domenica 22 dicembre 2013

Viva il MSI di Racalmuto - data 16 marzo 1948

16  luglio 1943 entrava a Racalmuto alle 16 circa una pattuglia dell'esercito anglo-americano: cadeva il fascismo. Era il fascismo di Giugiu Agrò di Luigi Di Marco di quello che ho sempre saputo chiamarsi Gino Caprera di Leopoldo (il cognome non lo so) di Totò Falbo ed altri giovani ardimentosi racalmutesi peraltro amanti del teatro e come tali da me prelidetti. I vari satrapi del regime (di cui per carità di patria non faccio i nomi) si erano volatizzati. Lasciarono nei guai il meritevole Giugiu Agrò il duro segretario politico dell'ultima ora il maresciallo Craveri e il sostituto podestà Ardilla.
In quella fatidica ora di quel fatidico giorno cadeva a Racalmuto il ventennale regime fascista. Ma nella quasi totalità Racalmuto rimase pervicacemente fascista. Non potè più ricostituirsi il PNF ; ci si dovette accontentare  di uno schiacciato UQ (uomo qualunque). Ma per poco. L'anno 1948, il giorno 16 marzo nei locali del CorsioGaribaldi al n° 153 si [riunirono]
- Collura Angelo fu Salvatore -
- Macaluso Santo di Giuseppe -
- Scibetta Luigi di Diego -
- Di Marco Luigi fu Giovanni-
- Busuito Archimede di Amedeo -
- Farrauto Angelo fu Salvatore -
- Russo Fulvio di Gaetano -
"per costituire in Racalmuto una sezione del
Movimento Sociale Italiano
 ...... I veri Italiani ritornino al loro posto di combattimento. "
 
Credo che nessuno di questi sia stato in guerra  ...  ma non fa niente. E' il linguaggio quello che conta.
 
Il popolo di Racalmuto fu sensibile a quella falsa chiamata alle armi. Nell'anima era rimasto FASCISTA. Non proprio fino al midollo dell'osso, come aveva chiesto a Girgenti Mussolini, ma insomma. A dimostrazione ecco cosa avviene poco tempo dopo. Sale sul balcone un giovane rampante avvocato, Russo Perez. Sta - crediamo nel balcone di don Luigi Burruano; se siamo bene informati, lasciato il ruolo di capo della Sezione Partigiani di Racalmuto, distintasi all'inizio in una perfida azione di rastrellamento per il confino dei poveri fascisti, ora eccolo ritornato agli antichi ardori patriottici (e fascisti).
 
I racalmutesi non possono imitare le adunate oceaniche di Piazza Venezia, ma una fitta fiumana di gente con "tasco" in testa, sì. Eccola in foto inoppugnabile. Alle votazioni il MSI aveva buone affermazioni, ma non più plebisciti VINCENTI. Alla fine le maggioranze silenziose di Racalmuto chissà perché andavano a votare per il nipote del non amato arciprete, spalleggiato dal parente on. Volpe e all'interno nulla ci poteva il focoso padre Arrigo spalleggiato dall'on. Mattarella (Bernardo). I tanti comunisti - tanti a dir di Sciascia nel 1948 - piano piano emigrarono o si convertirono. Taluni astutamente divennero SOCIALISTI.
 
A Racalmuto, udite udite, quelli che applaudono perdono; quelli derisi o ignoti vincono.  

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