domenica 8 gennaio 2012
Il sogno "taverniano"
Chiedo ai signori consiglieri: può essere accordato un ridotto diritto di parola, o ha ragione il commissario ad esigere che con lui non sono consentite parole meno che sussiegosamente pitocche. Ho dovuto sbattere la porta ed andarmene denegando l’invito a rientrare ad un mio superiore sodale politico. Il quale, con mio disappunto ed in mia assenza, ha voluto scusarmi.
Mi si dice che un so che finanziamento di due milioni di euro è stato dirottato per un progetto che il nostro ufficio tecnico penserebbe di fare strutturare ad un architetto alieno.
Non val la pena, allora, di pensare a proposte che ebbi a divulgare tempo fa con l’evanescente GILER?
Di che si tratta? Se avete pazienza eccovi l’ordito.
Il sogno “taverniano”
È presto detto: il recupero, la ristrutturazione, l’abbellimento del sotto Barona.
Sotto la Barona si dipana una grande radura tripartibile:
- la zona più alta potrebbe ospitare il paese cinquecentesco dell’ex voto del Monte;
- la cavea terminale in basso si dovrebbe adattare a teatro greco;
- la parte a valle, oggi con acque fetide a cielo aperto, si attaglia ad orto botanico con laghetto pluriuso.
I locali politici sono interessati all’iniziativa?
Ecco un bozzetto per chi avesse voglia di meglio afferrare il concetto
(Calogero Taverna)
Zona A
Nella parte alta dell’area di risulta del sotto Barona, utilizzando i terrazzamenti costruiti di recente, dovrebbe sorgere la simulazione del villaggio di Racalmuto come appare al Monte nell’ex voto di destra.
Ne abbiamo scritto tanto. Val la pena però ripeterci.
(alla prossima puntata)
non crede che a Racalmuto le priorità siano altre?
Apprezzo il Suo progetto e l'idea, ma credo che le urgenze, in un paese che versa in un desolante degrado, debbano prevalere sulle "fantastiche opere".
Probabilmente, basterebbe dare un aspetto decoroso alla barona, con risparmio di denaro da dirottare in opere di pubblica utilità.
La ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente.
Racalmutese fiero
Non si offenda ma il suo progetto non mi sembra che si integri molto con le reali esigenze dei racalmutesi di oggi.
Calogero Taverna