Io faccio una doppia distinzione: lo STATO e il COMUNE. Per reggere uno stato così complesso come lo Stato Italiano quelli che meno occorrono sono comici capelluti o mangiaostie pieni di scrupoli. Lì occorrono personalità aventi stazze di grandi statisti (e in Italia ne abbiamo avuti, ne abbiamo e ne avremo tanti, perché siamo una nazione ricca di un paio di millenni di civiltà e di senso dello Stato). Là occorre non infingarda onestà ma intellettuali collettivi capaci di gestire una economia postindustriale. Politica là significa: politica economica. Se uno statista è onesto o meno lo si può giudicare ex post non in anticipo. Le ciarle grillesche non sono neppure rivolte al vecchio motto levatici tu che ni ci metto io, ma pare che siano rivolte a levare quelli di ora che non sono graditi ai loro finanziatori per metterci i loro finanziatori. Che me ne faccio di un politico onesto che poi non capisce i teoremi matematici connessi a Basilea tre. Credo di avere piuttosto in profondità illustrato il tema. Una professoressa di matematica ha scritto una diecina di pagine per spiegarmi la base matematica della nuova svolta cui tutto il sistema bancario comunitario deve assoggettarsi in materia di governo della propria liquidità. Già gli onesti: scegliamo gli onesti imbecilli per adeguare il sistema bancario italiano a questa sventura che gli americani hanno dettato a Basilea tre, per sottrarvisi subito. Allora mi piace essere cinico: preferirei il "disonesto" e aborrito Berlusconi (che seppure uomo di letto lui, sa scegliersi i consiglieri di sommo ingegno) a chi? dite voi. mi fareste ridere.
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- Ha lavorato presso pensionato
- Ha studiato presso Università Di Palermo
- Precedentemente: laurea
- Vive a Roma
- Sposata
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