salta in mente che siamo in territorio di Castrofilippo e non di Racalmuto. Il vincolo diviene cosò a ricadere sul nostro paese e finisce persino sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
Noi non sappiamo cosa se ne è fatto di quel vincolo nel nuovo piano regolatore. Si sarà accorta dell'errore la Soprintendenza ed è corsa ai ripari? O semplicemente l'ha cassato da noi e non se ne è occupata per Castrofilippo? Certo che non basta individuare una contrada rurale per stabilire il gravane di una limitazione edilizia. Occorre ormai l'individuazione catastale. Sinora nulla si è fatto anche se strillo da dieci anni. Quei reperti archeologici indicano presenze antiche da individuare e preservare. Crediamo che oltre alla civiltà sicana vi sia nei dintorni e quindi da noi presso lo Zaccanello tutta una ricchezza archeologica di epoca romana. Pensiamo ad una Statio della antica via romana che congiungeva Agrigentum con il Casale di Piazza Armerina. Vi hanno badato le autorità di settore nel vigilare sugli sconquassi dell'autostrada dei TRE (senz)? Ne dubitiamo fortemente.
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